martedì 29 dicembre 2009

ALT ! CONCILIA...

Verrebbe da definire “polemica da pescivendolo” o “politica di bassa macelleria” quanto si è verificato in questi giorni sulla vicenda dello speakeraggio comunista che è costato una multa ad un loro militante.
Lungi da me a voler scendere ad un livello cosi basso, mi trovo comunque costretto ad intervenire sull’accaduto in quanto è una cosa che riguarda l’Amministrazione, la politica tutta ed il “ il banale e comune cittadino”.
Aver letto la nota stampa prima e la replica dopo , inviata dalla Federazione provinciale e comitato cittadino del Pdci, sono rimasto attonito e mi sono sentito disorientato e mortificato per i toni usati: non è possibile che si possa giungere cosi in basso…anche nell’assurda ipotesi di un eventuale ragione.
Dico questo perché si è trattato non di una nota ma di un “vomitare veleno” ed un’istigazione alla violenza che ricorda i tempi bui (ormai lontani) della politica: che la politica sia caduta in basso è cosa nota, ma che esista ancora chi utilizza come metodo di lotta l’istigazione e la calunnia non può lasciarci indifferenti.
La mia difesa va prima di tutto al cittadino, che è rispettoso della legge, e dopo all’Amministrazione che comunque li rappresenta (Assessore e Vigili Urbani compresi, naturalmente).
Questa Amministrazione non ha bisogno della mia difesa, in quanto parlano da se i fatti ed il consenso ricevuto. Consenso la cui risultante è la candidatura di un reggino, Giuseppe Scopelliti, alla guida della Regione Calabria : evento storico come storica è la conquista di Reggio Città Metropolitana. Fatti questi innegabili, cosi come sono sotto gli occhi di tutti le opere realizzate da questa Amministrazione ed il progresso civile e culturale della città di Reggio.
Resiste (è il termine giusto) ancora qualche “roccaforte di insipienza e di substrato culturale” che ci vuole “tenere ancorati” al passato.
Ricordo ancora che nel 1970 si voleva fare passare Reggio (che rivendicava un legittimo diritto) per una città fascista. Alla stessa maniera, oggi, i comunisti vorrebbero sostenere la stessa tesi visto il consenso plebiscitario del nostro Sindaco. Tesi confutata dai fatti e dalla storia. Un’argomentazione “tinta “ da eccessivo livore, da arroganza, di mancanza di rispetto delle regole e del Corpo dei Vigili Urbani: inutile il distinguo che i compagni cercano di fare.
Mi spiego. E’ stata elevata una multa ad un militante comunista (cittadino) da un vigile urbano: questi sono i fatti!
Un fatto che avviene, regolarmente e quotidianamente, a molte persone che non rispettano le regole nella nostra città: compito dei vigili è far rispettare le regole !
Nell’ipotesi che la multa non è legittima vi è la possibilità di fare ricorso; nel caso in cui un agente abusa del ruolo che ricopre (questa è un altra accusa rivolta dai compagni), esiste la possibilità di denunciarlo alle autorità competenti.
Questo è quanto dovrebbe avvenire in un paese civile ! Ed invece no . I compagni “a corto” di argomentazione e di “proposte costruttive” , infuriati “caricano a testa bassa” chiunque si trovi di fronte, senza rispetto per niente e nessuno.
Distorcono ed amplificano i fatti, ed innescano una polemica di “basso livello” morale e culturale: accusano di fascismo tutto e tutti e se la prendono con un intellettuale (reo di essere di destra) che avrebbe,udite udite egemonizzato la cultura a Reggio. Insomma “roba da regime”. Come un fiume in piena incuranti della forma e del rispetto del prossimo (cittadino) travalicano gli argini, del buon senso e delle elementari norme del vivere civile, per “inondarci” con un linguaggio “melmoso e liquamoso” che nessuno può tollerare. Un ultimo consiglio (questa volta ai vigili urbani): multate chi volete, un vecchietto, un bambino una gentile signora ma ..ricordate mai un comunista: non tollerano di essere “ripresi”….sono perfetti.
Gruppo Pdl al Comune (Antonio Nicolò)

domenica 27 dicembre 2009

PROMESSE SOTTO L'ALBERO

Se non fosse per l’illuminazione nelle strade, per le vetrine addobbate a festa e per qualche “sporadico” albero di Natale (ormai se ne vedono sempre meno!) sarei tentato di credere, dopo aver ascoltato il messaggio di Agazio Loiero, che siamo a carnevale e che (in fondo) è tutto uno scherzo.
Non voglio vanificare lo “sforzo” fatto dal Presidente che si fa vivo per la terza volta in 5 anni (sic!) e che ci mette di suo la faccia: e già ci vuole una bella faccia a parlare ai Calabresi di questi tempi !
Viene difficile far capire alla gente che “lor signori” hanno lavorato per noi e non solo per il passato ma, meraviglia delle meraviglie, anche per il futuro. Anche se nessuno se ne accorto. Tutt’altro !
Ma mettetevi tranquilli, da qui a breve lo stesso Loiero ci spiegherà come hanno lavorato e cosa hanno prodotto: ricordatevi che fra qualche mese si vota !
Credetemi, viene difficile farlo capire a chi non ha un posto di lavoro, a chi non può curarsi nella nostra Regione, a chi vede “devastato” il territorio giorno dopo giorno ed a chi soprattutto e costretto ad assistere “inerme” allo spreco di denaro pubblico che si continua a fare.
Un piccolo esempio di come ci sottraggono i soldi: le primarie (che tradotto vuol dire lotta intestina all’interno di una coalizione), che si faranno da qui a breve, andranno a pesare sulle tasche dei calabresi.
Rassicurante, comunque, il suo messaggio sulla sanità e cito testualmente una frase , a dir poco, sconcertante: “un tema difficile. Allora eravamo nella bufera. Oggi in parte si è placata…”
Non ho ben capito se il suo è un bollettino meteorologico o sanitario: scusatemi cosa vuol dire la bufera si è in parte placata ?
Vuol dire che ultimamente (pochi giorni) non ci sono stati casi di morte sospetta ? Vuol dire che adesso sono arrivati i soldi dal Governo centrale e possiamo “spendere allegramente” ? Vuol dire che molti precari conserveranno il posto ? E le guardie mediche soppresse in un territorio disastrato come il nostro ? Chiuderemo alcuni ospedali inutili? Forse dopo le elezioni ?
Futuro incerto…un mondo difficile..felicità a momenti verrebbe da “canticchiare”!
Se volete (e ve lo concedo) potrebbero essere cose buone e giuste ma la sanità è un’altra cosa.
La “sanità calabrese reale” è quella che è venuta fuori dalla relazione Ricci-Serra (commistione politico-mafiosa, ospedali non a norma, ruberie varie, etc.) :praticamente un disastro.
Una sanità in cui ancora il deficit non è stato quantificato (ma si! Ripiana il Governo ! Cioè noi… Chissenefrega), una sanità che non è in grado di garantire “un’assistenza minima”, una sanità la cui rete di emergenza fa acqua da tutte le parti: l’ultimo morto si è avuto alla manifestazione No ponte.
Ma non era della sanità che volevo parlarvi: i fatti sono sotto gli occhi di tutti ed ogni ulteriore commento sarebbe superfluo, anche perché sono anni che vi “ossessioniamo” sul tema.
Voglio invece parlarvi della credibilità di alcune persone che, incuranti del giudizio altrui, e proprio come se “nulla fosse successo”, appaiono (in questo periodo pre-elettorale) in televisione o fanno “capolino” sui gornali locali.
Te li ritrovi ad ogni commemorazione, ad ogni incontro, ad ogni manifestazione e si inventano di tutto pur di occupare le pagine dei giornali.
Diventano, come d’incanto, esperti in economia, turismo, sanità, sindacato e si occupano di temi più svariati: parlano, propongono, progettano e si impegnano.
Erano stati in silenzio per tanto (troppo) tempo, se ne erano quasi persi le tracce ma ecco che improvvisamente e sorprendentemente, come emersi dal nulla, si materializzano e te li ritrovi innanzi ai tuoi occhi.
Sembra si sia dimenticato che la Regione Calabria ha come primato (tra le altre cose) il più alto numero di inquisiti; ininfluente sembra apparire l’arretramento culturale e sociale; di nessunsignificato il silenzio assordante dei nostri consiglieri mentre si “consumava” lo sfascio in Calabria.
Oggi qualcosa è cambiato (anche se non ve ne siete accorti): tutto è nuovo, diverso, bello….quasi quasi tutto credibile e proponibile!
Consentitemi di dire che se qualcuno vuol farci credere che qualcosa vuole cambiare in Calabria è bene che lo faccia prima delle elezioni!
I candidati a Governatori (chiunque essi siano), per essere credibili, non devono presentare progetti, fare promesse o “chiacchiere elettorali” ma devono proporre agli elettori volti nuovi, sopratutto giovani e donne:questo è un punto dal quale partire. Tutto il resto è poesia.
Antonio Nicolò- Consigliere Comunale















SOGNA RAGAZZO SOGNA

Gentile Direttore,
devo ringraziarti per la richiesta formulata a Babbo Natale, che ha bisogno (a mio avviso) di essere rinnovata, sempre e comunque,al di la della reale esistenza dello stesso.
Dico questo perché quanto Tu scrivi soddisfa in pieno quello che Martin Heidegger definiva il principio di ragione.
La tesi del fondamento di questo principio dice: nihil est sine ratione ovvero niente è senza ragione.
Ciò che la tesi asserisce appare evidente, e dunque il nostro intelletto non ha bisogno di sforzarsi ulteriormente, per comprendere la tesi del fondamento.
Soltanto le asserzioni fondate sono comprensibili e ragionevoli: le Tue lo sono e dunque soddisfano in pieno il “principio di ragione”.
Infatti Tu sostieni (giustamente) che ogni cambiamento deve (necessariamente) partire da noi stessi: cambiare noi per cambiare ciò che ci circonda.
Analoga richiesta avevo formulato nella mia Letterina a Babbo Natale pubblicata su Strill.it, senza che tra di noi ci fosse stato un accordo precedente !
Con questo cosa voglio dire ? Che esiste l’esigenza (credo di moltissime persone) di vedere modificata la realtà nella quale siamo immersi.
E’ questa solamente una riflessione di Natale ? ritengo di NO. E’ un’esigenza di chi vuol vivere un’esistenza “normale”, di chi non vuole vedere calpestati i propri diritti, di chi non sopporta l’arroganza del potere, di chi non ama le ingiustizie e di chi crede nei principi di solidarietà e di merito.
Bene Tu fai ad entrare nel merito e nel centrare il “cuore del problema”: il problema siamo noi non gli altri !
Ecco spiegato l’accorato appello a Babbo Natale che Tu fai ! Ecco svelato il segreto di ogni cosa: ogni risultato altro non è che la singola somma del comportamento di ciascuno di noi.
Ergo se le cose vanno come “non dovrebbero” andare la colpa deve essere ripartita per ciascuno di noi (forse in egual misura): nessuno deve sentirsi esente da colpe!
Sentirsi esente da colpe è la cosa peggiore che possa esserci in un uomo (se cosi fosse saremmo simili a Dio ! ), e non aiuterebbe al cambiamento: ognuno di Noi deve farsi un breve “esamino di coscienza”; non dico tutte le mattine ma (almeno) a giorni alterni.
La “presunta superiorità morale” e l’ipocrisia, mista alla capacità di stravolgere i fatti, è quanto di peggiore sia potuto accadere in una “certa” classe politica espressione di ideologie ormai superate e condannate dalla storia.
Perseverare in certi atteggiamenenti ( da rachitismo mentale) continua a creare danni a quel sistema che Noi affermiamo voler modificare: questo non è certamente il migliore dei mondi possibili ma nemmeno il peggiore!
Ecco perché accolgo volentieri il Tuo invito e lo faccio mio: cercherò in futuro di sentirmi meno presuntoso e di collaborare ancora di più per quel cambiamento che diciamo di auspicare.
Ma se c’è da cambiare… in una cosa non cambierò mai: nel desiderio di migliorarmi e di imparare dagli errori e nella voglia di contribuire a migliorare la nostra realtà !
E visto che ami Vecchioni ed affermi come Lui che “luci a San Siro non ne accenderanno più…”, sono “costretto” a risponderti con le parole di un’altra bellissima canzone dello stesso autore : “non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero”.Ed ancora : stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento….Lo so cosa stai pensando: il titolo della canzone è Sogna ragazzo sogna.
Ebbene si! Preferisco ancora sognare e, se nessuno mi potrà ridare indietro “la mia 600, i miei vent’ anni e una ragazza che tu sai..”, nessuno potrà impedirmi di credere che: “ la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire” come recitava bene quel grande poeta che è stato Nazim Hikmet . Dunque il nostro dovere è vivere la vita con dignità ed, anche se non saremo in grado di morire per “uomini che non abbiamo neppure visto in faccia”, speroalmeno saremo in grado di migliorarci e di donarci agli altri!
Ed in questo……solo Babbo Natale può aiutarci (credo) . Auguri.
Antonio Nicolò – Consigliere Comnale

giovedì 24 dicembre 2009

UNA LETTERINA....TRADIZIONALE.

Caro Babbo Natale, ormai adulto so che non esisti……..che tristezza !

Avrei voluto ancora credere (cosi come quando ero bambino) nella Tua esistenza perché mi dava speranza e felicità nell’attesa che si realizzassero i miei sogni (poca cosa..qualche piccolo giocattolo o qualche dolce).
Da adulti le nostre esigenze sono cresciute a “dismisura” e chiediamo sempre di più,alla vita ed a noi stessi , con una “bulimia irrefrenabile” dei desideri. Con la differenza che manca la “Tua presenza” a farci sperare.
Naturalmente non riusciamo a realizzare i nostri desideri perché rincorriamo, disperatamente e faticosamente, delle cose che non hanno un limite: il potere ed il denaro.
Sembra non essere rimasto più nulla da desiderare, per gran parte di noi: forse solo in queste feste ci sentiamo “coinvolti” in pensieri positivi ed altruistici (sarà la magia del Natale ?)
Sai, devo confessarti una cosa: anche se non esisti noi continuiamo ad utilizzare il Tuo nome e la Tua immagine per esprimere i nostri desideri, i nostri bisogni, per illuderci che qualcosa possa cambiare (in meglio)….per cercare di dare un senso a qualcosa.
Oggi manca il fine, manca la risposta al “perché ?”, ogni valore supremo (direbbe Nietzsche) si è svalorizzato e noi siamo sempre più soli.
Consentimi (per un attimo) di credere che Tu esisti per chiederti qualcosa di cui sento la necessità: fa che ognuno di noi comprenda che bisogna “donarsi” all’altro in quanto è l’unico modo per conoscere noi stessi e capire il vero significato della nostra esistenza.
Particolarmente a Noi. classe politica, che siamo delegati a gestire il bene comune ed a cui ci si affida per migliorare le condizioni di vita: facci capire che “dovremmo” essere al servizio degli altri e non di noi stessi e che bisogna pensare innanzitutto ai più deboli ed ai più bisognosi.
Se (per assurdo) dovessi Tu esistere realmente, esaudisci questo mio desiderio….tutto diventerebbe bello !
Antonio Nicolò

martedì 1 dicembre 2009

DECENTRAMENTO E MENZOGNE

Concordo pienamente sulla necessità diGiustifica avere le riprese televisive (dirette) in aula: non fosse altro per sbugiardare una sinistra salottiera, ipocrita, fantasiosa e “truffaldina” .
La sinistra , infatti, stravolge completamente i fatti e li utilizza (cosi come ha sempre fatto) in maniera demagogica e populista utilizzando (naturalmente) i media di cui dispone: ecco che appaiono in televisione, con cadenza da ciclo mestruale, gli editoriali di chi (spesso) non essendo neanche presente in aula “raccoglie” poche notizie che possono servire per costruire tutto un s-ragionamento, senza peraltro la possibilità di un contraddittorio.
In tal senso le cose sono sin troppo semplici e dunque si potrebbe parafrasare, in questo caso, un vecchio detto che recita cosi: “lui se la canta e se la suona”.
Ma la cosa che da più fastidio della sinistra è : A) lo stravolgimento dei fatti B) l’arroganza di avere una superiorità morale rispetto a chiunque.
Riguardo il primo punto, di cui tutti si riempiono (è il caso di dirlo!) la bocca, e cioè il famoso olio di ricino (che peraltro ha proprietà taumaturgiche) prescritto al capogruppo Martino dei ds, preciso che nasceva da una precedente accusa, fatta dallo stesso a tutto il Pdl, di una “divisione fascista” nella delimitazione delle circoscrizioni.
Se scandalizza un po’ d’olio non capisco perché non dovrebbe scandalizzare la provocazione di Martino, che dà del fascista non al sottoscritto (che avrebbe certamente gradito e ringraziato) ma a tutti i componenti del Pdl !
Martino dovrebbe chiedere dunque scusa a chi non si sente e non è fascista pena un raddoppio della dose di olio di ricino !
Ma, come potrete ben capire, naturalmente ad un comunista tutto è concesso in quanto dotato di quella “presunta superiorrità morale”. Pertanto Martino non offende ma fa una precisazione quando etichetta come metodologia da ventennio la ripartizione circoscrizionale.
E proprio sulla base di codesta superiorità morale ci si sente in diritto di raccontare la realtà con una libera interpretazione. Alla fine si accusa, si denigra e da carnefici ci si trasforma in vittima.
E’ giù a dire che loro sono bravi, onesti, capaci, disinteressati, coerenti, morali, preparati, intelligenti : insomma vogliono fare del bene alla comunità ed al mondo intero, sacrificando se stessi e “donandosi” agli altri e tutto ciò gli viene impedito da gente che “mostra i muscoli” .
Commovente la scena e la recitazione, secondo copione, di questi soggetti che potrebbero anche essere credibili se invece di abitare a Reggio abitassero in una grande metropoli!
Guarda caso viviamo in questa graziosa e gentile città e sfortunatamente (per loro) ci conosciamo tutti.
E poi il cittadino non è cosi stupido da credere alle favolette del centro-sinistra: ormai è cresciuto!
E lo dimostra al momento del voto ! Ma la sinistra è talmente “contaminata ideologicamente” da non rendersene nemmeno conto.
La riforma del decentramento (voluta dal Governo Prodi) doveva farsi e si è fatta.
Ma una domanda sorge spontanea: in questi due anni (dico due) i “quattro Aristogatti” del centrosinistra come mai non hanno trovato il tempo di presentare una proposta in commissione ?
Fosse anche per dire: noi l’abbiamo presentata e loro non la hanno presa nemmeno in considerazione ! Ma cosi non è stato. Nulla…il vuoto, proprio come loro.
L’unica soluzione che è venuta in mente a quel genio di Martino è stato quella di chiedere il ritiro della delibera (sic !). E quando la maggioranza (si chiama cosi perché ha un numero di consiglieri maggiore rispetto al centrosinistra e non per la maggiore forza) ha approvato la delibera ecco che (apriti cielo) che si ricorre al vittimismo ed alla “presunta superiorità morale”.
Ma questa Amministrazione produce fatti e non le “bollicine” da apertura della bocca della sinistra! La riduzione delle circoscrizione è solo l’inizio di un percorso che attraverso il coinvolgimento diretto della cittadinanza (apposite riunioni da qui a breve) porterà anche a renderle più funzionali e più efficienti grazie alle deleghe che verranno attribuite.
Dal canto loro la sinistra, giunta ormai al capolinea, con Martino nel ruolo di “first lady” e Lamberti “tuttofare”, non ha trovato di meglio che “sparare” l’ultima“cantonata”: disertare il consiglio aggrappandosi (come un naufrago si aggrappa alla ciambella) all’inagibilità dell’aula del consiglio: ma questa è un’altra storia e ne riparleremo !
Se non fosse che stiamo parlando di cose serie il “centrosinistra con la sua band” potrebbe anche ispirare un filo di “umana simpatia ma trattandosi di cose serie posso consigliare un “cautelativo silenzio” perché se si apre la bocca, per offendere, c’è il rischio che qualcuno ti rifili un po’ d’olio.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl in Consiglio Comunale-

lunedì 23 novembre 2009

I SOGNI SON DESIDERI ?

Che Berlusconi sogni mamma Rosa la quale gli dà delle “imbeccate” politiche è una cosa che può succedere. Che lo stesso premier ne parli è la conseguenza naturale del suo modo (sempliciotto e folcloristico) di essere.
Che Misaggi ,“stimolato” dalla notizia, sogni (naturalmente) di essere il candidato a Governatore in Calabria , anche se non è legittimo, potrebbe trovare, in fondo, una qualche giustificazione.
Che alcuni rappresentanti del mondo della politica, che vivono (evidentemente) in un mondo di sogni, si lanciano in esternazioni e valutazioni politiche non può che farci sardonicamente sorridere.
Insomma, una storia sognata ad occhi aperti da parte di vari soggetti che, a vario titolo, compaiono sulla scena di questo teatro (ormai del ridicolo) che è la vita politica.
Ma in tutta questa storia quello che più mi meraviglia e mi lascia perplesso (ma non più di tanto) è il ruolo dei media ridotti ad essere un concentrato di gossip, reality e telefilm: un mix perfetto per seguire i pettegolezzi di personaggi più o meno famosi.
A farlo purtroppo (e non è la prima volta) sono delle testate giornalistiche di un certo rilievo, dove a scrivere ci sono validi professionisti, che hanno “una tiratura” notevole in campo nazionale.
E questo purtroppo mi porta ad una “mesta considerazione”: è possibile non ci sia nulla di più serio o di più importante del quale parlare ?
Diamo naturalmente per scontato che, una siffatta notizia non può avere alcun senso cosi come non può essere motivo di “discussione del giorno”: al massimo può essere considerata una “burla” per incuriosire e sollevare dall’apatia e dalla noia qualche massaia un po’ tonta: null’altro!
Di argomenti seri di discussione e di notizie importanti da dare i giornali ne avrebbero da riempire un’enciclopedia e non quattro pagine di carta stampata.
Ed allora perché ci si perde nei gossip, nelle indiscrezioni e nei pettegolezzi ?
Perché si da una notizia che alla fine non è altro che una “bufala” ed invece non si scrive di cose serie e di pubblico interesse ?
I giornalisti sono stupidi ? I giornali corrono il rischio di calare nelle vendite ?
Assolutamente no !! Nulla di tutto ciò. I giornalisti sono abbastanza scaltri e la politica è scesa cosi in basso (nella cantina!) da usare qualsiasi mezzo pur di “orientare la massa” in campagna elettorale.
E’ forse questo il motivo ? Verrebbe da pensarlo ! Che dite ?
I media naturalmente hanno un mezzo importante in mano per farlo: la comunicazione.
Mi si potrà obiettare che la notizia ha qualcosa di fondato e che un giornalista ha il dovere di darla !
Nulla da eccepire, sarei tentato (superficialmente e frettolosamente) di dire ma…..basta un minimo di riflessione e qualche neurone ancora funzionante per entrare in agitazione.
Non sopporto che non si parli (intendo in maniera costruttiva ! perché di parlare se ne parla ed anche troppo) dei problemi che attanagliano la nostra regione quale la disoccupazione, la sanità, il sociale, l’ambiente e quant’altro.
Perché non si fanno inchieste giornalistiche che “mettano in luce” le gravi disfunzioni che sono sotto gli occhi di tutti, che propongano delle soluzioni, che incentivano un dibattito serio, che aiutano a riflettere e che denuncino ogni irregolarità ?
Perché non si aiuta, ancor di più, attraverso la comunicazione la crescita civile e culturale di una società ? Una “società poltiglia” dove predomina l’effimero, il piacere, il potere, la superficialità, l’arroganza ed il qualunquismo da strapazzo.
Ecco perché non comprendo le notizie il cui unico scopo è quello di disorientare una popolazione, già di suo disorientata, e che non fanno altro che “scoraggiare” la gente che cerca di risollevare la testa.
Anche io spero di non essere caduto nello stesso errore che ho denunciato; ma se cosi fosse il messaggio di questo scritto è che dobbiamo iniziare tutti ad occuparci dei problemi seri della nostra terra e lasciare da parte i sogni.
Se vogliamo anche noi sognare facciamolo in positivo: sogniamo di rendere più vivibile la nostra Calabria.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio Calabria

giovedì 5 novembre 2009

STORIA DI UN LICENZIAMENTO


In questa vicenda di“fantozziana” memoria, vi sono tutti gli elementi dal sapore tragi-comico, del povero “Ragionier Ugo”. Una Azienda leader nel settore dei cementi e un povero “inferiore”, che armato solo della sua dignitosa onestà, si è abilitato in
salti mortali a rischio sempre più elevato per ritagliarsi una fetta di esistenza. L’ immagine che l’ Azienda ha voluto dare di sé stessa è suggestiva e, cito testualmente dal Codice Etico,curato personalmente dal suo Presidente “ …La Societa’ X Group pone al primo posto l’ onestà, la trasparenza e il rispetto per la dignità della persona…” Io spero che in questa nostra bella Italia dove il diritto alla parola è, forse, ancora un valore, anche la mia debole voce possa essere ascoltata, in virtù di quella trasparenza e di quell’ onestà intellettuale ufficialmente dichiarata perché nulla cada nell’oblio di squallide e polverose aule di tribunale e perché tutti sappiano che gli ideali sono spesso carta straccia e che sotto l’ ombra del potere si aggirano franchi tiratori. Una Immagine aziendale, quella del Presidente,dettata probabilmente dalle migliori intenzioni, smaltata con colori brillanti che fanno intravedere anche al più piccolo degli impiegati la Luce e la possibilità di lavorare per raggiungerla. Ma, purtroppo, come in tutte le cose ideate dall’ uomo, tutto è perfettibile e dietro lo smalto, ad un osservatore attento, non sfuggono le imperfezioni. Piccole bolle cancerose che fanno intravedere sotto quel bagliore accecante un’ altra verità. La Luce può abbagliare e far deviare dal cammino...e, spesso, è anche inganno. Il fatto è che alcune parole assomigliano tanto ad alcuni abiti da passerella, cosiddetti”prệt- à -porter”, ma che in realtà, nella vita pratica, nessuno indosserebbe mai, salvo rasentare il ridicolo, a meno che non si tratti di eventi squisitamente speciali ed esclusivi dove lo sfoggio è d’ obbligo. Tuttavia, le parole devono avere un senso, non possono restare in superficie, altrimenti si corre il rischio che qualcuno ci creda! Il risultato è scontato: IL potere va a braccetto col denaro ed ecco che in un fiat una famiglia intera viene disintegrata! Bel risultato! Complimenti davvero! Si può brindare alla vittoria…! Ma chi nell’ azienda ha operato per tanti anni, sa bene cosa c’è sotto lo smalto, conosce bene le cosiddette “dinamiche aziendali”! Ma che conta? L’ importante è” salvare l’ Immagine”! Un paio di manovre ben assestate, l’ elargizione di una elemosina ( in modo asettico) e il gioco è fatto. Siamo tutti contenti! Eppure, Egregio Presidente, Le era stata presentata l’ altra faccia della medaglia, ma, giustamente,( e chi può darle torto?)non si è preso la briga di verificare quanto a suo tempo ventilato… Se non altro in nome di quel rispetto della dignità della persona da Lei tanto osannato. Ma, scusi, Lei, di quale persona parlava? Forse non degli “ inferiori”!?! Un “ inferiore” ha il diritto di salvaguardare la propria dignità? Evidentemente per l’Azienda X, no. La conclusione sembra ovvia: chi ha soldi vince due volte anche di fronte alla Legge, chi è povero perde altrettante volte e sperimenta che la Legge non è uguale per tutti. Ma adesso le voglio fare sorgere il dubbio che anche qui ci sia il rovescio della medaglia. Non sarà , invece, che “ il povero ragionier Ugo” non abbia voluto combattere più, e non per mancanza di mezzi o di ragioni, ma perché rimestare nella melma avrebbe finito per ledere la sua dignità visto che nessun altro si è peritato di salvaguardargliela? Un elefante vince facilmente sul topolino, eppure il topolino ogni giorno, al suo risveglio guarda i suoi figli negli occhi e ne sostiene lo sguardo senza provare vergogna. Al contrario, questo tanto decantato rispetto per la dignità(E mi domando: di chi?) è venuto meno perché nella breve fase operativa di del licenziamento del”rag. Ugo Fantozzi”, nessuno ha avuto il coraggio di guardarlo negli occhi (salvo un Dirigente che ha avuto l’ ingrato compito di consegnare il primo documento di avvio della farsa, sfuggendo lo sguardo e balbettando:”…Ma, io non La conosco, non so come lavora…il che la dice lunga sui rapporti interpersonali, sulle competenze e sul rispetto di quella famosa dignità…)” Dopo questo, la “liberazione”! Niente incontri, nessuna parola, solo lettere dietro cui nascondersi…Il resto si commenta da sé. Io spero tanto che gli artefici di questa vicenda dai risvolti tanto amari possano , quanto meno, provare un po’ di rossore ogni tanto. Questo gruppo di guastatori abilitati che a cuor leggero ha semplicemente gettato via , come una carta di caramella, una famiglia intera nel cestino dell’ immondizia avrà pure , ogni tanto, un barlume di coscienza.. O no?. Almeno un incontro ravvicinato, dopo tanti anni di lavoro, il “ragionier Ugo” avrebbe potuto averlo…Che ne pensa? Ma , sa, quella degli “inferiori” à una razza strana….L’ inferiore è abituato ai sacrifici e si rialzerà, non ha scritto parole prệt- à -porter”, crede nella sacralità dei suoi doveri e nella DIGNITA’ (lui).. Allora, una cosa Le chiedo: secondo Lei, chi è Pirro in questa storia?Chi può arrogarsi il diritto in un mondo fatto di uomini di parlare di giustizia? Solo colui che ha mirabilmente architettato l’ Universo può parlare di Giustizia, di giuste cause, di perfezione,non l’Uomo. Ma qualcuno qui ha voluto giocare a sostituirsi a Dio e ciò mi sembra leggermente discutibile.. Forse, sa com’è, a qualcuno deve essere sfuggito che il Feudalesimo è trascorso da qualche anno! Inezie! Per concludere,poichè so bene, che La Sua Società, come tante altre, del resto, si premura sempre di rispondere ai suoi interlocutori e lo fa usando spesso frasi come: “costretti da politiche aziendali”…,” in virtù dei nuovi orientamenti aziendali” ecc”(tutti modi per far capire che ognuno fa nella sua Azienda ciò che gli pare) come se queste politiche fossero una panacea che giustifica ogni cosa e solleva dalle responsabilità individuali, risparmio a Lei, o chi per Lei, anche questa inutile fatica…. Ma creda a me , trincerarsi dietro queste formule non giova all’ Immagine anche perché, come i Panda, anche gli allocchi sono in via di estinzione!
Giusy Barcellona

domenica 1 novembre 2009

La trasmissione Focus di TeleReggio su Nuovo Ospedale e Sanità

Una sintesi della mia partecipazione alla Trasmissione di TeleReggio
"Focus" su Nuovo Ospedale e Sanità.
fonte: www.telereggiocalabria.it

venerdì 16 ottobre 2009

Parte la raccolta firme per la costruzione del Nuovo Ospedale

Nuovo Ospedale di Reggio Calabria:

la conferenza stampa tenutasi oggi a Palazzo S. Giorgio
di presentazione della petizione popolare e la raccolta firme.
I servizi di TeleReggio. fonte: http://www.telereggiocalabria.it/




Petizione per un nuovo ospedale reggino

Venerdì 16 Ottobre 2009 15:51


Nella conferenza stampa tenutasi oggi al Salone dei Lampadari, a Palazzo San Giorgio, si è parlato della necessità della costruzione di un Nuovo Ospedale nella nostra città, anche alla luce di quanto sta succedendo all’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli.
A partire da domani nella Piazza di San Giorgio al Corso dalle ore 17 si inizierà la raccolta firme per la costruzione di un Nuovo Ospedale a Reggio

PETIZIONE POPOLARE

Al Signor Sindaco della Città di Reggio Calabria
Al Governatore della Regione Calabria
Al Signor Prefetto di Reggio Calabria

per la costruzione di UN NUOVO OSPEDALE PER REGGIO CALABRIA

Appare ormai ineludibile la necessità della costruzione di un nuovo ospedale a Reggio Calabria. L’attuale struttura dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” appare inidonea sia da un punto di vista strutturale che funzionale: necessita, infatti, di continui interventi di ristrutturazione e di messa a norma obbligatoria, con un dispendio economico continuo ed esoso. Ciò comporta la presenza all’interno della struttura ospedaliera di operai che creano grossi disagi agli operatori sanitari ed ai pazienti. Naturalmente, nonostante gli interventi, non si riesce ad avere una definitiva sistemazione della struttura: permangono insufficienti ed inadeguati gli spazi per le varie divisioni e servizi. Inoltre (e non di meno conto) l’ospedale non è munito della certificazione antisismica secondo i nuovi parametri. La necessità di un nuovo ospedale riveste un carattere d’urgenza considerato lo stato di emergenza sanitaria in Calabria: uno struttura funzionale ed adeguata in termini strutturali consente l’erogazione di migliori prestazioni sanitarie.Inoltre con lo scarso o nullo funzionamento degli ospedali della provincia (alcuni dei quali verranno chiusi o riconvertiti) aumenta l’afflusso dei pazienti nel nosocomio reggino, già insufficiente a coprire i fabbisogni del territorio cittadino. La necessità di un nuovo ospedale è legata anche agli sviluppi futuri di Reggio, con la creazione della Città Metropolitana, che comporta un’espansione della città stessa. Prioritariamente l’esigenza di un nuovo ospedale nasce dalla necessità di fornire ai pazienti una struttura efficiente, capace di poterli ospitare in spazi adeguati ed igienici, garantendo cosi la tutela della loro salute, e consentendo agli operatori di poter lavorare in una struttura ospedaliera degna di questo nome.

Antonio Nicolò
Capogruppo Pdl al Comune di Reggio

sabato 10 ottobre 2009

BRONZI E UNESCO


L’unica cosa fragile non sono i Bronzi di Riace bensi la testa dei reggini.
Basti pensare che ancora i Bronzi non sono stati inseriti come patrimonio culturale mondiale dell’Unesco: se ne faccia subito richiesta !
Perdonatemi, ma non riesco a comprendere tutto questo frastuono rispetto allo spostamento dei Bronzi ed il totale silenzio per una loro eventuale valorizzazione !
Questo è uno dei tanti paradossi DOC reggini.
Ed in tal senso trova una spiegazione l’istituzione di un museo, a tre piani, per la ‘ndrangheta teso far conoscere il fenomeno mafioso (ove ve ne fosse la necessità !) e non si fa nulla per far conoscere i Bronzi di Riace nel mondo come viene fatto con capolavori simili: siamo a Reggio signori !
Un dato di fatto reale e che in tutti questi anni non si è costruito nulla intorno ai Bronzi: due guerrieri che potrebbero essere i nostri Pelè e Maradona li teniamo in in panchina ; quello che dovrebbe rappresentare il petrolio per la Calabria non riusciamo ad estrarlo !
Risultato: dopo quasi 40 anni, quello che doveva essere la fortuna di una città e di una regione, oggi è il simbolo della nostra “sciatteria e piccineria” .
A tutt’oggi la Calabria è esclusa dalla mappa dei siti Unesco patrimonio storico dell’umanità.
Ed allora, è necessario che l’Amministrazione provveda ad inoltrare domanda di inserimento nella Lista propositiva.
Lista che ogni Stato membro Unesco deve compilare ogni 5 anni.
Questo è un primo passo avanti !
Si crei da subito un tavolo permanente di concertazione, che coinvolga Comune, Provincia, Regione, Sovrintendenza, Associazioni e quant’altro, per definire una linea programmatica atta a valorizzare, pubblicizzare e creare “circuiti culturali virtuosi” attorno ai Bronzi.
Và fatto un discorso plurimo a più voci dove ognuno tira fuori le proprie idee (se ne ha!) evitando di disperdere le energie: ergo auspichiamo un “sincretismo culturale” !
E’ necessario pensare da subito ad un grande Convegno sulla bronzistica greca che naturalmente coinvolga delle grandi personalità ed un gran numero di partecipanti.
La location potrebbe essere una nave da crociera (considerato che non esiste una struttura che possa ospitare 700-800 persone) ormeggiata di fronte al Lungomare.
Naturalmente è necessario l’apporto economico (che non manca) di cui dovrebbe farsi carico la Regione, il Comune e la Provincia.
Si inizi seriamente ad affrontare il problema pensando già da subito, nell’ipotesi di un “restauro in loco “, alle spese a cui si va incontro (per lo spostamento e la permanenza dei restauratori ) e a chi dovrà pagare.
Ma la cosa che a me più preme è la richiesta di inserire i Bronzi nel patrimonio Unesco formalizzandola con un apposito Odg da votare in un Consiglio Comunale ad hoc !

Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio Calabria

mercoledì 30 settembre 2009

BRONZI A... CLONAZIONE


Il Consiglio di Stato, finalmente, ha risolto (spero) definitivamente il problema dei Bronzi, che da sempre è stato motivo di discussione nella nostra città, consentendone l’eventuale clonazione .
Se cosi stanno le cose possiamo (volendo) impegnarci affinché si riproducano quanti più guerrieri possibili tali da costituire un esercito, cosi numeroso, da poter conquistare il mondo !
Invaderemmo le città, le metropoli, le regioni e le nazioni ed in breve tempo saremmo al “centro del mondo”.
Ho voluto esasperare la clonazione (so che è limitata alla “parte scientifica”e spero alla coscienza) solo per far comprendere sin dove arriva la nostra stupidità.
E meno male che (mi riferisco alla stupidità) non la possono clonare, altrimenti creeremmo danni !
Nell’era del cretino, purtroppo molte decisioni vengono presi da….cretini e, pertanto, il risultato non può che essere catastrofico.
Da quasi trenta anni questi guerrieri, che rappresentano un patrimonio culturale ed artistico di valore universale, non sono stati valorizzati ne utilizzati al fine di incrementare quella cosa di cui tutti e da sempre si riempiono la bocca: il turismo.
Pensate, è come avere Pelè e Maradona insieme nella Reggina e tenerli in panchina !
Forse sarebbe stato meglio se li avessimo lasciati nel fondale melmoso del Mare Ionio, invece di collocarli nelle acque stagnanti di questa palude che è la nostra città.
Quello che voglio dire (ove non fosse stato chiaro) è che parlare di opportunità di trasferimento, di collocazione solo per essere schierati l’un l’altro armati è da stupidi !
Parlare di un progetto, di un’idea, di un sogno da realizzare per questi guerrieri e per la nostra città che li ospita, ha un senso…..altrimenti rimane solo “mediocre e stucchevole poesia” fatta da “venditori di pentole” per massaie un poco tonte.
Ha senso confrontarsi su quale possa essere il mezzo migliore per sfruttare questi capolavori, che il mare ci ha regalato; in che maniera e con quale mezzi possiamo veicolare la loro immagine nel mondo per stimolare la curiosità e l’interesse dei turisti; come integrarli e farli entrare in un “circuito artistico” virtuoso da proporre al visitatore; come valorizzare la loro immagine trovando una giusta collocazione che non sia un “angusto spazio museale” ed, infine, tutto ciò che può produrre utilità per il turismo a Reggio.
Nel dire queste cose non mi aspetto di essere proposto per il Premio Nobel (considerato la banalità della riflessione) ma invitare chi legge a cercare di capire del perché non se ne parla.
Perché non si organizzano studi, si abbozzano progetti, non si fanno convegni dove si discuta di questo e di quanto altro possa servire alla crescita turistica e culturale del territorio ?
Perché ci si accapiglia sui pettegolezzi e sulle voci da corridoio ? Perché la buttiamo sempre in politica ? Perché pur di far un dispetto alla parte politica avversa non tentiamo (solo un tentare) un dialogo costruttivo ?
Ve lo dico io !! Siamo piccini, “nanerottoli insipidi” ed inconcludenti ! Pensiamo sempre e solo al vantaggio personale o politico incuranti del danno che arrechiamo alla comunità !
E questo discorso è valido per ogni cosa che riguardi il “famoso e fumoso” bene comune.
Bisogna voltar pagina (anche se la vedo difficile) se vogliamo riacquistare un pochino di credibilità, dobbiamo essere più concreti e più rapidi nel fare, lenti a promettere ma veloci a mantenere e soprattutto dobbiamo amare la nostra città ed i nostri concittadini.
Questa possibilità della clonazione dei Bronzi, che il Consiglio di Stato ci ha regalato, spero divenga anche una possibilità per “aprire” le menti ottuse di chi detiene il potere al fine di fare quello che sino ad oggi non è stato fatto: utilizzare al meglio quello che potrebbe essere il nostro petrolio in Calabria e cioè i Bronzi di Riace.
Altrimenti continueremo a fare come gli abitanti di Abdera che litigavano per l’ombra dell’asino.
Capito beduini !!

Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl del Comune di Reggio Calabria -

giovedì 10 settembre 2009

IL DIRITTO ALLA SALUTE E' UGUALE PER TUTTI


Se ci fate caso (ne sono certo) quando un problema di salute riguarda un uomo pubblico, ecco che c’è l’attenzione mediatica con il solito rituale di “interventi giustificativi” e di “pseudopressione politica” che farebbero illudere per una soluzione del problema.
E parlo della cardiochirurgia, ma non solo di questa !
Ricordo, a voi tutti, che l’idea di una cardiochirurgia a Reggio nasce (purtroppo) sempre da un problema di salute che ha visto coinvolto sempre un uomo politico.
Oggi, tra dubbi ed incertezze relativi alla sua realizzazione, se ne riparla con insistenza proprio perché un altro politico si è trovato coinvolto in una problematica seria di cuore.
Indubbiamente sono felice quando un ammalato viene adeguatamente curato e si giunge felicemente ad una guarigione; doppiamente felice quando si salva la vita ad una persona, chiunque essa sia!
E’ certo che, personalmente in qualità di medico, un politico o l’”uomo della strada” per me pari sono di fronte alla salute, ma (in certi casi) una riflessione si impone in maniera preponderante: pensate che identico problema a quello di Morabito non sia capitato in tutti questi anni a “comuni e banali” cittadini ? Se ne parlato ? Sapete come si è risolto ? Pensate che il problema sanità debba essere affrontato solo nel momento in cui rimangono coinvolti “persone note” o (peggio ancora) quando si verificano casi di mala sanità ?
Conosco la risposta ! Tutti siamo d’accordo che bisogna migliorare la sanità, che la colpa del dissesto è sempre delle precedenti gestioni, che l’interesse della salute è prioritario rispetto ad ogni altra cosa, che si sta lavorando in maniera seria con interventi, programmazione, controlli, verifiche, progettazione, che in fondo non bisogna denigrare, che abbiamo anche delle eccellenze, dei validi professionisti, che la sanità non funziona dappertutto, etc. etc..
Stronzate ! Scusatemi ma sono tutte stronzate !
Dico questo perché ad oggi non ho visto neanche il “minimo tentativo” di affrontare il problema della sanità in maniera seria: si va avanti a proclami entusiastici, a denunce, a promesse, a “pseudosoluzioni” e risoluzioni di problemi ma mai (dico mai) una presa di posizione seria e lungimirante.
Per essere chiaro vi faccio qualche esempio.
E’ sotto gli occhi di tutti il degrado e lo sfascio dell’Ospedale Riuniti, le difficoltà legate a carenza di personale ed attrezzature ma la cosa sembra lasciare indifferenti tutti.
Avevo ipotizzato la costruzione di un nuovo ospedale per Reggio (necessario!) ed avevo offerto una soluzione per l’utilizzo del “cosiddetto” Ospedale Morelli (creazione di un dipartimento di OncoEmatologia).
Della necessita di costruire un nuovo ospedale sembra ne siano convinti un po’ tutti ma ancora nessuno, di quelli che ha potere decisionale, ha fatto qualcosa in tale direzione !
Stessa cosa dicasi per il Morelli ! Da più parti si dice che l’ospedale (?) è sotto utilizzato ma anche in questo caso chi dovrebbe parlare….tace.
Di certo io non mi stancherò di lottare !
La lettera dei genitori di Sara Sarti (equilibrata e sincera), la bimba morta in ospedale a Locri, descrive perfettamente una realtà ed offre un’unica soluzione, che condivido pienamente, ed è quella che da anni io vado suggerendo inutilmente: la sanità deve ritornare in mano ai medici !
A quei professionisti (e sono tanti) seri, preparati e che si prendono cura degli ammalati.
Questi medici che sino ad oggi si sono preoccupati soltanto di lavorare con coscienza e con professionalità, garantendo cosi il servizio ed, a volte, facendo la fortuna di molti primari e di medici la cui carriera è legata ad un carrozzone politico o al caso fortuito !
Purtroppo molti di questi medici sono stanchi e rassegnati, di fronte a cosi tanto degrado morale e civile, e molti prossimi al pensionamento.
Cosa fare quando si è in pochi a lottare ? Cercare l’aiuto di altre persone interessate al problema !
Cerchiamo, noi medici, nei cittadini/pazienti l’aiuto necessario per migliorare la sanità, portandoli a conoscenza e rendendoli partecipi dei problemi.
Insieme forse potremmo cercare di porre fine ad un declino inarrestabile della sanità !
Antonio Nicolò – Medico e Capogruppo Pdl al Comune di Reggio _

venerdì 4 settembre 2009

UN NOVELLO SAVONAROLA


Concordo pienamente con l’On. Nino Foti: ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale !
Questo è quanto affermato da Foti, relativamente alla situazione calabrese, avanzando di conseguenza la proposta di un governo politico di salute pubblica.
Proposta che (naturalmente) ha trovato il consenso in pochi “eccentrici politici naif”, che fanno sentire la propria voce, solo nelle ricorrenze o nelle grandi occasioni (cioè quelle in cui dovrebbero tacere !)
Voglio essere chiaro e diretto , affinché non vi sia dubbio alcuno, su questa mia affermazione: se la politica calabrese (e perché no, reggina) è rappresentata da “personaggi” come l’Onorevole Foti, l’emergenza ha assunto i connotati di una catastrofe.
E già perché il nostro, già provato, “ecosistema cerebrale” ha raggiunto un limite di tolleranza tale che non riesce a tollerare più le idiozie o, ancor peggio, gli “squallidi giochini” di una politica becera e piccina.
E, per amor del cielo, allontano subito da me il pensiero (capirete, nasce spontaneo) che le affermazioni fatte da Foti possano rispondere a logiche “diverse” da quelle squisitamente politiche.
Preferisco pensare che Foti, come la Bella Addormentata, svegliatosi da un lungo sonno si sia trovato catapultato in una realtà a lui sconosciuta.
Cosi, come un buon samaritano, preso da “compassione” per questa nostra terra, ha aguzzato l’ingegno (sottoponendo a duro sforzo i suoi neuroni) tanto da venir fuori con una proposta che definire bizzarra è un eufemismo: un governo politico di salute pubblica.
Verrebbe da chiedersi: possibile che tutto ciò sia farina del suo sacco ?
La cosa che più sconcerta (credetemi) è l’incoscienza di “certe affermazioni” ed anche l’inaspettata ed incomprensibile “timida condivisione” da parte dell’Onorevole Valentino.
Strabiliante! Due rappresentanti politici reggini che, anziché sostenere la candidatura di un proprio concittadino illustre, quale è Scopelliti, che ha dimostrato con i fatti una buona gestione di governo cittadino ed una lungimiranza politica, cercano di ostacolarlo.
In un momento in cui da più parti viene indicato, da autorevoli esponenti politici, quale “candidato naturale “ Giuseppe Scopelliti, ecco il “coup de theatre” del novello Savonarola, dell’Illuminato Foti le cui parole, pure come “distillato di neve tibetana”, disorientano e lasciano perplessi.
E si, perché anche il più stupido dei cittadini si chiederebbe: ma questo signore mentre si consumava il dramma alla Regione Calabria, mentre tutto andava alla deriva, come mai non ha alzato forte la sua voce per denunciare, per proporre un rimedio, per porre un freno ?
Come mai, in questi anni, nessun accenno alla scarsa o nulla opposizione al governo Loiero ? Come mai nessuna indignazione dinnanzi ad arresti eccellenti ? Perché si è sempre taciuto dinnanzi ad una “combriccola di indagati” ? Solo oggi auspichiamo giustizia ?
Ed ancora ! Sarebbe interessante capire se, in questo tanto auspicato “governo anticlientelismo”, troverebbero spazio nelle liste candidati già indagati e/o condannati ? E già perché di questo Foti si guarda bene di farne cenno!
Troverebbero ancora spazio in questa politica soggetti “nominati” e non eletti dal popolo ?
Gente che non è stata eletta con i voti dei cittadini e che poi si ergono a paladini di giustizia ?
Le “farneticazioni” di Foti potrebbero lasciarci indifferenti, in quanto provenienti da una persona che dimostra “scarsa considerazione” dell’intelligenza altrui, ma ci “irritano” perché hanno il sapore di proclami propagandistici e non di scelte maturate e condivise in un percorso politico partito da lontano.
La cosa “sconfortante” è quando afferma che “non è etico sperare di imporre dall’alto, solo in virtù di buoni rapporti personali, una propria candidatura”.
Onorevole Foti la sua elezione a deputato a quale “congiunzione astrale” favorevole appartiene?
Il Sindaco di Reggio ha lavorato cosi bene in questi anni per guadagnarsi la stima e la simpatia di tantissimi big della politica e di tutti i cittadini, tanto da aver meritato l’appellativo di “Sindaco più amato d’Italia”.
Ha prodotto un “modello Reggio”, preso ad esempio da altre amministrazioni, ed ha raggiunto eccellenti risultati politici, conquistando sul campo i galloni (non con investiture divine !)
Il tutto (naturalmente) non poteva che attirare l’invidia e la “resistenza” di chi vuol continuare a far politica con i “soliti giochini” mascherati da “amor patri”.
Mi creda: sarebbe stato meglio tacere ! La Calabria ha già tanti guai da sopportare e ….se dobbiamo preoccuparci anche di chi vuole “agitare le acque” chissà per quale oscuro motivo, allora siamo belli e fritti !
Antonio Nicolò – Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale

mercoledì 2 settembre 2009

UNA DEPENDANCE DELL'OSPEDALE RIUNITI

Se provate a dare una definizione di ciò che è l’ospedale Morelli la cosa vi riuscirà difficile!
Certamente, non può essere considerato un vero e proprio ospedale in quanto carente di pronto soccorso medico, di sale operatorie reparto di rianimazione.
Inoltre, se dico che questa struttura , di recente costruzione, è sotto/scarsamente utilizzata non farei altro che ripetere ciò che tante volte ( da più parte) è stato detto.
Pertanto, dire che all’Ospedale Morelli trovano sistemazione alcuni reparti medici e servizi che svolgono un’attività ridotta, rispetto a quelli dei Riuniti, non dovrebbe (spero) scandalizzare nessuno.
Ma tutto ciò non può (non deve) passare sopra le nostre teste come delle banali “nuvole passeggere” perché, se di nuvole trattasi, sono “nuvole minacciose” che preludono un temporale !
Mi spiego: l’Ospedale Riuniti è a “rischio implosione” (strutture fatiscenti spazi esigui).
Nasce da questo assunto la mia proposta di un nuovo ospedale, che costerebbe di meno rispetto ad una “ristrutturazione globale”; l’Ospedale Morelli è notoriamente definita una “dèpendance” dei Riuniti (per pochi privilegiati), con ampi locali e qualche attrezzatura tecnologicamente avanzata non utilizzati pienamente.
Questo naturalmente, se me lo consentite, non può essere tollerabile (e non ce lo possiamo permettere) nel momento in cui si parla di sprechi e mala sanità.
Ed allora signori , cerchiamo di essere seri : è giunta l’ora di “mischiare le carte” ed iniziare una nuova partita !
Non può esserci altra soluzione che una migliore e più proficua utilizzazione delle risorse , che avvantaggi sia il paziente (non l’utente !) che il medico.
Insomma, una soluzione che alla fine consenta un miglioramento della sanità ospedaliera reggina nel suo insieme.
Ecco (sinteticamente) la proposta ed i relativi vantaggi !
L’Ospedale Morelli deve ospitare un dipartimento di Onco-Ematologia, che sia attrezzato e provvisto di tutto ciò che ci sia di tecnologicamente avanzato.
Dunque presso questa struttura dovranno trovare posto l’ematologia, l’oncologia un laboratorio analisi, una radiologia, il Centro Trasfusionale ed il Laboratorio di Genetica.
Naturalmente, i pazienti che fanno riferimento a tale struttura, non necessitano di interventi urgenti ma programmati e, pertanto possono serenamente ed adeguatamente essere seguiti dai medici nel migliore e più completo dei modi.
Capirete che un lavoro sinergico, concentrato in un solo ospedale, significa miglioramento della qualità dei servizi per il paziente e migliore confort per questi soggetti già penalizzati da patologie croniche e gravi !
All’ Ospedale Riuniti potrebbero e “dovrebbero” trovare posto la cardiologia, la medicina e le Pneumotisiologie in carico (ad oggi) al Morelli.
La conseguenza è che finirebbe l’annosa “questione barelle” del reparto medicina, una migliore utilizzazione del personale, medico e paramedico, con conseguente miglioramento della prestazione medica !
Non ultimo (e non per questo meno importante ) si potrebbe risolvere definitivamente anche il problema del Pronto Soccorso con strutture più ampie ed adeguate !
Infatti nonostante i ripetuti “rimaneggiamenti” strutturali ad oggi l’Ospedale, di una grande città come è Reggio (dove fa riferimento tutta la provincia), non è provvisto di un Pronto Soccorso adeguato alle sue necessità.
Naturalmente non sono cosi sciocco da credere di essere ascoltato (sostenuto) nei miei suggerimenti ma io….insisto ! Antonio Nicolò- Capogruppo Pdl al Comune RC-

lunedì 31 agosto 2009

LA BOLGIA INFERNALE DELLA SANITA': COME USCIRNE


Credo che bisogna essere chiari (se possibile sino in fondo) sull’emergenza sanitaria in Calabria: avere idee precise per tentare l’uscita dalla “bolgia infernale” in cui ci troviamo.
La vergogna che dovrebbe indurre a tacere la classe politica Calabrese tutta, la rabbia ed il dolore dei parenti delle vittime della malsanità, il silenzio incomprensibile della categoria medica, l’impotenza e la rassegnazione dei pazienti/cittadini, il ruolo poco chiaro dei media, sono tutte cose che debbono essere considerati senza infingimenti e con la massima libertà ed onestà se vogliamo venirne fuori: insomma parliamo chiaramente e diciamo le cose come stanno sino in fondo !
La classe politica (tutta, e sottolineo tutta!), unica e vera responsabile dello sfacelo della sanità calabrese dovrebbe avere almeno il pudore di tacere, il buonsenso di mettersi da parte (considerato il fallimento), di nascondersi agli occhi della gente o, in alternativa, agire concretamente.
Dalle parole di questi signori appare chiara la “disonesta intellettuale”: la Lo Moro accusa Loiero di aver affossato la sanità calabrese negli ultimi due anni e Loiero di rimando ricorda alla Lo Moro che lei stessa aveva detto che non esiste deficit nella sanità calabrese (oggi sappiamo esistere il dissesto economico, la bancarotta).
Ricordo due dichiarazioni/proclami fatte dagli stessi e che rendono il “senso del ridicolo” di questi signori!
Loiero (dopo i primi decessi di malasanità): mai più morti simili in Calabria ! Lo Moro: la sanità calabrese funziona perfettamente !
Facile a parole fare proclami simili (ahime riportati anche dai giornali e dalle televisioni !).
Oggi il centrodestra (in prossimità delle elezioni regionali) con i suoi consiglieri alza la testa per gridare allo scandalo ed alla catastrofe, dopo aver contribuito allo sfacelo (durante la propria gestione) ed aver taciuto durante questa legislatura di centro-sinistra (in quanto connivente).
La relazione della commissione Serra/Riccio è sufficientemente chiara ed esplicativa sulla situazione: commistione politico/mafiosa, sprechi e ruberie varie, Direttori Generali non in possesso dei titoli, ospedali fatiscenti e non a norma.
I correttivi dovevano andare in tale direzione: chiusura/riconversione di alcuni ospedali, taglio agli sprechi, controllo e sanzioni per evitare le truffe, personale qualificato e titolato alla guida delle aziende ospedaliere. Nulla di tutto ciò è stato fatto.
Ed allora ripartiamo da questo benedetto commissariamento per rimettere ordine nella sanità calabrese: non è certo la panacea ma almeno “rimarchiamo” l’inefficienza politica !
I medici, in gran parte validi professionisti, devono capire che è giunto il momento di dire basta: devono partecipare in maniera attiva alla gestione della sanità, denunciare chi non li mette nelle condizioni adeguate a svolgere il proprio lavoro (carenza di strutture, tecnologie avanzate e personale qualificato): non basta compiere il proprio dovere perché il più delle volte si è coinvolti in situazioni delle quali non si ha alcuna responsabilità personale (fermo restando che chi viene riconosciuto colpevole, dopo sentenze certe, debba pagare).
I pazienti debbono stare dalla parte del medico e viceversa: da questa sinergia si può porre freno all’arroganza del potere politico ed al malaffare della sanità ! Entrambi (medico/paziente) devono essere supportati dai media: anche giornali e televisioni debbono contribuire alla “costruzione della sanità calabrese” ormai ridotta da anni come l’autostrada Salerno-Reggio
E’ il momento questo di dare segnali forti di concretezza se si vuole uscire dalla stagnazione e dal putridume.
Personalmente aspetto la risposta dell’individuazione ed assegnazione del sito per costruire il nuovo ospedale a Reggio cosi come aspetto da chi è alla gestione della sanità calabrese una risposta adeguata al problema: riconversione e taglio di ospedali inutili e costruzione di nuove ed adeguate strutture; costruzione di un’efficiente e tempestiva rete di emergenza-urgenza.
E non sarà certamente un caso che il primato di sprechi e di pericolosità delle strutture sanitarie sia dalle nostre parti.
Qui tutto va tutto a rilento, prevale l’arroganza, l’incompetenza, il malaffare, la corruzione e cosa più grave di tutto…….l’impunità.Antonio Nicolò –Capogruppo Pdl al Comune di Reggio-

domenica 30 agosto 2009

LE SOCIETA' MISTE: QUALE UTILITA' ?


Società miste ? Non meniamo il can per l’aia né (tanto meno) cerchiamo di cincischiare, per non affrontare il problema in maniera seria.
Tra proposte di commissioni d’inchiesta (bipartisan), tra richieste di sedute di consiglio comunale ad hoc, tra messaggi “subliminari” di eccessivo costo per il Comune (40 milioni di euro l’anno di spesa corrente) e tra inviti alla trasparenza si preferisce giocare anzichè andare dritto al cuore del problema.
Se me lo consentite lo farò io, com’ è mio solito fare, e dunque dirò tout court che la strada di qualche società mista va abbandonata !
Questa mia riflessione nasce da un “comune sentire” di molti consiglieri di maggioranza, e non,fermo restando che la soluzione deve essere rapida (anche se non indolore) al fine di evitare conseguenze peggiori.
Le scelte debbono essere fatte con valutazioni che attengono all’efficienza, all’economicità e all’efficacia dei servizi stessi e che sia pertanto in relazione alle esigenze proprie della collettività.
Ma per fare ciò è necessario aprire un confronto, un dibattito sulle società miste non più procrastinabile.
Il tutto per comprendere, considerato che parliamo di soldi (anche) pubblici, se la società sta portando a termine la “missione” di esercizio di attività a rilievo pubblico che le è stata affidata: ecco che il bilancio passa in secondo ordine se tale società non adempie a pieno al ruolo che le è stato assegnato!
Posizioni di comodo o di rendita non possono e non debbono essere più consentite a nessuno: la valutazione deve essere scevra da qualsiasi forma di “sostentamento”.
Se una società mista è antieconomica senza ombra di dubbio deve essere sciolta !
La richiesta di un consiglio comunale incentrato sul tema delle società miste è stata avanzata da numerosi consiglieri di maggioranza e di opposizione: è necessario discutere, valutare, ascoltare, proporre, progettare e se necessario…….tagliare.
Il nostro caro Presidente preso com’è dai “segreti di Pulcinella” non ha trovato ancora il tempo per convocare questo ed altri consigli comunali su temi altrettanto importanti.
Ma come si sa la politica è diventata l’arte della finzione, l’arte di rendere credibili anche le cose più assurde ed oltre a questo ormai sta diventando…. l’arte della comicità: si fa a gara a chi riesce a far ridere di più.
Ed allora credo sia giunto il momento di affrontare seriamente il “problema società miste” ed il posto più adatto per farlo (vi sembrerà strano) è il consiglio comunale.
Il tutto previa audizione e relazione pubblica dei presidenti delle società, acquisizione di atti importanti per una corretta valutazione (anche attraverso una eventuale commissione) per giungere al fine (responsabilmente) a delle decisioni che siano a tutela dei cittadini contribuenti: i soldi pubblici vanno spesi ed investiti ma…..in maniera adeguata e soprattutto utile al cittadino.
Se qualcosa non và per il verso giusto, o secondo gli intendimenti per la quale era nata, non vi deve essere nessuna difficoltà a riconsiderarla alla luce di fatti nuovi ed acclarati!

Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl in Consiglio Comunale -

mercoledì 19 agosto 2009

UN NUOVO OSPEDALE PER REGGIO

Quello che è emerso dal convegno politico della sinistra , mascherato da conferenza stampa, tenutosi all’Azienda Ospedaliera, non è nulla di più rispetto a quello che già si sapeva: un ospedale fatiscente, con il 65% delle attrezzature obsolete, che deve essere “messo a norma”, da ristrutturare e che dovrà continuare ad essere un cantiere aperto da qui ai prossimi venti anni.
Il tutto con una “modica spesa” di 100 milioni di euro…quanti basterebbero per costruire un ospedale nuovo di zecca.
Ma la cosa che più lascia perplessi è l’indifferenza e la mancanza di programmazione.
Per quel che mi riguarda la cosa più interessante è che incomincia a “prendere corpo” la mia idea della costruzione di un ospedale nuovo.
Infatti a ribadire questo concetto (anche se a denti stretti) è stato il duo Naccari-Tripodi che nella loro performance non hanno potuto fare a meno di ammetterlo !
E già perché la necessità della costruzione di un nuovo ospedale, cari signori, non può essere più nascosta !
Dico subito il mio timore: l’idea della costruzione di un nuovo ospedale può essere utilizzata da chicchessia come specchietto per le allodole, da utilizzare al bisogno !
Ma vale la pena correre questo rischio ! Almeno se ne parla !
La realtà, oggi, non è confortante !
Insomma, siamo pronti a buttare un sacco di soldi nel tentativo di “rattoppare”questo nostro “caro vecchio ospedale” consapevoli che comunque resterà sempre una struttura vetusta ed obsoleta.
Parlare di costruzione di un nuovo ospedale, a questo punto, non è certo lungimiranza politica ma un non voler voltare lo sguardo da un’altra parte di fronte a cosi tanto degrado.
Per quel che mi riguarda ed è di mia competenza un “pressing” a questa Amministrazione lo sto facendo.
Uno staff tecnico del Comune, su disposizione del Sindaco, è già all’opera per individuare e destinare l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale: nessuno può tirarsi indietro pena il collasso della sanità a Reggio.
Cosi come si costruiscono ospedali nuovi dappertutto è necessario che anche a Reggio ciò venga fatto !
Sia per la prospettiva, ormai non tanto futura, di un’area metropolitana ed anche perché ormai tutta la provincia fa riferimento all’ospedale di Reggio.
Più si accelerano i tempi e meno sarà lo spreco economico e, certamente, si avrà un conseguenzale miglioramento nelle prestazioni sanitarie.
Tradotto vuol dire che tutta la classe politica reggina deve “necessariamente” coalizzarsi intorno a questo progetto per giungere rapidamente all’ unica soluzione che soddisfi tutti e principalmente l’ammalato: continuare con la solita logica significa contribuire a peggiorare la sanità in Calabria!
Sinteticamente e per concludere: molti ospedali inutili e fatiscenti vanno chiusi e pochi ospedali moderni e di nuova concezione vanno costruiti.


Antonio Nicolò- Capogruppo Pdl al Comune






venerdì 7 agosto 2009

NON ACCETTO IL SILENZIO SUL NUOVO OSPEDALE

Mi sforzo, ancora una volta, di affrontare in maniera seria un problema importante, quale è quello relativo all’ospedale cittadino, con la speranza di non trovare l’indifferenza, il pressappochismo e (a voler essere benevoli) la superficialità dall’altra parte!

Non possiamo più cincischiare ed è necessario che iniziamo ad individuare il sito per il futuro nuovo ospedale della città di Reggio.
Accogliamo con piacere la notizia dei quattro nuovi ospedali che verranno costruiti in Calabria, un territorio dove il degrado e l’incuria regnano sovrani !
Bene! Era ora, ma principalmente era necessario, e per questo siamo soddisfatti ma… iniziamo a gettare le basi anche per un nuovo ospedale a Reggio.
E facciamolo, non certo per spirito di emulazione ma, con la consapevolezza che esiste una “reale ed impellente necessità”: una scelta improrogabile e che non ammette alcun ritardo !
Sfido qualsiasi “stupido avventuriero” a dimostrarmi che mi sto sbagliando nelle mie valutazioni e che, pertanto, mi sono “bevuto il cervello”!
Accetto qualsiasi confronto ma… non accetto il silenzio, il menefreghismo e la rassegnazione !
Siamo seri ! Cerchiamo, solo per un attimo, di usare il cervello e non insistiamo a continuare a “navigare nelle acque stagnanti e paludose” della nostra grettezza mentale!
Ed allora il primo passo è, indubbiamente, quello di stabilire il luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale.
Dico questo dando per scontato che siamo tutti consapevoli dell’esigenza di avere al più presto un ospedale funzionale, moderno e che sappia rispondere alle esigenze della cittadinanza reggina ! Se qualcuno è scettico al riguardo farebbe bene a documentarsi prima di parlare !
E per il sito, da destinare per la costruzione, non vi è alcun dubbio che debba occuparsene questa Amministrazione !
Deve certamente essere un luogo posto nella vicina periferia della città, già ben collegato con le grosse arterie stradali, e facilmente raggiungibile !
Un luogo abbastanza ampio da permettere di avere una struttura con una concezione nuova a “sviluppo orizzontale” (che occupa più spazio ma estremamente funzionale), con locali adeguati per reparti e servizi, un pronto soccorso moderno ed attrezzato, parcheggi (per i dipendenti e l’utenza) ed ampio verde attrezzato.
Soffermiamoci solo un attimo a riflettere e guardare in faccia la realtà: tanti e troppi sono i lavori che debbono essere affrontati nell’attuale ospedale reggino.
Lavori di ristrutturazione, di messa a norma, di ampliamento delle strutture e quanto altro che devono necessariamente essere fatti ( per legge)e che comportano una spesa enorme.
Con il risultato di avere, comunque, un ospedale sempre vecchio e poco funzionale !
Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà ed affrontare il problema in maniera definitiva e nel migliore dei modi: anche uno stupido capirebbe i vantaggi di costruire un nuovo ospedale a fronte dello spreco di tanti soldi che necessariamente debbono essere spesi in una struttura fatiscente qual’ è oggi l’ospedale.
E poi desidererei che, chi ne ha il compito, verificasse se è stato fatto il collaudo dell’ospedale per capire in caso di sisma quale sia la tenuta della struttura.
Credo (anzi sono certo!) che questa verifica non sia mai stata fatta e dunque, come potete ben comprendere, siamo nelle mani del buon Dio (nella migliore delle ipotesi) o della Natura !
La mia proposta, della costruzione di un nuovo ospedale, ha già trovato ampio consenso non solo tra gli operatori sanitari ma anche tra i cittadini (crescono a dismisura le adesioni su Facebook!) ed è sostenuta anche dal Sindaco della nostra città.
L’estrema sensibilità, la lungimiranza politica, la voglia di fare grandi cose per Reggio e l’interesse per la salute del cittadino da parte del nostro Sindaco, ha fatto si che questa Amministrazione si attivasse, già da subito (e responsabilmente), ad individuare un luogo da destinare per la costruzione di un nuovo ospedale ! Svegliamoci dal letargo e lavoriamo tutti, responsabilmente, per un nuovo ospedale

mercoledì 5 agosto 2009

VERGOGNA !!!!


Vergogna ! Questa è la “parolina magica” che spiega tutti i problemi della sanità in Calabria.
E’ proprio vero, ormai non si riesce più a provare vergogna per nulla ! Nemmeno di fronte alla sofferenza ci si vergogna !
Vergogna per quello che non si riesce a voler dare o a voler fare: esiste solo l’indifferenza !
L’indifferenza di una società che pensa al proprio utile, al proprio tornaconto,all’effimero, al superfluo, alla sopraffazione ed al menefreghismo imperante: una società votata al suicidio !
Ma questo non sembra interessare più di tanto: ci si è talmente inariditi nell’animo ed è tanto l’egoismo che si è disposti a calpestare tutto e tutti…compresi gli ammalati, chi soffre e chi ha bisogno di aiuto! Per questo vergogna !
Vergogna dovrebbe provare chi non ha il coraggio di svelare, di mettere in chiaro una realtà drammatica e triste, chi non ha il coraggio di parlare!
Vergogna dovrebbe provare chi cerca di “occultare” tale realtà per favorire il Potere Politico o un”affarismo becero” !
E di questi “personaggi” ne abbiamo anche troppi ! Persone che (purtroppo) occupano posti dove avrebbero la possibilità di parlare, decidere, porre rimedi, denunciare e condannare: ma tutto tace, tutto si banalizza, tutto si riduce a puro chiacchiericcio: complimenti!
Vergogna per chi non riesce a gridare in faccia il proprio disprezzo a quei signori, che della sanità dovrebbero occuparsene in maniera seria, ed invece utilizzano il proprio ruolo per interessi personali: siano essi politici, sindacalisti, direttori, medici e quanto altro !
Vergogna per chi tace dell’esistenza di un “sistema ufficiale” di potere politico-mafioso e per chi non lo combatte !
La mappa del potere sanitario della Calabria è alla vista di tutti, praticamente ufficiale, scontata nella sua sfrontatezza.
Politici accattoni che non provano vergogna nel tradire le aspettative di chi li ha delegati: la cattiva politica nella Sanità è peggio della 'ndrangheta; senza la cattiva politica mafiosi e affaristi non potrebbero fare niente.
A questi signori (si fa per dire) non li ferma nessuno…neanche la vergogna !
Vergogna dovrebbe provare chi costringe l’ammalato a non avere una struttura pulita e decorosa.
Vergogna per chi non riesce a garantire il minimo indispensabile di assistenza sanitaria al cittadino.
Vergogna per chi fa finta di non vedere, per chi preferisce pensare che non ci sia una soluzione e dunque è meglio lasciar perdere.
Vergogna per chi pensa che fare il proprio dovere basta: no! Non basta fare il proprio dovere ma bisogna indignarsi e protestare con ogni mezzo !
Vergogna per chi non lotta per rompere una sacca di privilegi e per chi si gira dall’altro lato per non guardare !
Vergogna ed ancora vergogna per chi non ha rispetto della sofferenza umana, per chi non riesce a dare un po’ d’amore all’ammalato, per chi ha il compito di tutelare la salute del cittadino ed invece se ne disinteressa, per chi gestisce la sanità solo quale strumento di affari e per elargire favori a parenti ed amici !
Vergogna e solo vergogna dovremmo tutti provare di fronte agli ammalati se non siamo coscienti di aver fatto tutto il nostro dovere ed invece…….non si prova più vergogna !! Anche per questo dovremmo provare Vergogna.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Consiglio Comunale-

martedì 28 luglio 2009

GRUPPO NUOVO OSPEDALE PER REGGIO SU FACEBOOK

Un Nuovo Ospedale per Reggio approda su Facebook, come Gruppo, accogliendo l’adesione di numerosi sostenitori, non solo reggini ma anche di cittadini di regioni del nord, oltre che l’impegno del Si.LIB (Sindacato Libero Europeo-Sanità), nella figura di Florio Canonico, e del responsabile del sindacato Cosnil Lombardia e Presidente associazione consumatori Giuseppe Cristo.
Facebook è un mezzo per “sensibilizzare” la società civile, la politica e (mi auguro) la stampa: anche su facebook possono “prendere corpo” proposte concrete e si possono sostenere battaglie utili.
La discussione su Facebook resta aperta è si va ad oltranza coinvolgendo i cittadini, le associazioni ed i professionisti !
La proposta, che lanciai mesi addietro per la costruzione di un nuovo ospedale, non era certo una mia provocazione (stessa proposta formulata ed accolta nell’Odg presentato nell’ultimo consiglio comunale sulla sanità) e pertanto è mia ferma intenzione proseguire in questa battaglia.
Dico e faccio questo perché non si è abituati a pensare in prospettiva e concretamente: un nuovo ospedale è l’unica strada percorribile per dare una risposta seria ed adeguata alla sanità reggina e calabrese.
Stranamente di una “pagliuzza” come la cardiochirurgia (ribadisco inutile) i media danno ampio risalto ed i “politici si sbracano”, e se ne parla come fosse la panacea di tutti i mali, mentre si preferisce non guardare “la trave” del degrado e della fatiscenza dell’Ospedale Riuniti.
Finiamola e cerchiamo di guardare in faccia la realtà!
Non facciamo del male a nessuno (anzi!) ma faremmo del bene ai nostri concittadini: la salute va tutelata in tutti modi e questa è una scelta rilevante per l’intero territorio!
Siamo costretti ad assiste a “sprechi continui”, per ristrutturazioni e “messe a norma”, e ad innumerevoli “tamponamenti” : un continuo “dissanguamento economico” con il risultato di avere un “Ospedale anemico”, vetusto ed obsoleto, incapace di rispondere alle esigenze di un territorio che diventano sempre più pressanti.
Volendo usare una metafora calcistica: basta giocare “eternamente in difesa” ! E’ giunto il momento di passare all’attacco e con un’azione di contropiede si “gettino le basi” per un nuovo ospedale.
Naturalmente è pleonastico dire che “il vecchio” và riconvertito per altri usi: lunga degenza, riabilitazione etc.
Esistono tanti, troppi, ospedali inutili (se non dannosi) che dovrebbero essere chiusi o “ospedali nuovi mai aperti” ( vedi ospedale di Rosarno) e non abbiamo un ospedale regionale degno di tale nome.
Un ospedale funzionale, che favorisca l’interscambio tra reparti e servizi, confortevole per l’ammalato (anche una struttura adeguata aiuta a sopportare meglio la sofferenza) ed efficiente (spazi adeguati ed a norma).
Considerate che i tempi per la realizzazione (ove la proposta venga recepita) sono “estremamente lunghi” ! Ecco perché iniziamo già a parlarne del nuovo ospedale senza aspettare “il tracollo” della struttura esistente!
Non sarebbe una cattiva idea cominciare con l’ individuare una nuova zona, già dotata anche di arterie stradali degne di tale nome, soprattutto non soggetta a dissesto idro-geologico ed abbastanza ampia per realizzare anche i parcheggi per l’utenza ed un parco per i degenti.
L’importante, comunque, è costruire davvero il nuovo ospedale, in tempi brevi, e soprattutto osservando le adeguate norme antisismiche considerato l’”alto rischio” del nostro territorio. Questa è la direzione da seguire concretamente: individuare l’area e verificare la disponibilità di risorse, non necessariamente da investire subito ma anche in un futuro prossimo!E comunque l’importante è mettere il luce il problema: facebook, in questo, ci aiuta ed anche molto !






martedì 21 luglio 2009

LA RIVOLUZIONE COPERNICANA

Quello che dovrebbe essere un dato normale diventa se lo facciamo una “rivoluzione copernicana”: l’ammalato al centro di tutto.
La voce dei pazienti oggi viene coperta da altre molto più forti: quella della politica e quella dei dipendenti.
L’ “appeasement” non mi si addice e, se qualcuno mi vuole fare credere che l’asino vola deve dirmi che a riuscirci sono solo quelli molto bravi e che lo fanno solo a bassa quota.
Non intendo schierarmi con nessuno (tra l’altro non saprei scegliere) anche perché sono sempre stato schierato con l’ammalato (Non l’utente come oggi viene chiamato).
Ed è solo in questa direzione che và la mia riflessione, come contributo a migliorare la qualità della sanità scevro da “condizionamenti politici” o di qualsivoglia “dipendenza”.
Cinque sono i punti fondamentali che , a mio avviso, dovrebbero guidare il pensiero e l’azione di chi ha a cuore l’ammalato.
Il primo, già detto in premessa, è l’ammalato cioè colui che soffre e che è l’anello più debole di questa catena ( I medici potrebbero rileggersi il giuramento di Ippocrate la sera prima di andare a letto)
Il secondo è che la politica deve essere allontanata dalla sanità.
La politica si è riappropriata della scelta dei direttori generali facendo scomparire i criteri di competenza.
La spartizione è stata estesa a tutte le cariche principali delle aziende sanitarie.
La politica (cosi come viene concepita ai giorni nostri) con la sanità mal si concilia, in quanto è causa di corruzione e di interesse personale.
Punto tre. L’Aziendalizzazione voluta dal Governo Amato con la legge delega 421 si è rivelata per molti aspetti un fallimento, ma potrebbe essere mantenuta solo se si cerca di dare voce ai pazienti-consumatori mediante l’introduzione di principi di controllo di qualità e di misura della soddisfazione dei pazienti (queste erano le intenzioni, e di cui forse ci siamo dimenticati)
Il punto quattro nasce di conseguenza. Le Aziende ospedaliere devono essere gestite con criteri rigorosamente aziendali da direttori con provata esperienza manageriale provenienti dal settore pubblico, e si auspica, anche da quello privato; prevedere la rimozione automatica dei direttori generali che non riescono a conseguire gli obiettivi aziendali (che non può essere il pareggio di bilancio a scapito dell’ammalato)
Il fondo sanitario è cresciuto dai circa 48 miliardi del 1995 ai circa 90 miliardi di euro del 2005, con una crescita della spesa diretta dei cittadini da circa 10 miliardi del 1995 ai circa 25 miliardi attuali.
Un tasso di crescita annuale ben superiore a quello programmato, che pure non ha corrisposto ad un miglioramento delle prestazioni.
Il punto cinque (ultimo e più importante).La scelta della struttura sanitaria dove eseguire le prestazioni. Se si aumentasse la capacità di scelta da parte dei pazienti, aumenterebbe la pressione competitiva sugli ospedali ad usare bene le risorse e produrre servizi di qualità ( Come avviene in Germania, Olanda, Svizzera ed una sperimentazione è stata avviata, con successo, dalla Regione Lombardia)
Si tratterebbe di sottrarre l’acquisto delle prestazioni sanitarie all’amministrazione pubblica, attribuendone la responsabilità a fondi di natura mutualistica.
Il compito dei fondi sarebbe quello di aiutare i pazienti a scegliere: negozierebbero i livelli di prestazione con le strutture sanitarie, pubbliche e private, individuando per conto dei propri associati le strutture meglio in grado di prestare servizi di qualità.
Il mio è il “pessimismo della ragione” e lancio un allarme: oggi è venuto il momento delle responsabilità, dove credo che nessuno debba e possa tirarsi indietro.

giovedì 16 luglio 2009

IL CAVALIERE DALLA TRISTE FIGURA

Sono costretto, mio malgrado, a dover esprimere “piena solidarietà” a Massimo Canale per lo “sciacallaggio” subito ad opera della rimanente opposizione, che cosi (ancora una volta) si divide.
Non avrei mai immaginato (sino ad ieri) di dover condividere qualcosa con un comunista: ma l’arroganza e l’ipocrisia del centro-sinistra mi spingono a farlo !
Dicevo condivido qualcosa con Massimo Canale: la coerenza.
Ebbene si, oggi la coerenza in politica rappresenta un optional per questi “figurini della politica” ! Trovare un politico che si comporta “coerentemente” con quanto aveva sempre espresso riguardo l’ Hospice (anche se sbagliato a mio giudizio) in precedenza è meritorio di elogio !
A differenza di “alcuni formali soggetti” la cui presa di posizione è “variabile come il meteo”: infatti scelgono di schierarsi secondo dove “spira il vento”.
Il tutto, naturalmente, per non fare “magre figure” e nella speranza di “ vantaggi futuri ”.
C’è stato chi, in Consiglio Comunale, ha dato fuoco alle polveri nella speranza di “far saltare il consiglio”, cosa che gli è riuscita adducendo “fantasiose irregolarità”, per impedire che si facesse la fondazione per l’Hospice.
Nell’andare “fuori di testa” , tali soggetti, non si rendevano conto (al momento) della magra figura che rimediavano nei confronti della città.
Come correre al riparo ?
Come si sa, la notte porta consiglio ed ecco il rimedio per salvare “capre e cavoli”: far passare un accordo tra le parti mascherato come spirito di collaborazione etc. etc.
Abili “trasformisti di professione” e “gente di facciata” non hanno perso tempo e sono andati giù con gli accordi facendoli passare come “maturità democratica”: “poveri allocchi” la realtà è diversa e facilmente decifrabile anche dal più sprovveduto dei cittadini !
Dunque non fatevi illusioni: non a convincere le persone serie con i vostri modi “belli e gentili” ma “spudoratamente falsi” e “professionisti dell’ipocrisia” !
I fatti dimostrano, come sottolineato dallo stesso Canale che l’opposizione è costretta a votare un emendamento (concordato): emendamento analogo a quello per il quale avevano “aizzato le masse” e provocato “bagarre e tafferugli” in aula.
Candidamente si sono ripresentati in aula, con la “faccia ingenua ed innocente”, come se nulla fosse successo, con la spudoratezza e l’ipocrisia di aver agito nell’interesse dell’Hospice: nulla di più ridicolo!.
Il tutto è stato (giustamente) stigmatizzato dal “buon Canale” che “Chisciottescamente” si è ritrovato per terra, “bastonato” dai suoi stessi compagni.
E’ comunque preferibile a mio giudizio un Don Chisciotte ai tanti Sancho Panza che vivono con la speranza di ricevere in regalo un isola.
Onore al Don Chisciotte Massimo Canale !

mercoledì 15 luglio 2009

MEDICO O POLITICO ?

Il problema non sono i politici che fanno i medici (immagino che il sig.David Crucitti volesse riferirsi ai medici che fanno politica !) ma chi fa politica solo ed esclusivamente per interessi personali: che si tratti di medici, ingegneri, avvocati, impiegati e nullafacenti!
Ma la cosa che diventa insopportabile e che si criticano i politici, e qualunque cosa venga a tiro, come se ognuno di noi fosse immune da colpe !
Questi benedetti (o stramaledetti politici) qualcuno li ha votati e dunque rappresentano quegli elettori e fanno (necessariamente) parte di un’Amministrazione che dovrebbe gestire il tutto.
Sono un medico che fa politica, per scelta, proprio perché come il sig.re Crucitti ero (e sono) “schifato” da come vanno le cose e dalla politica: un modo (ho pensato) per cercare di cambiare le cose era quello di partecipare attivamente ed espormi in prima persona: anche alle critiche ed al rischio di essere confuso nella massa ed etichettato in maniera negativa.
Tranquillizzo subito il sig.re Crucitti :
per quanto mi riguarda non ho mai trascurato il mio lavoro di medico
non ho mai usufruito (in sette anni) dei permessi autorizzati per l’accesso alle commisioni ed ai consigli comunali (Può controllare presso l’Amministrazione dell’Ospedale)
Ho (di conseguenza) recuperato l’orario di lavoro per il tempo dedicato alla politica
Svolgo con onestà e coscienza sia il ruolo di medico che quello di politico.
Non ho avuto alcun vantaggio (di carriera ospedaliera per intenderci o di favori personali, anzi !)
Non ho alcun vantaggio economico dalla politica ed addirittura diciamo che, a volte, ci rimetto dei soldi (Potrei dedicare il mio tempo per visite a pagamento o a riposarmi!)
Questo mio scritto non vuole essere un “tentativo di giustificazione”, ne un’accusa o un rimprovero verso il sig.re Crucitti e l’ ”ennesimo sconforto” che mi coglie e che spesso mi porta a pensare che forse è meglio lasciar perdere.
Non può essere una giustificazione in quanto condanno i medici che trascurano il proprio lavoro per la politica (se vogliono dedicare cosi tanto tempo per la politica devono mettersi in aspettativa: è un loro diritto): la politica non può servire per essere agevolati nella carriera (spesso succede) o per altre motivazioni poco nobili !
In questo consiglio comunale sono molti i medici consiglieri o assessori: sarebbe interessante scoprire il tempo che dedicano alla professione.
Naturalmente non c’è la necessità di fare politica a tempo pieno (se cosi fosse ci si dovrebbe mettere in aspettativa). E comunque i medici che non hanno voglia di lavorare lo fanno indipendentemente dalla politica: è un problema di coscienza, Le pare ?
Caro sig. Crucitti la sanità non funziona per altri motivi: per gli sprechi, per le truffe e le “ruberie varie”, per le carriere facili di medici ed amministrativi, per l’incapacità (ma spesso)per la negligenza e la “strafottenza” di chi è delegato a gestire un ospedale, per l’usura dei medici che da anni sopportano carichi di lavoro eccessivi senza alcuna gratificazione e con rischi continui (sia di salute che di “denunce facili” ) .
Il Morelli si è sempre detto che è sotto utilizzato: ma chi deve decidere di spostare un reparto o un servizio al Morelli ? La risposta è semplice !
La cardiochirurgia è una favola, questo lo sappiamo tutti. Personalmente ritengo assurdo che in Calabria esistano tante cardiochirurgie (in nessun posto d’Italia esiste una situazione simile) quando mancano o sono scadenti i servizi ed i reparti “più elementari e di base” che devono garantire il minimo della salute pubblica.Non è pensabile che una città come Reggio Calabria non abbia un ospedale degno di questo nome: un ospedale moderno, funzionale ed attrezzato (neanche il Morelli lo è).
Ribadisco è necessario costruire un NUOVO OSPEDALE per Reggio Calabria: se non si comprende questo siamo alla follia.
Nessuno ne parla: io denuncio pubblicamente il disastro in cui viviamo da anni.
Anche la stampa, le televisioni sottovalutano il problema: non esistono più le inchieste giornalistiche serie, altrimenti ne vedremmo delle belle.
Ma per tornare al punto da dove eravamo partiti: la politica va fatta da chi la intende come spirito di servizio e come volontariato: le persone perbene e quelle che si indignano e quelle che “pontificano” hanno l’obbligo di informarsi e documentarsi e di partecipare attivamente in qualsiasi maniera compreso l’espressione del voto.
*Capogruppo Pdl in Consiglio comunale Reggio Calabria