Società miste ? Non meniamo il can per l’aia né (tanto meno) cerchiamo di cincischiare, per non affrontare il problema in maniera seria.
Tra proposte di commissioni d’inchiesta (bipartisan), tra richieste di sedute di consiglio comunale ad hoc, tra messaggi “subliminari” di eccessivo costo per il Comune (40 milioni di euro l’anno di spesa corrente) e tra inviti alla trasparenza si preferisce giocare anzichè andare dritto al cuore del problema.
Se me lo consentite lo farò io, com’ è mio solito fare, e dunque dirò tout court che la strada di qualche società mista va abbandonata !
Questa mia riflessione nasce da un “comune sentire” di molti consiglieri di maggioranza, e non,fermo restando che la soluzione deve essere rapida (anche se non indolore) al fine di evitare conseguenze peggiori.
Le scelte debbono essere fatte con valutazioni che attengono all’efficienza, all’economicità e all’efficacia dei servizi stessi e che sia pertanto in relazione alle esigenze proprie della collettività.
Ma per fare ciò è necessario aprire un confronto, un dibattito sulle società miste non più procrastinabile.
Il tutto per comprendere, considerato che parliamo di soldi (anche) pubblici, se la società sta portando a termine la “missione” di esercizio di attività a rilievo pubblico che le è stata affidata: ecco che il bilancio passa in secondo ordine se tale società non adempie a pieno al ruolo che le è stato assegnato!
Posizioni di comodo o di rendita non possono e non debbono essere più consentite a nessuno: la valutazione deve essere scevra da qualsiasi forma di “sostentamento”.
Se una società mista è antieconomica senza ombra di dubbio deve essere sciolta !
La richiesta di un consiglio comunale incentrato sul tema delle società miste è stata avanzata da numerosi consiglieri di maggioranza e di opposizione: è necessario discutere, valutare, ascoltare, proporre, progettare e se necessario…….tagliare.
Il nostro caro Presidente preso com’è dai “segreti di Pulcinella” non ha trovato ancora il tempo per convocare questo ed altri consigli comunali su temi altrettanto importanti.
Ma come si sa la politica è diventata l’arte della finzione, l’arte di rendere credibili anche le cose più assurde ed oltre a questo ormai sta diventando…. l’arte della comicità: si fa a gara a chi riesce a far ridere di più.
Ed allora credo sia giunto il momento di affrontare seriamente il “problema società miste” ed il posto più adatto per farlo (vi sembrerà strano) è il consiglio comunale.
Il tutto previa audizione e relazione pubblica dei presidenti delle società, acquisizione di atti importanti per una corretta valutazione (anche attraverso una eventuale commissione) per giungere al fine (responsabilmente) a delle decisioni che siano a tutela dei cittadini contribuenti: i soldi pubblici vanno spesi ed investiti ma…..in maniera adeguata e soprattutto utile al cittadino.
Se qualcosa non và per il verso giusto, o secondo gli intendimenti per la quale era nata, non vi deve essere nessuna difficoltà a riconsiderarla alla luce di fatti nuovi ed acclarati!
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl in Consiglio Comunale -
Tra proposte di commissioni d’inchiesta (bipartisan), tra richieste di sedute di consiglio comunale ad hoc, tra messaggi “subliminari” di eccessivo costo per il Comune (40 milioni di euro l’anno di spesa corrente) e tra inviti alla trasparenza si preferisce giocare anzichè andare dritto al cuore del problema.
Se me lo consentite lo farò io, com’ è mio solito fare, e dunque dirò tout court che la strada di qualche società mista va abbandonata !
Questa mia riflessione nasce da un “comune sentire” di molti consiglieri di maggioranza, e non,fermo restando che la soluzione deve essere rapida (anche se non indolore) al fine di evitare conseguenze peggiori.
Le scelte debbono essere fatte con valutazioni che attengono all’efficienza, all’economicità e all’efficacia dei servizi stessi e che sia pertanto in relazione alle esigenze proprie della collettività.
Ma per fare ciò è necessario aprire un confronto, un dibattito sulle società miste non più procrastinabile.
Il tutto per comprendere, considerato che parliamo di soldi (anche) pubblici, se la società sta portando a termine la “missione” di esercizio di attività a rilievo pubblico che le è stata affidata: ecco che il bilancio passa in secondo ordine se tale società non adempie a pieno al ruolo che le è stato assegnato!
Posizioni di comodo o di rendita non possono e non debbono essere più consentite a nessuno: la valutazione deve essere scevra da qualsiasi forma di “sostentamento”.
Se una società mista è antieconomica senza ombra di dubbio deve essere sciolta !
La richiesta di un consiglio comunale incentrato sul tema delle società miste è stata avanzata da numerosi consiglieri di maggioranza e di opposizione: è necessario discutere, valutare, ascoltare, proporre, progettare e se necessario…….tagliare.
Il nostro caro Presidente preso com’è dai “segreti di Pulcinella” non ha trovato ancora il tempo per convocare questo ed altri consigli comunali su temi altrettanto importanti.
Ma come si sa la politica è diventata l’arte della finzione, l’arte di rendere credibili anche le cose più assurde ed oltre a questo ormai sta diventando…. l’arte della comicità: si fa a gara a chi riesce a far ridere di più.
Ed allora credo sia giunto il momento di affrontare seriamente il “problema società miste” ed il posto più adatto per farlo (vi sembrerà strano) è il consiglio comunale.
Il tutto previa audizione e relazione pubblica dei presidenti delle società, acquisizione di atti importanti per una corretta valutazione (anche attraverso una eventuale commissione) per giungere al fine (responsabilmente) a delle decisioni che siano a tutela dei cittadini contribuenti: i soldi pubblici vanno spesi ed investiti ma…..in maniera adeguata e soprattutto utile al cittadino.
Se qualcosa non và per il verso giusto, o secondo gli intendimenti per la quale era nata, non vi deve essere nessuna difficoltà a riconsiderarla alla luce di fatti nuovi ed acclarati!
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl in Consiglio Comunale -
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