In questa vicenda di“fantozziana” memoria, vi sono tutti gli elementi dal sapore tragi-comico, del povero “Ragionier Ugo”. Una Azienda leader nel settore dei cementi e un povero “inferiore”, che armato solo della sua dignitosa onestà, si è abilitato in
salti mortali a rischio sempre più elevato per ritagliarsi una fetta di esistenza. L’ immagine che l’ Azienda ha voluto dare di sé stessa è suggestiva e, cito testualmente dal Codice Etico,curato personalmente dal suo Presidente “ …La Societa’ X Group pone al primo posto l’ onestà, la trasparenza e il rispetto per la dignità della persona…” Io spero che in questa nostra bella Italia dove il diritto alla parola è, forse, ancora un valore, anche la mia debole voce possa essere ascoltata, in virtù di quella trasparenza e di quell’ onestà intellettuale ufficialmente dichiarata perché nulla cada nell’oblio di squallide e polverose aule di tribunale e perché tutti sappiano che gli ideali sono spesso carta straccia e che sotto l’ ombra del potere si aggirano franchi tiratori. Una Immagine aziendale, quella del Presidente,dettata probabilmente dalle migliori intenzioni, smaltata con colori brillanti che fanno intravedere anche al più piccolo degli impiegati la Luce e la possibilità di lavorare per raggiungerla. Ma, purtroppo, come in tutte le cose ideate dall’ uomo, tutto è perfettibile e dietro lo smalto, ad un osservatore attento, non sfuggono le imperfezioni. Piccole bolle cancerose che fanno intravedere sotto quel bagliore accecante un’ altra verità. La Luce può abbagliare e far deviare dal cammino...e, spesso, è anche inganno. Il fatto è che alcune parole assomigliano tanto ad alcuni abiti da passerella, cosiddetti”prệt- à -porter”, ma che in realtà, nella vita pratica, nessuno indosserebbe mai, salvo rasentare il ridicolo, a meno che non si tratti di eventi squisitamente speciali ed esclusivi dove lo sfoggio è d’ obbligo. Tuttavia, le parole devono avere un senso, non possono restare in superficie, altrimenti si corre il rischio che qualcuno ci creda! Il risultato è scontato: IL potere va a braccetto col denaro ed ecco che in un fiat una famiglia intera viene disintegrata! Bel risultato! Complimenti davvero! Si può brindare alla vittoria…! Ma chi nell’ azienda ha operato per tanti anni, sa bene cosa c’è sotto lo smalto, conosce bene le cosiddette “dinamiche aziendali”! Ma che conta? L’ importante è” salvare l’ Immagine”! Un paio di manovre ben assestate, l’ elargizione di una elemosina ( in modo asettico) e il gioco è fatto. Siamo tutti contenti! Eppure, Egregio Presidente, Le era stata presentata l’ altra faccia della medaglia, ma, giustamente,( e chi può darle torto?)non si è preso la briga di verificare quanto a suo tempo ventilato… Se non altro in nome di quel rispetto della dignità della persona da Lei tanto osannato. Ma, scusi, Lei, di quale persona parlava? Forse non degli “ inferiori”!?! Un “ inferiore” ha il diritto di salvaguardare la propria dignità? Evidentemente per l’Azienda X, no. La conclusione sembra ovvia: chi ha soldi vince due volte anche di fronte alla Legge, chi è povero perde altrettante volte e sperimenta che la Legge non è uguale per tutti. Ma adesso le voglio fare sorgere il dubbio che anche qui ci sia il rovescio della medaglia. Non sarà , invece, che “ il povero ragionier Ugo” non abbia voluto combattere più, e non per mancanza di mezzi o di ragioni, ma perché rimestare nella melma avrebbe finito per ledere la sua dignità visto che nessun altro si è peritato di salvaguardargliela? Un elefante vince facilmente sul topolino, eppure il topolino ogni giorno, al suo risveglio guarda i suoi figli negli occhi e ne sostiene lo sguardo senza provare vergogna. Al contrario, questo tanto decantato rispetto per la dignità(E mi domando: di chi?) è venuto meno perché nella breve fase operativa di del licenziamento del”rag. Ugo Fantozzi”, nessuno ha avuto il coraggio di guardarlo negli occhi (salvo un Dirigente che ha avuto l’ ingrato compito di consegnare il primo documento di avvio della farsa, sfuggendo lo sguardo e balbettando:”…Ma, io non La conosco, non so come lavora…il che la dice lunga sui rapporti interpersonali, sulle competenze e sul rispetto di quella famosa dignità…)” Dopo questo, la “liberazione”! Niente incontri, nessuna parola, solo lettere dietro cui nascondersi…Il resto si commenta da sé. Io spero tanto che gli artefici di questa vicenda dai risvolti tanto amari possano , quanto meno, provare un po’ di rossore ogni tanto. Questo gruppo di guastatori abilitati che a cuor leggero ha semplicemente gettato via , come una carta di caramella, una famiglia intera nel cestino dell’ immondizia avrà pure , ogni tanto, un barlume di coscienza.. O no?. Almeno un incontro ravvicinato, dopo tanti anni di lavoro, il “ragionier Ugo” avrebbe potuto averlo…Che ne pensa? Ma , sa, quella degli “inferiori” à una razza strana….L’ inferiore è abituato ai sacrifici e si rialzerà, non ha scritto parole prệt- à -porter”, crede nella sacralità dei suoi doveri e nella DIGNITA’ (lui).. Allora, una cosa Le chiedo: secondo Lei, chi è Pirro in questa storia?Chi può arrogarsi il diritto in un mondo fatto di uomini di parlare di giustizia? Solo colui che ha mirabilmente architettato l’ Universo può parlare di Giustizia, di giuste cause, di perfezione,non l’Uomo. Ma qualcuno qui ha voluto giocare a sostituirsi a Dio e ciò mi sembra leggermente discutibile.. Forse, sa com’è, a qualcuno deve essere sfuggito che il Feudalesimo è trascorso da qualche anno! Inezie! Per concludere,poichè so bene, che La Sua Società, come tante altre, del resto, si premura sempre di rispondere ai suoi interlocutori e lo fa usando spesso frasi come: “costretti da politiche aziendali”…,” in virtù dei nuovi orientamenti aziendali” ecc”(tutti modi per far capire che ognuno fa nella sua Azienda ciò che gli pare) come se queste politiche fossero una panacea che giustifica ogni cosa e solleva dalle responsabilità individuali, risparmio a Lei, o chi per Lei, anche questa inutile fatica…. Ma creda a me , trincerarsi dietro queste formule non giova all’ Immagine anche perché, come i Panda, anche gli allocchi sono in via di estinzione!
Giusy Barcellona
salti mortali a rischio sempre più elevato per ritagliarsi una fetta di esistenza. L’ immagine che l’ Azienda ha voluto dare di sé stessa è suggestiva e, cito testualmente dal Codice Etico,curato personalmente dal suo Presidente “ …La Societa’ X Group pone al primo posto l’ onestà, la trasparenza e il rispetto per la dignità della persona…” Io spero che in questa nostra bella Italia dove il diritto alla parola è, forse, ancora un valore, anche la mia debole voce possa essere ascoltata, in virtù di quella trasparenza e di quell’ onestà intellettuale ufficialmente dichiarata perché nulla cada nell’oblio di squallide e polverose aule di tribunale e perché tutti sappiano che gli ideali sono spesso carta straccia e che sotto l’ ombra del potere si aggirano franchi tiratori. Una Immagine aziendale, quella del Presidente,dettata probabilmente dalle migliori intenzioni, smaltata con colori brillanti che fanno intravedere anche al più piccolo degli impiegati la Luce e la possibilità di lavorare per raggiungerla. Ma, purtroppo, come in tutte le cose ideate dall’ uomo, tutto è perfettibile e dietro lo smalto, ad un osservatore attento, non sfuggono le imperfezioni. Piccole bolle cancerose che fanno intravedere sotto quel bagliore accecante un’ altra verità. La Luce può abbagliare e far deviare dal cammino...e, spesso, è anche inganno. Il fatto è che alcune parole assomigliano tanto ad alcuni abiti da passerella, cosiddetti”prệt- à -porter”, ma che in realtà, nella vita pratica, nessuno indosserebbe mai, salvo rasentare il ridicolo, a meno che non si tratti di eventi squisitamente speciali ed esclusivi dove lo sfoggio è d’ obbligo. Tuttavia, le parole devono avere un senso, non possono restare in superficie, altrimenti si corre il rischio che qualcuno ci creda! Il risultato è scontato: IL potere va a braccetto col denaro ed ecco che in un fiat una famiglia intera viene disintegrata! Bel risultato! Complimenti davvero! Si può brindare alla vittoria…! Ma chi nell’ azienda ha operato per tanti anni, sa bene cosa c’è sotto lo smalto, conosce bene le cosiddette “dinamiche aziendali”! Ma che conta? L’ importante è” salvare l’ Immagine”! Un paio di manovre ben assestate, l’ elargizione di una elemosina ( in modo asettico) e il gioco è fatto. Siamo tutti contenti! Eppure, Egregio Presidente, Le era stata presentata l’ altra faccia della medaglia, ma, giustamente,( e chi può darle torto?)non si è preso la briga di verificare quanto a suo tempo ventilato… Se non altro in nome di quel rispetto della dignità della persona da Lei tanto osannato. Ma, scusi, Lei, di quale persona parlava? Forse non degli “ inferiori”!?! Un “ inferiore” ha il diritto di salvaguardare la propria dignità? Evidentemente per l’Azienda X, no. La conclusione sembra ovvia: chi ha soldi vince due volte anche di fronte alla Legge, chi è povero perde altrettante volte e sperimenta che la Legge non è uguale per tutti. Ma adesso le voglio fare sorgere il dubbio che anche qui ci sia il rovescio della medaglia. Non sarà , invece, che “ il povero ragionier Ugo” non abbia voluto combattere più, e non per mancanza di mezzi o di ragioni, ma perché rimestare nella melma avrebbe finito per ledere la sua dignità visto che nessun altro si è peritato di salvaguardargliela? Un elefante vince facilmente sul topolino, eppure il topolino ogni giorno, al suo risveglio guarda i suoi figli negli occhi e ne sostiene lo sguardo senza provare vergogna. Al contrario, questo tanto decantato rispetto per la dignità(E mi domando: di chi?) è venuto meno perché nella breve fase operativa di del licenziamento del”rag. Ugo Fantozzi”, nessuno ha avuto il coraggio di guardarlo negli occhi (salvo un Dirigente che ha avuto l’ ingrato compito di consegnare il primo documento di avvio della farsa, sfuggendo lo sguardo e balbettando:”…Ma, io non La conosco, non so come lavora…il che la dice lunga sui rapporti interpersonali, sulle competenze e sul rispetto di quella famosa dignità…)” Dopo questo, la “liberazione”! Niente incontri, nessuna parola, solo lettere dietro cui nascondersi…Il resto si commenta da sé. Io spero tanto che gli artefici di questa vicenda dai risvolti tanto amari possano , quanto meno, provare un po’ di rossore ogni tanto. Questo gruppo di guastatori abilitati che a cuor leggero ha semplicemente gettato via , come una carta di caramella, una famiglia intera nel cestino dell’ immondizia avrà pure , ogni tanto, un barlume di coscienza.. O no?. Almeno un incontro ravvicinato, dopo tanti anni di lavoro, il “ragionier Ugo” avrebbe potuto averlo…Che ne pensa? Ma , sa, quella degli “inferiori” à una razza strana….L’ inferiore è abituato ai sacrifici e si rialzerà, non ha scritto parole prệt- à -porter”, crede nella sacralità dei suoi doveri e nella DIGNITA’ (lui).. Allora, una cosa Le chiedo: secondo Lei, chi è Pirro in questa storia?Chi può arrogarsi il diritto in un mondo fatto di uomini di parlare di giustizia? Solo colui che ha mirabilmente architettato l’ Universo può parlare di Giustizia, di giuste cause, di perfezione,non l’Uomo. Ma qualcuno qui ha voluto giocare a sostituirsi a Dio e ciò mi sembra leggermente discutibile.. Forse, sa com’è, a qualcuno deve essere sfuggito che il Feudalesimo è trascorso da qualche anno! Inezie! Per concludere,poichè so bene, che La Sua Società, come tante altre, del resto, si premura sempre di rispondere ai suoi interlocutori e lo fa usando spesso frasi come: “costretti da politiche aziendali”…,” in virtù dei nuovi orientamenti aziendali” ecc”(tutti modi per far capire che ognuno fa nella sua Azienda ciò che gli pare) come se queste politiche fossero una panacea che giustifica ogni cosa e solleva dalle responsabilità individuali, risparmio a Lei, o chi per Lei, anche questa inutile fatica…. Ma creda a me , trincerarsi dietro queste formule non giova all’ Immagine anche perché, come i Panda, anche gli allocchi sono in via di estinzione!
Giusy Barcellona
Antonio, grazie, sei un grande! Hai mostrato, come sempre sensibilità per chi come me sta vivendo questo dramma! E' un tornado che ha spazzato via una famiglia intera, i sogni, le aspettative...Quanti come noi sono disintegrati dal potere; spazzati via con l'accordo di uno Stato che non garantisce il piccolo impiegato, non difende la sua dignità.Cosa dovrei insegnare ora ai miei figli dopo che per una vita intera ho parlato loro di doveri e di garanzia dei diritti? Mi sento tradita e amareggiata! E vorrei con tutta me stessa che questa mia lettera, attraverso gli amici che ogni giorno visitano il tuo blog arrivasse in alto, anche geograficamente, in quel di Bergamo dove risiede lì Azienda citata di cui ho dovuto criptare il nome per paura di una querela( per non aggiungere AL DANNO LA BEFFA)! Allora sì! Chi di dovere capirebbe e la loro bella idea di immagine si ammanterebbe, come è giusto, di vergogna. Vergognatevi, Signori, sapete quanto male possono fare le vostre belle parole per chi ci crede veramente?Ma queste possono avere effetto boomerang, lo sapete? E' quello che mi auguro! Non vendetta , ma Giustizia!
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