Ciò che è reale è anche razionale
Partiamo dal reale: assenza di ministri e sottosegretari calabresi nella formazione del nuovo governo.
Il razionale ? Possiamo arrivarci senza tanti fronzoli, laccioli, contorsioni mentali e chiacchiere bizantine. E facciamolo non tenendo conto delle avvisaglie di malumore (eufemismo) che si percepisce in qualcuno.
Proviamo a toglierci il famoso prosciutto dagli occhi e vediamo di ragionare sulla realtà senza tanto gingillarci con le interpretazioni o, peggio ancora, lasciarci andare alla “realtà romanzesca”.
Qualcuno in tale situazione direbbe, frettolosamente e sarcasticamente, hanno dato a Cesare quel che è di Cesare: ventitré pugnalate !
Ma noi, che vogliamo affrontare a “ciglio asciutto” la questione, evitando di essere malpensanti e lasciando da parte le pugnalate, faremo un’altra riflessione quanto più realistica possibile.
Badate bene che spesso anche un pazzo parla a proposito (affermazione cautelativa) e comunque è meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui.
Le spiegazioni complesse e saccenti mascherano spesso una menzogna; le verità fondamentali in realtà sono semplici.
Dunque la mia opinione, in maniera semplice, netta e diretta è la seguente: la Calabria è stata considerata, non per i voti che ha espresso (tantissimi), se è quello a cui si vuole attaccare qualcuno per protestare, ma per lo spessore ed il “peso” della sua classe politica.
Questo è il vero problema! Senza tanto cincischiare.
Penso che, su questo saranno in molti a trovarsi in sintonia con il mio pensiero (non certo i politici).
E se tanto mi da tanto, il passo successivo non potrà essere che: la classe politica “nostrana” e “casereccia” non gode di una buona considerazione da parte del “centro” cosi come d'altronde non la gode nemmeno in “periferia” tranne rare eccezioni.
Gran parte dei nostri politici hanno idee alquanto vaghe e confuse sul ruolo che dovrebbero svolgere e, se consideriamo i fatti e l’immagine che si offre ai media, non certo una “coscienza di bucato”.
Dalle nostre parti si privilegia l’apparire all’essere, la fiction alla realtà,la “furbizia spicciola” all’ intelligenza, l’arroganza all’umiltà, il “piccolo interesse personale” ad un interesse collettivo, più grande e più nobile.
Res ipsa loquitur, le cose i fatti parlano da se !
La mia analisi certamente potrà apparire semplice e riduttiva e non mi aspetto la condivisione di alcun politico, ma è la mia.
Anche perché se ci affacciamo sulla corteccia cerebrale di molti di loro, ci accorgiamo che solo qualche sporadica sinapsi è funzionante.
L’uomo è una scimmia che si è evoluta in maniera straordinaria ma non il “politicus nostranus” la cui storia non è un’evoluzione ma una degenerazione, me ne darete atto.
Siamo etimologicamente idioti, cioè chiusi in noi stessi.
Fatemelo dire, ci siamo abituati a pensare e ragionare in maniera “distorta”, cosi come siamo abituati al sole ed alla pioggia.
Attenzione che la nostra è una cecità pericolosa che per il futuro potrà rivelarsi estremamente dannosa.
Da noi il problema comunque non è più politico ma psichiatrico.
Il potere sembra aver offuscato la mente provocando un “rigonfiamento dell’io” in alcuni soggetti che normalmente potrebbero dedicarsi alla vendita di pentole alle massaie un po’ tonte.
Partiamo dal reale: assenza di ministri e sottosegretari calabresi nella formazione del nuovo governo.
Il razionale ? Possiamo arrivarci senza tanti fronzoli, laccioli, contorsioni mentali e chiacchiere bizantine. E facciamolo non tenendo conto delle avvisaglie di malumore (eufemismo) che si percepisce in qualcuno.
Proviamo a toglierci il famoso prosciutto dagli occhi e vediamo di ragionare sulla realtà senza tanto gingillarci con le interpretazioni o, peggio ancora, lasciarci andare alla “realtà romanzesca”.
Qualcuno in tale situazione direbbe, frettolosamente e sarcasticamente, hanno dato a Cesare quel che è di Cesare: ventitré pugnalate !
Ma noi, che vogliamo affrontare a “ciglio asciutto” la questione, evitando di essere malpensanti e lasciando da parte le pugnalate, faremo un’altra riflessione quanto più realistica possibile.
Badate bene che spesso anche un pazzo parla a proposito (affermazione cautelativa) e comunque è meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui.
Le spiegazioni complesse e saccenti mascherano spesso una menzogna; le verità fondamentali in realtà sono semplici.
Dunque la mia opinione, in maniera semplice, netta e diretta è la seguente: la Calabria è stata considerata, non per i voti che ha espresso (tantissimi), se è quello a cui si vuole attaccare qualcuno per protestare, ma per lo spessore ed il “peso” della sua classe politica.
Questo è il vero problema! Senza tanto cincischiare.
Penso che, su questo saranno in molti a trovarsi in sintonia con il mio pensiero (non certo i politici).
E se tanto mi da tanto, il passo successivo non potrà essere che: la classe politica “nostrana” e “casereccia” non gode di una buona considerazione da parte del “centro” cosi come d'altronde non la gode nemmeno in “periferia” tranne rare eccezioni.
Gran parte dei nostri politici hanno idee alquanto vaghe e confuse sul ruolo che dovrebbero svolgere e, se consideriamo i fatti e l’immagine che si offre ai media, non certo una “coscienza di bucato”.
Dalle nostre parti si privilegia l’apparire all’essere, la fiction alla realtà,la “furbizia spicciola” all’ intelligenza, l’arroganza all’umiltà, il “piccolo interesse personale” ad un interesse collettivo, più grande e più nobile.
Res ipsa loquitur, le cose i fatti parlano da se !
La mia analisi certamente potrà apparire semplice e riduttiva e non mi aspetto la condivisione di alcun politico, ma è la mia.
Anche perché se ci affacciamo sulla corteccia cerebrale di molti di loro, ci accorgiamo che solo qualche sporadica sinapsi è funzionante.
L’uomo è una scimmia che si è evoluta in maniera straordinaria ma non il “politicus nostranus” la cui storia non è un’evoluzione ma una degenerazione, me ne darete atto.
Siamo etimologicamente idioti, cioè chiusi in noi stessi.
Fatemelo dire, ci siamo abituati a pensare e ragionare in maniera “distorta”, cosi come siamo abituati al sole ed alla pioggia.
Attenzione che la nostra è una cecità pericolosa che per il futuro potrà rivelarsi estremamente dannosa.
Da noi il problema comunque non è più politico ma psichiatrico.
Il potere sembra aver offuscato la mente provocando un “rigonfiamento dell’io” in alcuni soggetti che normalmente potrebbero dedicarsi alla vendita di pentole alle massaie un po’ tonte.
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