Il problema dei Bronzi di Riace ha una soluzione semplice, immediata, definitiva e che, soprattutto, alla fine metterà d’accordo tutti: vanno si trasferiti, ma in una fonderia per essere fusi, per farne una bella colata da riutilizzare (perché no !), per qualcosa che possa “servire” a noi reggini.
Potrebbe sembrare un’idea folle, partorita da una mente contorta, malata ; una provocazione “fuori luogo” di un “naif ed eccentrico balordo”.
Vi garantisco che, al contrario, vuole essere un “estremo gesto” per far capire la stupidità, coinvolgente e contagiosa, che riguarda noi tutti.
Se ne potrebbero ricavare varie “minuscole suppellettili”, da distribuire alle famiglie reggine, in maniera tale che ognuno possiede un suo “pezzo di Bronzo”, anch’esso unico ed irripetibile da mettere in bella mostra nelle nostre case e da esibire, orgogliosamente, ai nostri amici.
Il tutto non richiede una raccolta firme o alcun nullaosta al trasporto e neppure grandi spese.
Sono certo che questa mia “scellerata considerazione” farà irritare qualcuno, mentre i molti si limiteranno a fare “spallucce”, di fronte ad una idea cosi malsana e provocatoria.
Non fa nulla ! Il mio è un pretendere di drizzare le gambe ai cani: ne sono cosciente.
Se volete potete continuare nelle vostre “sciagurate diatribe bronzine”, nei vostri “balletti mediatici”, ma lasciatemi continuare nelle mie “farneticanti elucubrazioni mentali”.
Consentitemi, comunque, dire una cosa: non riuscirò mai a capirvi, né tanto meno riuscirò mai a capire dove volete arrivare (e mi riferisco ad entrambe le ipotesi: spostamento si, spostamento no dei Bronzi).
Al di là di quello che io definisco “ cafonesco opportunismo”, ad opera di tutti quelli che si sbracciano, si agitano e pontificano maliziosamente, non riesco a vederne il fine o la fine (storie infinite le nostre storie locali!): solo stupida ed inutile demagogia.
Mai una voce che si sia staccata dal coro, in un “assolo coinvolgente e dirompente”, solo un fastidioso brusio o (peggio) un silenzio assordante e funesto.
A Reggio si và avanti a promesse, tentativi (mai riusciti), speranze, illusioni, raggiri, giochi di parole criptiche, fiction e “cazzeggi vari”: di concreto nulla !
Di questi illustri signori venuti dal mare, dove riposavano in pace, credo non importi nulla a nessuno ! Quello che importa è non sentirsi derubati o presi per il naso: sciocchini, l’anello al naso che portiamo, da tempo immemore, non ce lo toglierà mai nessuno !
Il reggino soffre della “sindrome del rospo”. Avete presente il rospo, che resta fermo e immobile mentre il bimbo lo prende a sassate? E più viene colpito più si pietrifica, tentando (invano) di rendersi invisibile?
Ebbene, noi restiamo immobili di fronte a qualsiasi sollecitazione esterna.
Quella che viene definita una sassata da parte del Governo (sic!), perché non trasformarla in un’occasione per valorizzare il nostro territorio ? Perché restare fermi (anche se ci agitiamo, con i girotondi ! ) nel nostra “stagnazione mentale” ?
Il problema, ribadisco, non è Bronzi fuori o Bronzi dentro ma, cosa ne vogliamo fare di questi guerrieri ?
Essendo scettico, per natura e per esperienza di vita, e considerato che a nulla serve cercare di far ragionare chi non vuole (?), forse la soluzione che potrebbe “agitare le acque paludose di questa città”, sarebbe quella della fusione dei Bronzi.
Alla stessa maniera, per gli abitanti di Abdera (ma questa è un’altra storia che vi racconterò in seguito) che litigavano per l’ombra dell’asino, la soluzione (forse) sarebbe stata quella di eliminare il motivo del contendere: ammazzare l’asino !
Orsù ! Fondiamo i Bronzi e smettiamola di litigare: nell’uno e nell’altro caso (dello spostamento), sono certo, non riusciremmo a risolvere il nostro vero problema: crescere mentalmente !
Antonio Nicolò – Capogruppo di Alleanza Nazionale-
Potrebbe sembrare un’idea folle, partorita da una mente contorta, malata ; una provocazione “fuori luogo” di un “naif ed eccentrico balordo”.
Vi garantisco che, al contrario, vuole essere un “estremo gesto” per far capire la stupidità, coinvolgente e contagiosa, che riguarda noi tutti.
Se ne potrebbero ricavare varie “minuscole suppellettili”, da distribuire alle famiglie reggine, in maniera tale che ognuno possiede un suo “pezzo di Bronzo”, anch’esso unico ed irripetibile da mettere in bella mostra nelle nostre case e da esibire, orgogliosamente, ai nostri amici.
Il tutto non richiede una raccolta firme o alcun nullaosta al trasporto e neppure grandi spese.
Sono certo che questa mia “scellerata considerazione” farà irritare qualcuno, mentre i molti si limiteranno a fare “spallucce”, di fronte ad una idea cosi malsana e provocatoria.
Non fa nulla ! Il mio è un pretendere di drizzare le gambe ai cani: ne sono cosciente.
Se volete potete continuare nelle vostre “sciagurate diatribe bronzine”, nei vostri “balletti mediatici”, ma lasciatemi continuare nelle mie “farneticanti elucubrazioni mentali”.
Consentitemi, comunque, dire una cosa: non riuscirò mai a capirvi, né tanto meno riuscirò mai a capire dove volete arrivare (e mi riferisco ad entrambe le ipotesi: spostamento si, spostamento no dei Bronzi).
Al di là di quello che io definisco “ cafonesco opportunismo”, ad opera di tutti quelli che si sbracciano, si agitano e pontificano maliziosamente, non riesco a vederne il fine o la fine (storie infinite le nostre storie locali!): solo stupida ed inutile demagogia.
Mai una voce che si sia staccata dal coro, in un “assolo coinvolgente e dirompente”, solo un fastidioso brusio o (peggio) un silenzio assordante e funesto.
A Reggio si và avanti a promesse, tentativi (mai riusciti), speranze, illusioni, raggiri, giochi di parole criptiche, fiction e “cazzeggi vari”: di concreto nulla !
Di questi illustri signori venuti dal mare, dove riposavano in pace, credo non importi nulla a nessuno ! Quello che importa è non sentirsi derubati o presi per il naso: sciocchini, l’anello al naso che portiamo, da tempo immemore, non ce lo toglierà mai nessuno !
Il reggino soffre della “sindrome del rospo”. Avete presente il rospo, che resta fermo e immobile mentre il bimbo lo prende a sassate? E più viene colpito più si pietrifica, tentando (invano) di rendersi invisibile?
Ebbene, noi restiamo immobili di fronte a qualsiasi sollecitazione esterna.
Quella che viene definita una sassata da parte del Governo (sic!), perché non trasformarla in un’occasione per valorizzare il nostro territorio ? Perché restare fermi (anche se ci agitiamo, con i girotondi ! ) nel nostra “stagnazione mentale” ?
Il problema, ribadisco, non è Bronzi fuori o Bronzi dentro ma, cosa ne vogliamo fare di questi guerrieri ?
Essendo scettico, per natura e per esperienza di vita, e considerato che a nulla serve cercare di far ragionare chi non vuole (?), forse la soluzione che potrebbe “agitare le acque paludose di questa città”, sarebbe quella della fusione dei Bronzi.
Alla stessa maniera, per gli abitanti di Abdera (ma questa è un’altra storia che vi racconterò in seguito) che litigavano per l’ombra dell’asino, la soluzione (forse) sarebbe stata quella di eliminare il motivo del contendere: ammazzare l’asino !
Orsù ! Fondiamo i Bronzi e smettiamola di litigare: nell’uno e nell’altro caso (dello spostamento), sono certo, non riusciremmo a risolvere il nostro vero problema: crescere mentalmente !
Antonio Nicolò – Capogruppo di Alleanza Nazionale-
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