La sanità è un problema serio è va affrontata in maniera altrettanto seria: puliamo le orecchie, con del cotone e del detergente, affinché non ci siano problemi all’ascolto ne “dubbi interpretativi” da parte di chicchessia.
Veniamo al sodo, non stiamo troppo a cincischiare, e cerchiamo di essere seri ed onesti: Reggio ha urgente bisogno di un ospedale nuovo.
Il nostro ospedale oggi è una struttura obsoleta, con criticità difficilmente superabili attraverso interventi di tipo strutturale
Tale affermazione nasce, non da una mente contorta e distorta ma, da un “veterano dell’ospedale”, da un “senzatetto ed accampato dell’ospedale” (quale io sono) insieme a quella di altri missionari: sappiamo perfettamente che non esiste possibilità alcuna di poter ristrutturare una struttura fatiscente come la nostra.
Anche se l’ospedale è un “eterno cantiere aperto per necessità” la soluzione deve essere diversa in maniera tale che, partendo dalla radice del problema, si abbia il migliore e definitivo dei risultati.
Naturalmente il tutto non ha uno spirito polemico o il voler puntare l’indice contro qualcuno: unico responsabile di questo “invecchiamento dell’ospedale” è solo il tempo.
E già ! I Principi di Piemonte il 31 maggio 1932 inaugurarono gli Ospedali Riuniti Melacrino-Bianchi e pertanto, se riflettete bene, di tempo ne è passato ed anche troppo.
Esiste una realtà che bisogna sia resa nota a tutti: non esiste in ospedale servizio o reperto che non abbia problematiche di ristrutturazione, di messa a norma, di spazi esigui e quant’altro.
Questa è la prima motivazione dell’assedio al Direttore Generale di turno da parte dei primari ospedalieri, al fine di “recuperare qualche spazio” o ottenere la promessa di “qualche ritocco”.
E nonostante i “rattoppi”, gli “scambi” e le “sistemazioni temporanee” il problema rimane di una gravità estrema: basta pensare “semplicemente” ai rischi di infezione ospedaliera !
Penso ai tanti soldi che si sono spesi in tutti questi anni per riparazioni, ristrutturazioni, sistemazioni etc : avrebbero costruito almeno tre ospedali nuovi !
Lancio questa allarme e spero di essere ascoltato, da parte di chi ha la responsabilità di decidere, per evitare di assistere ad un “collasso strutturale” di un ospedale che tiene in piedi con le flebo ed il rianimatore accanto.
Lo dico (preventivamente) oggi che c’è la possibilita (?) di aprire la cardiochirurgia all’ospedale: un fiume di euro dovranno essere spesi per realizzare (anche strutturalmente) il centro cuore che verrebbe a trovarsi come un “fiore in mezzo al letame”.
Considerato che parliamo di sanità, vorrei invitare tutti ad una “sana riflessione” : anzichè continuare a sprecare denaro in riparazioni, ristrutturazioni (necessarie ed obbligatorie) e nuove costruzioni per avere sempre una “struttura fatiscente” non pensate sia giunto il momento di “gettare le basi” per il futuro ospedale di Reggio ?
Una struttura moderna presso la quale il cittadino-paziente potrà essere curato in un ambiente accogliente, nel rispetto di un nuovo modello di degenza basato su criteri di grande flessibilità che consentono agli ambienti di adattarsi rapidamente ed agevolmente ai bisogni da soddisfare ed alle attività da svolgere piuttosto che condizionarli.
Una struttura a misura d'uomo, integrata nel centro urbano e rispettosa dei valori affettivi e sociali, la quale, oltre a somministrare cure moderne ed adeguate in un'ottica di interattività con il medico di famiglia, sia anche centro di ricerca e formazione, così da potersi adeguare alle sempre nuove esigenze terapeutiche, tecnologiche e organizzative.
Un ospedale ex-novo, con criteri di modernità, consentirà di ribaltare la concezione di ospedale: una risorsa da usare quando è indispensabile e per il tempo strettamente necessario
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl Comune di Reggio -
Veniamo al sodo, non stiamo troppo a cincischiare, e cerchiamo di essere seri ed onesti: Reggio ha urgente bisogno di un ospedale nuovo.
Il nostro ospedale oggi è una struttura obsoleta, con criticità difficilmente superabili attraverso interventi di tipo strutturale
Tale affermazione nasce, non da una mente contorta e distorta ma, da un “veterano dell’ospedale”, da un “senzatetto ed accampato dell’ospedale” (quale io sono) insieme a quella di altri missionari: sappiamo perfettamente che non esiste possibilità alcuna di poter ristrutturare una struttura fatiscente come la nostra.
Anche se l’ospedale è un “eterno cantiere aperto per necessità” la soluzione deve essere diversa in maniera tale che, partendo dalla radice del problema, si abbia il migliore e definitivo dei risultati.
Naturalmente il tutto non ha uno spirito polemico o il voler puntare l’indice contro qualcuno: unico responsabile di questo “invecchiamento dell’ospedale” è solo il tempo.
E già ! I Principi di Piemonte il 31 maggio 1932 inaugurarono gli Ospedali Riuniti Melacrino-Bianchi e pertanto, se riflettete bene, di tempo ne è passato ed anche troppo.
Esiste una realtà che bisogna sia resa nota a tutti: non esiste in ospedale servizio o reperto che non abbia problematiche di ristrutturazione, di messa a norma, di spazi esigui e quant’altro.
Questa è la prima motivazione dell’assedio al Direttore Generale di turno da parte dei primari ospedalieri, al fine di “recuperare qualche spazio” o ottenere la promessa di “qualche ritocco”.
E nonostante i “rattoppi”, gli “scambi” e le “sistemazioni temporanee” il problema rimane di una gravità estrema: basta pensare “semplicemente” ai rischi di infezione ospedaliera !
Penso ai tanti soldi che si sono spesi in tutti questi anni per riparazioni, ristrutturazioni, sistemazioni etc : avrebbero costruito almeno tre ospedali nuovi !
Lancio questa allarme e spero di essere ascoltato, da parte di chi ha la responsabilità di decidere, per evitare di assistere ad un “collasso strutturale” di un ospedale che tiene in piedi con le flebo ed il rianimatore accanto.
Lo dico (preventivamente) oggi che c’è la possibilita (?) di aprire la cardiochirurgia all’ospedale: un fiume di euro dovranno essere spesi per realizzare (anche strutturalmente) il centro cuore che verrebbe a trovarsi come un “fiore in mezzo al letame”.
Considerato che parliamo di sanità, vorrei invitare tutti ad una “sana riflessione” : anzichè continuare a sprecare denaro in riparazioni, ristrutturazioni (necessarie ed obbligatorie) e nuove costruzioni per avere sempre una “struttura fatiscente” non pensate sia giunto il momento di “gettare le basi” per il futuro ospedale di Reggio ?
Una struttura moderna presso la quale il cittadino-paziente potrà essere curato in un ambiente accogliente, nel rispetto di un nuovo modello di degenza basato su criteri di grande flessibilità che consentono agli ambienti di adattarsi rapidamente ed agevolmente ai bisogni da soddisfare ed alle attività da svolgere piuttosto che condizionarli.
Una struttura a misura d'uomo, integrata nel centro urbano e rispettosa dei valori affettivi e sociali, la quale, oltre a somministrare cure moderne ed adeguate in un'ottica di interattività con il medico di famiglia, sia anche centro di ricerca e formazione, così da potersi adeguare alle sempre nuove esigenze terapeutiche, tecnologiche e organizzative.
Un ospedale ex-novo, con criteri di modernità, consentirà di ribaltare la concezione di ospedale: una risorsa da usare quando è indispensabile e per il tempo strettamente necessario
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl Comune di Reggio -
La sanità è il bene primario di tutti, saperla gestire nell'interesse pubblico è molto difficile per i molti campanilismi della politica, per essere gestita al meglio deve essere tutto apolitica. Invece è l'opposto.
RispondiEliminaPenso che con quello ceh si spende per la sanità si risanerebbe il bilancio dello stato in un anno. Lo spreco è enorme risultati insignificanti, Efficienza, Efficacia ed Economicità sono le tre "E" fondamentali per l'amministrare. Di queste l'A.O non sa cosa siano.
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