La nostra è una terra “stramaledettamente strana”, dove la stupidità dei suoi abitanti si “taglia con il coltello”, in quanto guidati finora dalle leggi del beduino: l'amico del mio nemico è mio nemico e il nemico del mio nemico è mio amico.
Un pigro riflesso coglie, solo parzialmente, la drammaticità di questa nostra realtà.
Le polemiche sorte in questi giorni, il “fuoco amico” di cui si resta vittima a turno, la “distorsione e la contorsione mediatica” ne sono i segni evidenti della nostra malattia.
Non è mia intenzione sollevare polemiche o innescare conflitti o, peggio ancora, “parteggiare” per qualcuno: semplice “amore per la verità” e “libera espressione” di pensiero.
Questo succede quando mancano luoghi di sintesi comune e (pertanto) le conte finiscono male: cosi è successo con le valutazioni post-voto all’interno del Pdl.
Il bersaglio (voluto ?) non poteva che essere il coordinatore regionale Scopelliti.
Neanche io sono, sic et simpliciter, favorevole alle tesi del complotto, ma….sta di fatto che Cesare si è “beccato” 23 pugnalate e non è morto certo per tetano.
Se qualcuno ha pensato a Scopelliti (cosi come per Cesare) come futuro dittatore, incapace dunque di dialogare e condividere, si è sbagliato di grosso.
Se qualcuno ha pensato o pensa di “insinuare il tarlo”, sulla credibilità di Scopelliti, commette un danno enorme per il Pdl, per la città e la Calabria tutta.
Il consenso e la credibilità di Scopelliti ha “varcato” i confini locali.
La città di Reggio, per la prima volta, è diventata protagonista e modello di riferimento per le altre realtà nazionali.
Non si comprende (o meglio si capisce perfettamente la logica !) il tentativo di denigrare o di trasformare e stravolgere la realtà, cosi come non si comprende “l’irresponsabile” e “subdolo” tentativo di delegittimazione da parte di chicchessia.
Scopelliti oggi è una “realtà politica positiva”, di cui si erano perse (ormai) e le tracce e le speranze nel nostro territorio.
In questo mondo politico fatto da nani e ballerine, aspiranti clown ed equilibristi un elemento come Scopelliti diventa “destabilizzante” ed ecco allora che si apre la caccia alle streghe.
Ma è finita la logica della “castrazione preventiva” dove il metodo consiste nel tentare di creare (o mantenere) la propria fortuna incuranti del danno generale che si procura.
Il Sindaco di Reggio è il sindaco più amato d’Italia ed è il sindaco del 70% e raccoglie consensi e riconoscimenti sia nazionali che esteri.
Un motivo ci sarà ! A qualcuno ciò da fastidio ? Anche in questo caso un motivo ci sarà: lo scopriremo strada facendo.
La mia non è una polemica, lo ribadisco, ma è semplicemente la constatazione di una realtà.
Il futuro politico della Calabria oggi porta un solo nome: Giuseppe Scopelliti.
Un pigro riflesso coglie, solo parzialmente, la drammaticità di questa nostra realtà.
Le polemiche sorte in questi giorni, il “fuoco amico” di cui si resta vittima a turno, la “distorsione e la contorsione mediatica” ne sono i segni evidenti della nostra malattia.
Non è mia intenzione sollevare polemiche o innescare conflitti o, peggio ancora, “parteggiare” per qualcuno: semplice “amore per la verità” e “libera espressione” di pensiero.
Questo succede quando mancano luoghi di sintesi comune e (pertanto) le conte finiscono male: cosi è successo con le valutazioni post-voto all’interno del Pdl.
Il bersaglio (voluto ?) non poteva che essere il coordinatore regionale Scopelliti.
Neanche io sono, sic et simpliciter, favorevole alle tesi del complotto, ma….sta di fatto che Cesare si è “beccato” 23 pugnalate e non è morto certo per tetano.
Se qualcuno ha pensato a Scopelliti (cosi come per Cesare) come futuro dittatore, incapace dunque di dialogare e condividere, si è sbagliato di grosso.
Se qualcuno ha pensato o pensa di “insinuare il tarlo”, sulla credibilità di Scopelliti, commette un danno enorme per il Pdl, per la città e la Calabria tutta.
Il consenso e la credibilità di Scopelliti ha “varcato” i confini locali.
La città di Reggio, per la prima volta, è diventata protagonista e modello di riferimento per le altre realtà nazionali.
Non si comprende (o meglio si capisce perfettamente la logica !) il tentativo di denigrare o di trasformare e stravolgere la realtà, cosi come non si comprende “l’irresponsabile” e “subdolo” tentativo di delegittimazione da parte di chicchessia.
Scopelliti oggi è una “realtà politica positiva”, di cui si erano perse (ormai) e le tracce e le speranze nel nostro territorio.
In questo mondo politico fatto da nani e ballerine, aspiranti clown ed equilibristi un elemento come Scopelliti diventa “destabilizzante” ed ecco allora che si apre la caccia alle streghe.
Ma è finita la logica della “castrazione preventiva” dove il metodo consiste nel tentare di creare (o mantenere) la propria fortuna incuranti del danno generale che si procura.
Il Sindaco di Reggio è il sindaco più amato d’Italia ed è il sindaco del 70% e raccoglie consensi e riconoscimenti sia nazionali che esteri.
Un motivo ci sarà ! A qualcuno ciò da fastidio ? Anche in questo caso un motivo ci sarà: lo scopriremo strada facendo.
La mia non è una polemica, lo ribadisco, ma è semplicemente la constatazione di una realtà.
Il futuro politico della Calabria oggi porta un solo nome: Giuseppe Scopelliti.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio -
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