Alla riflessione, al dialogo ed alla retorica si preferisce oggi l’immagine: praticamente l’homo videns ha soppiantato il vecchio homo sapiens.
La tragicità di tutto ciò è che l’immagine che riusciamo a dare, il più delle volte, è un’immagine negativa e (spesso) deleteria.
Prova ne è quanto successo nell’ultima seduta di Consiglio Comunale: nemmeno di fronte alla sofferenza altrui ed a quella realtà (l’Hospice), che meglio fa comprendere il senso di precarietà della vita, si ha avuto il buon senso di fingere.
Fingere quale appunto è l’arte della politica oggi: tentativo di far credere di interessarsi del bene comune quando invece si è distanti anni luce dalle esigenze del “comune e banale cittadino”.
In Consiglio Comunale non è esplosa la rissa: è esplosa la contraddizione tra quello che si vuol far credere di essere e quello che realmente si è.
A fare a pugni (per fortuna) non sono stati i consiglieri comunali ma i principi del buon senso, della correttezza, del senso del dovere, dell’etica, della morale ed anche quelli della pietas cristiana.
E’ prevalso l’arroganza, il menefreghismo, gli interessi particolari e l’atteggiamento denigratorio fine a se, mettendo “allo scoperto” la vera natura di taluni soggetti.
E’ deplorevole quanto successo, e non giustificabile per alcun motivo. Credo sia giunto il momento di ribadire con fermezza un concetto che più volte ho espresso: la politica deve essere intesa come volontariato, deve tutelare l’interesse comune, mettendo da parte ogni altra motivazione (motivazione che il più delle volte risulta essere squallida).
Una politica fatta non da uomini provvisori ed occasionali, ma da uomini capaci di portare avanti una idea, un grande progetto, per realizzare una città migliore.
Basta a dover assistere ad una politica che ondeggia e sbanda come un dirigibile.
Basta ad una “politica da ballatoio”, a “politici-palloni gonfiati” e “vecchie ed isteriche comari”: è insopportabile l’idea di dover dialogare con gente ipocrita e di “facciata”.
E’ stato vergognoso (a voler essere benevoli) l’atteggiamento ipocrita dell’opposizione che da una parte, come operazione di facciata, si diceva favorevole alla Fondazione per l’Hospice (lavorando in tal senso con emendamenti) mentre sotto- sotto (ma poi non tanto sotto) voleva far saltare il Consiglio: bravi ! L’operazione è riuscita ma la soluzione è solamente rimandata di qualche giorno !
A questo punto sarebbe stato meglio se la sinistra si fosse dedicata alle gioie del sesso monodimensionale: il risultato sarebbe stato sicuramente più soddisfacente.
Ancora non riesco a capire chi, come questa sinistra siliconata e fittizia, dice di avere a cuore le sorti di questa città ed invece agisce, incurante dei danni che potrebbe arrecarle, in maniera opposta.
L’”inarrestabile declino” elettorale della sinistra non è servito a far capire loro che è decisamente meglio smettere di pensare che se ci saranno loro a governare tutte le “disfunzioni” verranno debellate compresi l’alluce valgo, le balbuzie e la stitichezza.
Lasciamo stare la cultura delle scatole vuote perché ormai la gente ha le scatole piene.
La lotta politica, in mancanza di contenuti antagonistici e di idee alternative non può continuare, come sta facendo l’opposizione,sulla denigrazione e sulla mistificazione dei fatti e nemmeno sulla emotività legata agli istinti ed agli istanti.
Lo scivolone e la “barbarie verticale”, cui si è stati costretti ad assistere in Consiglio Comunale, lascia una mesta considerazione: i cittadini quale giudizio potranno mai avere verso questa classe politica ?
Nessuna ! Ma, se anche questo lascia indifferente (e cosi è) gran parte di lor signori, personalmente mi induce alla depressione ed allo sconforto.
Sono stufo di tanta ipocrisia, di tanto “squallore” e di “falso perbenismo” ecco perché continuo a privilegiare la mia “sana follia”.
A chi per quello che dico mi da del folle rispondo con le parole del filosofo Emile Cioran: “La pazzia è qualcosa di talmente attinente alla condizione umana che non essere pazzi è la più pericolosa forma di follia”
E poi meglio la follia alla falsità ed al “becero interesse personale”.
Antonio Nicolò – Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale -
La tragicità di tutto ciò è che l’immagine che riusciamo a dare, il più delle volte, è un’immagine negativa e (spesso) deleteria.
Prova ne è quanto successo nell’ultima seduta di Consiglio Comunale: nemmeno di fronte alla sofferenza altrui ed a quella realtà (l’Hospice), che meglio fa comprendere il senso di precarietà della vita, si ha avuto il buon senso di fingere.
Fingere quale appunto è l’arte della politica oggi: tentativo di far credere di interessarsi del bene comune quando invece si è distanti anni luce dalle esigenze del “comune e banale cittadino”.
In Consiglio Comunale non è esplosa la rissa: è esplosa la contraddizione tra quello che si vuol far credere di essere e quello che realmente si è.
A fare a pugni (per fortuna) non sono stati i consiglieri comunali ma i principi del buon senso, della correttezza, del senso del dovere, dell’etica, della morale ed anche quelli della pietas cristiana.
E’ prevalso l’arroganza, il menefreghismo, gli interessi particolari e l’atteggiamento denigratorio fine a se, mettendo “allo scoperto” la vera natura di taluni soggetti.
E’ deplorevole quanto successo, e non giustificabile per alcun motivo. Credo sia giunto il momento di ribadire con fermezza un concetto che più volte ho espresso: la politica deve essere intesa come volontariato, deve tutelare l’interesse comune, mettendo da parte ogni altra motivazione (motivazione che il più delle volte risulta essere squallida).
Una politica fatta non da uomini provvisori ed occasionali, ma da uomini capaci di portare avanti una idea, un grande progetto, per realizzare una città migliore.
Basta a dover assistere ad una politica che ondeggia e sbanda come un dirigibile.
Basta ad una “politica da ballatoio”, a “politici-palloni gonfiati” e “vecchie ed isteriche comari”: è insopportabile l’idea di dover dialogare con gente ipocrita e di “facciata”.
E’ stato vergognoso (a voler essere benevoli) l’atteggiamento ipocrita dell’opposizione che da una parte, come operazione di facciata, si diceva favorevole alla Fondazione per l’Hospice (lavorando in tal senso con emendamenti) mentre sotto- sotto (ma poi non tanto sotto) voleva far saltare il Consiglio: bravi ! L’operazione è riuscita ma la soluzione è solamente rimandata di qualche giorno !
A questo punto sarebbe stato meglio se la sinistra si fosse dedicata alle gioie del sesso monodimensionale: il risultato sarebbe stato sicuramente più soddisfacente.
Ancora non riesco a capire chi, come questa sinistra siliconata e fittizia, dice di avere a cuore le sorti di questa città ed invece agisce, incurante dei danni che potrebbe arrecarle, in maniera opposta.
L’”inarrestabile declino” elettorale della sinistra non è servito a far capire loro che è decisamente meglio smettere di pensare che se ci saranno loro a governare tutte le “disfunzioni” verranno debellate compresi l’alluce valgo, le balbuzie e la stitichezza.
Lasciamo stare la cultura delle scatole vuote perché ormai la gente ha le scatole piene.
La lotta politica, in mancanza di contenuti antagonistici e di idee alternative non può continuare, come sta facendo l’opposizione,sulla denigrazione e sulla mistificazione dei fatti e nemmeno sulla emotività legata agli istinti ed agli istanti.
Lo scivolone e la “barbarie verticale”, cui si è stati costretti ad assistere in Consiglio Comunale, lascia una mesta considerazione: i cittadini quale giudizio potranno mai avere verso questa classe politica ?
Nessuna ! Ma, se anche questo lascia indifferente (e cosi è) gran parte di lor signori, personalmente mi induce alla depressione ed allo sconforto.
Sono stufo di tanta ipocrisia, di tanto “squallore” e di “falso perbenismo” ecco perché continuo a privilegiare la mia “sana follia”.
A chi per quello che dico mi da del folle rispondo con le parole del filosofo Emile Cioran: “La pazzia è qualcosa di talmente attinente alla condizione umana che non essere pazzi è la più pericolosa forma di follia”
E poi meglio la follia alla falsità ed al “becero interesse personale”.
Antonio Nicolò – Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale -
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