Gentile Direttore,
devo darLe un terribile dispiacere in quanto la devo contraddire: ci si compatta contro un “nemico comune” e Strill per quanto mi riguarda non lo è: forse perché troppo giovane o perché troppo giovani i giornalisti della redazione e dunque “un po’ più liberi”.
Le riconosco subito un errore ed anche grave (da sottolineare in rosso, per restare in tema, ma non sono io il maestro) quello di “fare di tutta l’erba un fascio”.
E non lo dico per mettere le mani avanti: accetterò qualsiasi giudizio Suo e di qualsiasi cittadino del mio operato e del mio comportamento in aula di Consiglio e fuori !
Stessa cosa quando si parla di stampa non si può essere “totalitari”: esiste una stampa meno “asservita al potere” di altri.
Dicevo della necessità di non essere “radicale” nei giudizi anche se le apparenze (e spesso anche i fatti) inducono a “giudizi estremi”.
Questo (e chi lo afferma è una persona estrema) per evitare di cadere nell’errore, comune di noi reggini, che non vale la pena far nulla perché poi alla fine siamo tutti uguali.
La prima riflessione che mi viene in mente (e che deve essere sempre presente in ognuno di noi) e che i consiglieri vengono eletti dai cittadini e li rappresentano.
Ergo, evidentemente i cittadini meritano questi consiglieri e meritano di essere cosi rappresentati.
A tutti i “benpensanti” ed ai “soloni” lancio un invito-riflessione: non basta avere le mani pulite se poi li teniamo in tasca !
Tradotto vuol dire che le cosiddette “persone perbene” devono venire allo scoperto e correre il rischio di essere confusi con una “banda di masnadieri e bricconi”, ma certi che quello che conta non è l’apparire ma l’agire.
Io non appartengo a quelli che rivendicano la prerogativa e la dignità del Consiglio: se questa c’è si vede.
Ed al momento mi sembra siamo lontani anche da una “parvenza di serietà” del Consiglio: è vero molti consiglieri come dice Lei in quell’aula diventano “nature”, ma non solo in quell’aula!
In me spesso (anzi sempre) si accentua il “carattere folle” e l’istinto bestiale quando mi trovo di fronte ad alcune “bestialità”: comunque, mi creda, preferisco essere folle con le mie idee che saggio con quelle degli altri.
Non accetto una Sua riflessione/giudizio (per quanto aderente alla realtà) cosi come fatta in quanto “monca” di una parte importante: il non rilevare la presenza di “gente libera”, “rispettabile” e che ha realmente a cuore il bene della città.
Gente che quello che afferma lo ha dimostrato con i fatti e con i comportamenti sempre e non solo oggi.
Non si può mettere tutto nell’ombra ma bisogna, ove possibile, mettere in luce anche i “piccoli tentativi” di gente che crede: questo per non far perdere la poca speranza rimasta a tutti (me compreso).
Se ci si mette anche Lei a “massificare” tutto, non ci resta che ritirarci e fare l’eremita: altro che prendere armi contro un mare di guai !
La ringrazio sempre per le sue “sferzate” salutari e le analisi (anche se non molto dettagliate ed imparziali: è umano, almeno spero, e lo comprendo) e le rinnovo la mia stima e l’augurio di essere sempre più liberi: cosa alquanto difficile per chiunque: si è liberi solamente nell’illusione della libertà !
Sono certo che a pensarla come me ci sono anche altri consiglieri comunali e pertanto non credo riceverà molti “rimproveri bipartisan”.
Vorrei concludere facendo un augurio a quelli che ancora credono sia possibile lottare per una “giusta causa”: anche di fronte all’ arroganza, alle villanie, all’ipocrisia ed al perbenismo: bisogna quanto meno far sentire la propria voce, dire che esistiamo e che anche se non “possiamo” modificare una realtà far capire che lo desideriamo: per cambiare bisogna essere in molti a volerlo.
Spero che la stampa contribuisca a questo cambiamento che tutti sembra cerchiamo ma che alla fine solo pochi (realmente) vogliamo.
Purtroppo anche la stampa spesso non ci aiuta in questo !
E per ultimo: molti consiglieri più che fare interrogazioni dovrebbero loro stessi interrogarsi.
Antonio Nicolò – Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale-
devo darLe un terribile dispiacere in quanto la devo contraddire: ci si compatta contro un “nemico comune” e Strill per quanto mi riguarda non lo è: forse perché troppo giovane o perché troppo giovani i giornalisti della redazione e dunque “un po’ più liberi”.
Le riconosco subito un errore ed anche grave (da sottolineare in rosso, per restare in tema, ma non sono io il maestro) quello di “fare di tutta l’erba un fascio”.
E non lo dico per mettere le mani avanti: accetterò qualsiasi giudizio Suo e di qualsiasi cittadino del mio operato e del mio comportamento in aula di Consiglio e fuori !
Stessa cosa quando si parla di stampa non si può essere “totalitari”: esiste una stampa meno “asservita al potere” di altri.
Dicevo della necessità di non essere “radicale” nei giudizi anche se le apparenze (e spesso anche i fatti) inducono a “giudizi estremi”.
Questo (e chi lo afferma è una persona estrema) per evitare di cadere nell’errore, comune di noi reggini, che non vale la pena far nulla perché poi alla fine siamo tutti uguali.
La prima riflessione che mi viene in mente (e che deve essere sempre presente in ognuno di noi) e che i consiglieri vengono eletti dai cittadini e li rappresentano.
Ergo, evidentemente i cittadini meritano questi consiglieri e meritano di essere cosi rappresentati.
A tutti i “benpensanti” ed ai “soloni” lancio un invito-riflessione: non basta avere le mani pulite se poi li teniamo in tasca !
Tradotto vuol dire che le cosiddette “persone perbene” devono venire allo scoperto e correre il rischio di essere confusi con una “banda di masnadieri e bricconi”, ma certi che quello che conta non è l’apparire ma l’agire.
Io non appartengo a quelli che rivendicano la prerogativa e la dignità del Consiglio: se questa c’è si vede.
Ed al momento mi sembra siamo lontani anche da una “parvenza di serietà” del Consiglio: è vero molti consiglieri come dice Lei in quell’aula diventano “nature”, ma non solo in quell’aula!
In me spesso (anzi sempre) si accentua il “carattere folle” e l’istinto bestiale quando mi trovo di fronte ad alcune “bestialità”: comunque, mi creda, preferisco essere folle con le mie idee che saggio con quelle degli altri.
Non accetto una Sua riflessione/giudizio (per quanto aderente alla realtà) cosi come fatta in quanto “monca” di una parte importante: il non rilevare la presenza di “gente libera”, “rispettabile” e che ha realmente a cuore il bene della città.
Gente che quello che afferma lo ha dimostrato con i fatti e con i comportamenti sempre e non solo oggi.
Non si può mettere tutto nell’ombra ma bisogna, ove possibile, mettere in luce anche i “piccoli tentativi” di gente che crede: questo per non far perdere la poca speranza rimasta a tutti (me compreso).
Se ci si mette anche Lei a “massificare” tutto, non ci resta che ritirarci e fare l’eremita: altro che prendere armi contro un mare di guai !
La ringrazio sempre per le sue “sferzate” salutari e le analisi (anche se non molto dettagliate ed imparziali: è umano, almeno spero, e lo comprendo) e le rinnovo la mia stima e l’augurio di essere sempre più liberi: cosa alquanto difficile per chiunque: si è liberi solamente nell’illusione della libertà !
Sono certo che a pensarla come me ci sono anche altri consiglieri comunali e pertanto non credo riceverà molti “rimproveri bipartisan”.
Vorrei concludere facendo un augurio a quelli che ancora credono sia possibile lottare per una “giusta causa”: anche di fronte all’ arroganza, alle villanie, all’ipocrisia ed al perbenismo: bisogna quanto meno far sentire la propria voce, dire che esistiamo e che anche se non “possiamo” modificare una realtà far capire che lo desideriamo: per cambiare bisogna essere in molti a volerlo.
Spero che la stampa contribuisca a questo cambiamento che tutti sembra cerchiamo ma che alla fine solo pochi (realmente) vogliamo.
Purtroppo anche la stampa spesso non ci aiuta in questo !
E per ultimo: molti consiglieri più che fare interrogazioni dovrebbero loro stessi interrogarsi.
Antonio Nicolò – Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale-
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