Non sappiamo più a che santo votarci ! Nemmeno c’è la possibilità, per cercare conforto, per chi è ricoverato in Ospedale, di recarsi alla vecchia chiesetta: la troverà chiusa.
Non solo siamo nell’impossibilità di garantire un’adeguata assistenza sanitaria. Non siamo in condizione di garantire nemmeno un “supporto spirituale”, che in questi casi è d’obbligo !Questo vale pure per i familiari, parenti ed amici, delle persone che versano specialmente in gravi condizioni. E’ comprensibile che gli stessi, vorrebbero trovare un sostegno recandosi in un luogo sacro. Non è possibile, l’accesso viene negato: inagibilità della chiesa per il tetto pericolante !
Eppure, con i tanti problemi che assillano la sanità, qualche preghiera gioverebbe a tutti, non solo agli ammalati ! Chissà, forse un Essere Supremo potrebbe impietosirsi e venirci incontro per risolvere il nostro problema. Là dove gli Advaisor e i vari Governatori, Commissari, Assessori alla sanità, Medici, Operatori sanitari e “frattaglie varie”, non hanno potuto, una preghiera forse sarebbe risolutiva (aggrappiamoci a tutto)!. Non certo una preghiera per i su citati signori (si fa per dire), che credo sarebbe sprecata quanto inutile, ma per quelli che sono “costretti”, di questi tempi, a rivolgersi alle strutture ospedaliere in Calabria.
Naturalmente (come vuole la regola dalle nostre parti) il paradosso non manca: mentre si spendono e spandono “fiumi di denaro”, per una cardiochirurgia, non si trova neppure un “obolo” per riparare il tetto di una chiesa ! Domanda filosofica che, credetemi, conviene porsi sempre. Mi chiedo, e vi chiedo, è più importante il corpo o l’anima ? Sembrerebbe che i vari “gentiluomini” che si sono avvicendati all’Azienda Ospedaliera (e non solo) abbiano scelto la materia allo spirito. Anche se nello scegliere la prima non è che abbiano ottenuto grandi risultati: intendo per l’ammalato ! Personalmente e per i propri congiunti ed i congiunti degli amici, parenti ed affini vari siamo certi che li hanno raggiunti. Il “vile denaro” che per questi “galantuomini” è la “materia prima”, gli è servito e se ne sono serviti! Se consideriamo i “lauti compensi” (non sono cosi cattivo da pensare agli extra) non riusciremo mai a rassegnarci del motivo della loro inefficienza: cosi ben pagati non avrebbero potuto risolvere problemi di cosi “piccola portata” ? Come possiamo credere che saranno mai in grado di risolvere problemi di più ampia portata ?
La soluzione (almeno non solo questa) non è certamente quella del tagliare gli alberi vecchi. E’ necessario, preliminarmente, piantare gli “alberi nuovi”, non prima di aver preparato accuratamente il terreno, per poi farli crescere ! Le scelte devono essere oculate, innovative, condivise con gli operatori sanitari (quelli seri intendo: non basta avere una laurea per essere un medico! ), lungimiranti e soprattutto devono essere “scelte responsabili”. Intendo con questo, “servirsi” di chi ha a cuore l’ammalato (preferisco non chiamarlo paziente) e far si che chi non raggiunge gli obiettivi (che non può essere il solito “misero e schifoso bilancio”) sia il primo a pagare: patti avanti !. Oggi tutti cercano incarichi ben retribuiti senza rischio alcuno. Eh , mi si dirà, ma sono “professionisti”, gente esperta, “mostri sacri del sapere”. Pensate a come saremmo ridotti se ci fossero stati degli incompetenti ! Ma questa è una storia senza fine: si passa da incarico ad incarico, senza colpo ferire e sempre gli stessi. Insomma nulla di nuovo all’alba. Cosi sembra. Ed allora a cosa serve la chiesa in ospedale ? Serve certamente al malato ed ai parenti, ma serve pure a me per pregare Iddio di “illuminare” la mente di chi deve operare delle scelte. Serve al personale medico, paramedico ed amministrativo tutto, per andare quotidianamente a “battersi il petto” e recitare il mea culpa, per tutto questo disastro di cui anche noi siamo responsabili. Serve per un pentimento e per fare dei buoni propositi, suggellati da un patto con il Signore. Come avrete capito sono arrivato all’ultima fermata del treno: sono disperato !. Chiedo aiuto al Signore per risolvere il “problema sanità” !. Ed in virtù di questo, anche se so che qualunque luogo può servire per pregare, vi chiedo: ristrutturiamo la “chiesetta dell’Ospedale”. Ero partito a lottare per un nuovo ospedale (incomincio a perdere le speranze) e mi ritrovo a lottare per una “misera ristrutturazione”. Ma forse nostro Signore vuol farmi capire che bisogna accontentarsi di poco e che bisogna “prendersi cura”dell’anima. Quell’anima che oggi è ammalata più del corpo. E’ all’anima dunque che bisogna tornare. In fondo come diciamo dalle nostre parti: “siamo di passaggio”. Questo dovremmo capirlo tutti, medici, ammalati, e perche no ! Anche noi politici.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune -
Non solo siamo nell’impossibilità di garantire un’adeguata assistenza sanitaria. Non siamo in condizione di garantire nemmeno un “supporto spirituale”, che in questi casi è d’obbligo !Questo vale pure per i familiari, parenti ed amici, delle persone che versano specialmente in gravi condizioni. E’ comprensibile che gli stessi, vorrebbero trovare un sostegno recandosi in un luogo sacro. Non è possibile, l’accesso viene negato: inagibilità della chiesa per il tetto pericolante !
Eppure, con i tanti problemi che assillano la sanità, qualche preghiera gioverebbe a tutti, non solo agli ammalati ! Chissà, forse un Essere Supremo potrebbe impietosirsi e venirci incontro per risolvere il nostro problema. Là dove gli Advaisor e i vari Governatori, Commissari, Assessori alla sanità, Medici, Operatori sanitari e “frattaglie varie”, non hanno potuto, una preghiera forse sarebbe risolutiva (aggrappiamoci a tutto)!. Non certo una preghiera per i su citati signori (si fa per dire), che credo sarebbe sprecata quanto inutile, ma per quelli che sono “costretti”, di questi tempi, a rivolgersi alle strutture ospedaliere in Calabria.
Naturalmente (come vuole la regola dalle nostre parti) il paradosso non manca: mentre si spendono e spandono “fiumi di denaro”, per una cardiochirurgia, non si trova neppure un “obolo” per riparare il tetto di una chiesa ! Domanda filosofica che, credetemi, conviene porsi sempre. Mi chiedo, e vi chiedo, è più importante il corpo o l’anima ? Sembrerebbe che i vari “gentiluomini” che si sono avvicendati all’Azienda Ospedaliera (e non solo) abbiano scelto la materia allo spirito. Anche se nello scegliere la prima non è che abbiano ottenuto grandi risultati: intendo per l’ammalato ! Personalmente e per i propri congiunti ed i congiunti degli amici, parenti ed affini vari siamo certi che li hanno raggiunti. Il “vile denaro” che per questi “galantuomini” è la “materia prima”, gli è servito e se ne sono serviti! Se consideriamo i “lauti compensi” (non sono cosi cattivo da pensare agli extra) non riusciremo mai a rassegnarci del motivo della loro inefficienza: cosi ben pagati non avrebbero potuto risolvere problemi di cosi “piccola portata” ? Come possiamo credere che saranno mai in grado di risolvere problemi di più ampia portata ?
La soluzione (almeno non solo questa) non è certamente quella del tagliare gli alberi vecchi. E’ necessario, preliminarmente, piantare gli “alberi nuovi”, non prima di aver preparato accuratamente il terreno, per poi farli crescere ! Le scelte devono essere oculate, innovative, condivise con gli operatori sanitari (quelli seri intendo: non basta avere una laurea per essere un medico! ), lungimiranti e soprattutto devono essere “scelte responsabili”. Intendo con questo, “servirsi” di chi ha a cuore l’ammalato (preferisco non chiamarlo paziente) e far si che chi non raggiunge gli obiettivi (che non può essere il solito “misero e schifoso bilancio”) sia il primo a pagare: patti avanti !. Oggi tutti cercano incarichi ben retribuiti senza rischio alcuno. Eh , mi si dirà, ma sono “professionisti”, gente esperta, “mostri sacri del sapere”. Pensate a come saremmo ridotti se ci fossero stati degli incompetenti ! Ma questa è una storia senza fine: si passa da incarico ad incarico, senza colpo ferire e sempre gli stessi. Insomma nulla di nuovo all’alba. Cosi sembra. Ed allora a cosa serve la chiesa in ospedale ? Serve certamente al malato ed ai parenti, ma serve pure a me per pregare Iddio di “illuminare” la mente di chi deve operare delle scelte. Serve al personale medico, paramedico ed amministrativo tutto, per andare quotidianamente a “battersi il petto” e recitare il mea culpa, per tutto questo disastro di cui anche noi siamo responsabili. Serve per un pentimento e per fare dei buoni propositi, suggellati da un patto con il Signore. Come avrete capito sono arrivato all’ultima fermata del treno: sono disperato !. Chiedo aiuto al Signore per risolvere il “problema sanità” !. Ed in virtù di questo, anche se so che qualunque luogo può servire per pregare, vi chiedo: ristrutturiamo la “chiesetta dell’Ospedale”. Ero partito a lottare per un nuovo ospedale (incomincio a perdere le speranze) e mi ritrovo a lottare per una “misera ristrutturazione”. Ma forse nostro Signore vuol farmi capire che bisogna accontentarsi di poco e che bisogna “prendersi cura”dell’anima. Quell’anima che oggi è ammalata più del corpo. E’ all’anima dunque che bisogna tornare. In fondo come diciamo dalle nostre parti: “siamo di passaggio”. Questo dovremmo capirlo tutti, medici, ammalati, e perche no ! Anche noi politici.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune -
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