sabato 31 luglio 2010

I POLITICI CALABRESI SONO AFFIDABILI ?


Sbalorditivo ! A dir poco sconvolgente quanto affermato dal un deputato del Pd (Tale Laratta Franco ) in seguito alla decisione del Ministro Tremonti di affiancare la Guardia di Finanza al Commissario alla Sanità Scopelliti: “Esprimiamo solidarietà al presidente –commissario insieme ad una preoccupazione che concerne l’uso che fa il Ministro Tremonti della Guardia di Finanza” ed insiste ”dimostra quanto sia sprezzante il concetto che ha Tremonti della classe politica calabrese”
Pensavo di non sorprendermi più di nulla da una classe politica locale parassita, arrogante ed approssimativa (eufemismo) ed invece devo, con mio sommo dispiacere, prendere atto che ancora c’è chi ha voglia di fare della “volgare e banale ironia”, su di un problema serio qual’ è la sanità.
Ohibò ! Sono cose da dire queste ?
Il deputato in questione conosce la realtà sanitaria calabrese ?
Ed altresì, conosce il concetto che hanno i calabresi dei loro politici ?
Oppure è talmente distante e disinteressato dalle loro problematiche da prendersi la licenza di “fare la battutina “ ? Ma c’è poco da ridere, caro il mio deputato.
Ed ancora, come mai il deputato del Pd non ha chiesto “urgentemente” l’intervento dell’esercito, durante la Giunta Loiero, per i disastri che si “consumavano” allegramente e quotidianamente sulla pelle dei cittadini ?
Pensa forse che l’ammalato sia “carne da macello” da immolare sull’altare del “dio-politico” al quale tutto è concesso ?
Servirsi della Guardia di Finanza, per accertare le reali entrate-uscite dello Stato, doveva essere accolta con un grido di gioia per porre fine alla “danza dei numeri” del deficit. Ed invece ? Per quanto mi riguarda, sospendo il giudizio e le imprecazioni le soffoco in gola !
A me come cittadino, medico e politico interessa che la sanità funzioni. A costo di vedere arrivare in Calabria anche i marziani per darci una mano di aiuto !
La cosa non ha certamente preoccupato e non preoccupa certamente il Governatore Scopelliti, i cui primi atti della sua Giunta dimostrano la volontà di un cambiamento e la volontà di riportare su un “piano di normalità” una “sanità anomala”.
Credo che i signori dell’opposizione possono avere la possibilità di “redimersi”, dai tanti peccati commessi, collaborando fattivamente con il Governo e con proposte serie.
Naturalmente se hanno a cuore la salute dei calabresi ! Se viceversa hanno a cuore il loro “sprezzante e disdicevole interesse personale”, proseguano pure nella loro direzione: finiranno con lo scomparire ! I cittadini sono pazienti e non stupidi; lo hanno dimostrato.
Non abbiamo più bisogno di “chiacchiere” ma di atti concreti !
Non abbiamo bisogno di ridere ma di curarci !
Non abbiamo bisogno di una sanità eccellente ma abbiamo bisogno di una “sanità normale”!
Non abbiamo bisogno di tante ospedali inutili ma di pochi ospedali efficienti !
Non abbiamo bisogno di credere ma di essere credibili !
Non abbiamo bisogno di “politici fai per te” ma di “politici-fai per l’altro” !
Alla fine lo stesso Laratta conclude: “ Il Pd calabrese non ha nulla da dire per il trattamento riservato da Tremonti ? ”.
Io spero che il Pd calabrese abbia il buon senso di tacere: almeno questo può farlo !
Un salutare consiglio al deputato: non si ” innervosisca” troppo perché le coronarie potrebbero saltare anche se ….
Anche se i nostri cari politici, per motivi di salute, sono pronti a partire per,altre regioni prendendo, il primo treno ( Eh già, non funzionano i treni ), scusate volevo dire il primo aereo (partono ed arrivano in ritardo):scusate volevo dire l’ambulanza (non ce ne sono). E va bene! Vorrà dire che si cureranno in Calabria ! In Calabria ?
Io mi sono già affidato al Padreterno ed, in alternativa, al buon senso di qualche onesto politico e di qualche bravo medico che ancora in Calabria c’è ! verrebbe da dire aiutiamoli a “superare la nottata” !

Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio.

venerdì 30 luglio 2010

E POI DICI CHE UNO SI BUTTA A DESTRA !

Poffarbacco ! Nel momento in cui pensavo che ogni speranza fosse perduta, e prendevo in seria considerazione l’ipotesi di una vita ascetica, le parole di un autorevole rappresentante del Pdl, quale è Luigi Tuccio, risuonano come “dolce musica” per le mie orecchie.
Fuori dai denti: non confondiamo il sacro con il profano così come, non confondiamo la nobile arte della Politica con il “rozzo e goffo scimmiottare” del pietoso “politicus nostrano”.
Questi miseri e tristi figuri hanno condizionato, e cercano ancora di condizionare, chi intende la politica quale mezzo propulsivo di un territorio.
Insomma, c’è chi costruisce e chi cerca di frenare il cambiamento: “omuncoli senza arte né parte” che, come giustamente affermava Tuccio, sono dei “signor nessuno della società che cercano la scalata attraverso la politica”.
In tutta questa grande confusione c’è la possibilità (anzi la certezza) di essere amalgamati in una “poltiglia informe” dove si è tutti uguali. Il cittadino è confuso, sfiduciato e prende sempre di più le distanze dalla politica.
Nulla di più grave si può verificare quando il cittadino non è coinvolto, in prima persona, nel migliorare la comunità di appartenenza. Solo cosi il livello di benessere si alza !
Gli affaristi, i qualunquisti, gli “approssimativi”, gli ignoranti e gli arrivisti hanno l’interesse ad andare nella direzione opposta: vogliono trascinarci verso il basso (oltre quel limite che ha superato anche la decenza, il decoro ed il presentabile).
E’ necessario fare un distinguo, non certamente solo attraverso la dimestichezza dei verbi e della retorica , ma attraverso una “storia” fatta di professionalità, moralità, eticità e servizio prestato alla collettività.
E se parliamo di fatti, non possiamo fare a meno di ricordare chi di Reggio ne ha fatto un modello, ne ha dato un’immagine nuova e diversa a livello nazionale, chi è riuscito ad acquisire un consenso con l’operosità e con un progetto. Progetto che deve avere una sua continuità, costi quel che costi !
E mi riferisco al Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti.
Non voglio ricordare I risultati ottenuti, dalla sua Amministrazione, durante questi otto anni ma non si è disponibili a cancellarli con un solo colpo di spugna.
Gettare tutto alle ortiche, per il “prurito” di qualcuno, non solo è sciocco ma anche da folli.
Reggio ha conquistato Reggio ed oggi Reggio ha conquistato la Calabria: non dimentichiamoci che il Governatore è un figlio di questa terra ! E’ un politico cresciuto tra di noi e che è parte di noi: ovvero, di quella società onesta, laboriosa e civile.
Un giovane che guarda al futuro e non arroccandosi al prestigio di una poltrona.
Una sfida più importante e più impegnativa attende chi interpreta la politica nel modo giusto: oggi Scopelliti deve cambiare la Calabria ! Noi, classe dirigente, abbiamo l’obbligo morale e civile di stare accanto a chi vuole dare un nuovo volto a questa terra.
La gente “perbene” lo fa non in maniera servile ma da umili servitori ! La politica deve essere intesa dunque come servizio, spirito di abnegazione, progettualità e lungimiranza.
Se qualche “signor nessuno” cerca di guadagnare spazio con la lingua e non con la testa, va “scrupolosamente” isolato ed additato al pubblico ludibrio.
Oggi più che mai bisogna dimostrare, da parte di chi fa politica, che l’interesse supremo è il benessere della comunità: gli intrighi, gli intrallazzi o, peggio ancora, le “logiche della servetta” vanno smascherate e bandite da un serio contesto politico che vuole definirsi tale.
Concordo nel non dare spazio sia a chi offende quotidianamente l’intelligenza altrui, sia a coloro che, in maniera subdola, remano contro il cambiamento. Chi vuole apportare dei miglioramenti sia il benvenuto, chi vuol “apportarsi” dei miglioramenti personali abbia il ben servito.
Alcuni avvenimenti, ed alcuni comportamenti, hanno qualcosa di refluo e di platealmente retrogrado, e dunque sono poco attinenti con il concetto di “nuovo” e “innovativo”! Aborriamo quanti hanno idee astratte e sono “carnefici mascherati da vittime”.
Non voglio esaurire la mia dose di ottimismo infusa dalle parole di Tuccio e non mi dilungo in altre osservazioni che rinvierò a momenti più sereni !
Oggi ho sentito la necessità di “supportare” chi propone una crescita ed un miglioramento della nostra società, spero che altri seguano l’esempio !
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio

giovedì 29 luglio 2010

SEI COERENTE ?

Riteniamo quantomeno fastidioso il comportamento di coloro i quali dicono di volere fare una cosa e poi subito dopo ne fanno una diametralmente opposta oppure affermano un principio ritenendo che vada applicato a tutti meno che a loro stessi. Questa contradditorietà del comportamento lo definiamo incoerenza e di norma lo condanniamo. Ma la coerenza è un valore ci sarebbe da chiedersi? Coerenza non significa non cambiare mai idea, ma piuttosto non cambiarla troppo spesso e troppo rapidamente. Oscar Wilde ad esempio sosteneva che La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive d’immaginazione e Winston Churchill non si preoccupava a dichiarare Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l’indigestione.Di segno diametralmente opposto il pensiero di Giuseppe Mazzini del quale si diceva che “in lui pensiero e azione erano coincidenti”.Un esempio di coerenza portata all’estremo viene raccontata con il noto aneddoto del Lord inglese il quale, vittima di un naufragio, vedendo avvicinarsi a lui uno squalo, pur essendo armato di un pugnale si lasciò divorare senza opporre alcuna resistenza in ossequio alla norma del galateo la quale prescrive che “il pesce non si taglia con il coltello”.Il rischio a trattare argomenti come la coerenza è di potere essere presi per bacchettoni e persone fuori dal mondo. Tali riteniamo di non essere e infatti non ci passerebbe mai per la testa di accusare di incoerenza o peggio di scorrettezza il candidato che ci promette qualcosa che mantiene solo in parte o non mantiene affatto; abbiamo chiaro che nessuna carica rende onnipotenti e quindi sta alla nostra intelligenza distinguere tra la promessa che può essere mantenuta e quella che non lo può. Se qualcuno mi promette di mettermi a disposizione per il prossimo mese di agosto la sua casa al mare posso fidarmi o meno che poi lo farà, ma posso ritenerlo possibile perché è qualcosa che appartiene ai suoi poteri. Se al contrario la stessa persona mi promette di ospitarmi nell’appartamento papale del Vaticano nel periodo in cui il Papa è in vacanza a Castelgandolfo, mi sta promettendo qualcosa che non è in grado di mantenere perché non è nei suoi poteri disporre degli appartamenti papali. Devo essere un perfetto idiota per dargli credito!Ritornando al tema principale e cioè alla coerenza dei politici viene in mente quanto sta succedendo con la finanziaria 2011-2012. Si afferma da tutte le parti che stiamo attraversando un periodo di crisi in parte per colpa nostra in parte per cause esterne. Le crisi impongono sacrifici ed aprono la discussione su chi debba fare questi sacrifici. Un criterio di giustizia e di credibilità imporrebbe che i primi a fare i sacrifici fossero coloro che più di altri sono responsabili della crisi e quindi i governanti. Succede invece che proprio i governanti si tirino fuori dal mucchio. E’ come se un capofamiglia riunisse i suoi per segnalare che gli introiti si sono ridotti e quindi è necessario che ciascuno faccia qualche piccolo sacrificio. Riduce quindi alla moglie il budget per le spese di ogni giorno ed ai figli la paghetta settimanale. Pazienza, si mangerà qualche manicaretto in meno e si starà più attenti nell’uso del telefonino. Nel frattempo il capofamiglia non rinunzia a nulla a cui era abituato e non riduce neppure di un euro le sue spese tradizionali. La moglie e i figli penseranno che la crisi non esiste affatto e che è stata invocata solo come un pretesto per fare loro una sovercheria.Le previsioni della finanziaria potrebbero lecitamente fare sospettare che la crisi non c’è. Infatti i parlamentari non si stanno privando di fatto di nessun beneficio. Vedremo che alla fine i soldi ricavati serviranno ad aumentare le auto blù, che già oggi sono circa 650 mila a fronte delle 70 mila di tutti gli Stati Uniti. Lo stesso ministro Brunetta il fustigatore degli spreconi nè ha a disposizione ben sette. Non vogliamo assegnargliene qualche altra? Avrebbe detto Totò, Ma mi faccia il piacere!


mercoledì 21 luglio 2010

MI PIACEREBBE ..............


Una politica che non riesce a garantire una sanità, adeguata alle esigenze del cittadino, non merita di gestire nulla che appartenga alla vita pubblica. Un politico che non si cura della salute del cittadino non è degno di tale nome. Questa è la premessa di un discorso, che
potrebbe essere lungo, ma che sintetizzo in un concetto: la sanità deve obbligatoriamente funzionare e, affinchè ciò avvenga, la politica deve dimostrare “fattivamente” il suo interesse.
La realtà drammatica della sanità calabrese (sottovalutata a mio avviso) non ci consente di sbagliare ulteriormente.
Comprendo che bisogna porre un freno allo sperpero di denaro, accetto la chiusura di strutture che non hanno un senso ad esistere, ma non si è disposti ad accettare che “strutture vitali” per il cittadino paghino le conseguenze di decennali “gestioni dissennate” nel settore.
E mi riferisco all’Hospice ed al Policlinico Madonna della Consolazione della nostra città: strutture sanitarie che hanno da sempre “compensato” i deficit delle strutture pubbliche.
Il Policlinico Madonna della Consolazione è una struttura, dove operano professionisti di altissimo livello che oggi si vedono costretti alla resa, in quanto devono “espiare” colpe che non gli appartengono.
Gente, che per lustri ha “servito” la cittadinanza con professionalità e serietà e, che oggi devono fare i conti con una realtà ingestibile ed ingovernabile.
Mi chiedo: è possibile che non si abbia il buon senso di fare i conti con la storia ?
E la storia ci insegna che il Policlinico non và abbandonato a se, ma sostenuto, in quanto rappresenta un pezzo di storia sanitaria di questa città.
Non è giusto che gli operatori del settore, tra le mille difficoltà imposte, devono avere anche la preoccupazione del sostentamento familiare, a causa di ritardi nelle spettanze dovute.
Mi piacerebbe vedere trasformate le auto blu dei politici in ambulanze.
Mi piacerebbe sapere che gli stipendi dei politici vengono pagati regolarmente in ritardo.
Mi piacerebbe vedere dei tagli cospicui agli stipendi di manager, consulenti e dirigenti.
Mi piacerebbe sapere che ognuno è richiamato alle proprie responsabilità.
Mi piacerebbe sapere che dietro la “morte di qualche ospedale inutile”, vi fosse la rinascita di altre strutture sanitarie utili
Mi piacerebbe non vedere le “solite facce” che hanno operato “malamente” nella sanità e che per questo vengono premiati.
Mi piacerebbe vedere premiata la professionalità, la serietà, l’attaccamento al dovere etc ,etc.
Mi piacerebbe non vivere con la preoccupazione che, qualche “gruppo sciacalli” può approfittare dello stato di disagio di strutture private ridotte “volutamente” all’osso.
Mi piacerebbe non vivere con l’angoscia che ogni promessa nasconda una trappola mortale.
Mi piacerebbe sapere che chi onestamente lavora venga retribuito regolarmente.
Mi piacerebbe vivere in un “luogo normale” dove un diritto non deve essere un favore concesso, dove l’interesse comune prevalesse su quello personale, dove la regola non rappresenta l’eccezione.
Mi auguro che il “nuovo” della politica non sia il “solito nuovo” e che tutto venga riportato, nel più breve tempo possibile, ai canoni della normalità.

Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio -

sabato 10 luglio 2010

SANITA' IN CALABRIA: SPERIAMO NON CAMBI !


Mi appresto a scrivere quanto segue , per portare a conoscenza un’altra triste realtà nella nostra sanità. E vengo al nocciolo della questione. Gli ammalati devono avere la giusta considerazione e devono essere trattati tutti allo stesso maniera. Consentitemi un’eccezione: mi riferisco a chi ha avuto la sfortuna di aver diagnosticato un tumore maligno. In questi casi, più che mai, è necessario (anche per sperare in una guarigione) essere tempestivi nella diagnosi, nel trattamento e nella terapia. Non mi risulta che ciò, dalle nostre parti, possa essere garantito per una serie di motivi. Di questi, provo ad elencarne alcuni: inadeguata prevenzione, carenza di operatori chirurgici, assenza di attrezzature ( specializzate e di ultima generazione), carenza organizzativa, di personale e quant’ altro. Per andare nello specifico faccio presente che, a tutt’oggi, nel nostro ospedale la medicina nucleare non è funzionante, la PET (esame utilissimo per i pazienti oncologici) non esiste, i reparti di radioterapia e di oncologia, presentano evidenti difficoltà che mettono a repentaglio ed a rischio la salute di un paziente neoplastico. Il tutto in un contesto che langue !
Non si comprende con quale metodo siano stati eseguiti i tagli: a fronte di spese inutili si penalizza il paziente non garantendo neppure i farmaci. Anche in questo settore si è operata una “cura dimagrante”: i soldi impegnati consentono, con grande doti di equilibrismo, non consentono di arrivare a fine mese. Eppure i farmaci, specie quelli per le cure oncologiche, oltre ad essere “indispensabili” sono sempre più innovativi ed il costo non ce lo inventiamo. Inoltre pensate: un reparto di Radioterapia Oncologica (che copre anche tutta la provincia di Reggio e di Vibo Valentia) è stato costretto , per mancanza di medici strutturati, a chiudere il reparto di degenza. Ma non solo questo ! La lista di attesa è abbastanza lunga (considerato la patologia che tratta) e non può certamente garantire ciò che deve essere fatto in tempi brevissimi. Naturalmente vi è carenza di organico (medico e tecnico) e di aggiornamento delle attrezzature esistenti, inoltre dovrebbero essere acquistate nuove attrezzature per soddisfare appieno le esigenze dei malati neoplastici. Mi chiedo: nelle assunzioni di nuovi medici come mai sono sempre privilegiati i figli, i congiunti, i parenti di medici e non ?. Vi garantisco l’elenco è lunghissimo. Di contro, il concorso, già espletato per quattro specialisti in radioterapia, ha permesso ad oggi solo l’immissione in ruolo di un medico. Ed inoltre, non certo migliore sorte è toccata ai “medici contrattisti” che si ritrovano, dopo aver acquisito esperienza nel settore, in mezzo ad una strada. Se da un lato esiste questa “triste realtà”, l’altra faccia della medaglia non è certamente migliore: la sanità , comincio a pensare, interessa solo a pochi.
Ed allora ! A questo punto, non possiamo far altro che augurarci che nella sanità non cambi nulla ! E’ proprio vero: se qualcosa funzionasse, molti si troverebbero in grosse difficoltà. Non mi riferisco certamente agli ammalati ! Altri sono i destinatari. E comunque, questi signori possono stare tranquilli, di questo io mi sento sereno: difficilmente qualcosa cambierà. Perché un “sistema”, ben consolidato e radicato nel nostro territorio, gradito (anche se a voi non sembra) ai più, se venisse modificato, anche in minima parte, creerebbe molti disagi agli “operatori della sanità”: quelli che operano nell’ interesse “particulare et ad personam”.
Dubito che anche la più nobile delle persone, quella più sinceramente “votata al bene” riesca da sola a modificare le cose. Incapperebbe in qualcuno di questi “parassiti”, mascherati da signori, ai quali verrebbero affidati ruoli di responsabilità e continueremmo con la solita tiritera. Il mio è il “pessimismo della ragione e della conoscenza”. Di tutto mi si potrà accusare ma non di non conoscere la sanità, quel settore in cui ho operato ed opero da lustri. La realtà, macroscopicamente evidente a chiunque , la vivo quotidianamente e non può passare certamente inosservata, neanche ad uno sguardo poco attento. Mi si potrà contestare qualcosa sulla ragione ma ribadisco: preferisco essere folle con le mie idee che savio con le idee degli altri ! Comunque voi provatemi il contrario ed io sarò pronto a ricredermi: solo gli stupidi non cambiano idea. Il cittadino/paziente ha diritto a vedersi garantire la tutela alla propria salute ? Certo ! Ma io di rimando vi chiedo: come mai siamo scivolati cosi tanto in basso ? Come mai non si è posto un freno per tempo ? Chi è stato l’artefice di tanto disastro, oggi sbandierato da tutti e non denunciato, invece, per tempo ? Possiamo avere la speranza (l’ultima, prima di morire) che si “tenterà” di risalire la china ?
Le colpe sono collettive ( politici, medici, pazienti, cittadini e via dicendo) e nessuno pensi di essere esente o di fare il “furbetto”. Voglio proporre qualcosa Per esempio: presa coscienza dell’ “irresponsabilità collettiva”, impegniamoci (e lo dimostriamo con i fatti) a modificare un sistema che rischia di “collassare”: non solo la sanità ma la società tutta. Ergo ogni scelta prima di essere applicata deve essere: vagliata, “scremata”, ridotta all’essenziale e poi applicata. Comprendo che non si hanno le conoscenze opportune per fare ciò, ma si può applicare un “sistema preventivo” che tuteli il desiderio di miglioramento: sempre a modo di esempio, si può far firmare un contratto all’ipotetico manager con obiettivi chiari e concreti ( che non sia il solito pareggio di bilancio). In assenza di risultato dovrà restituire quanto percepito: dubito che ci sarebbe la corsa alla poltrona.

domenica 4 luglio 2010

DIRITTO ALLA PREGHIERA


Non sappiamo più a che santo votarci ! Nemmeno c’è la possibilità, per cercare conforto, per chi è ricoverato in Ospedale, di recarsi alla vecchia chiesetta: la troverà chiusa.
Non solo siamo nell’impossibilità di garantire un’adeguata assistenza sanitaria. Non siamo in condizione di garantire nemmeno un “supporto spirituale”, che in questi casi è d’obbligo !Questo vale pure per i familiari, parenti ed amici, delle persone che versano specialmente in gravi condizioni. E’ comprensibile che gli stessi, vorrebbero trovare un sostegno recandosi in un luogo sacro. Non è possibile, l’accesso viene negato: inagibilità della chiesa per il tetto pericolante !
Eppure, con i tanti problemi che assillano la sanità, qualche preghiera gioverebbe a tutti, non solo agli ammalati ! Chissà, forse un Essere Supremo potrebbe impietosirsi e venirci incontro per risolvere il nostro problema. Là dove gli Advaisor e i vari Governatori, Commissari, Assessori alla sanità, Medici, Operatori sanitari e “frattaglie varie”, non hanno potuto, una preghiera forse sarebbe risolutiva (aggrappiamoci a tutto)!. Non certo una preghiera per i su citati signori (si fa per dire), che credo sarebbe sprecata quanto inutile, ma per quelli che sono “costretti”, di questi tempi, a rivolgersi alle strutture ospedaliere in Calabria.
Naturalmente (come vuole la regola dalle nostre parti) il paradosso non manca: mentre si spendono e spandono “fiumi di denaro”, per una cardiochirurgia, non si trova neppure un “obolo” per riparare il tetto di una chiesa ! Domanda filosofica che, credetemi, conviene porsi sempre. Mi chiedo, e vi chiedo, è più importante il corpo o l’anima ? Sembrerebbe che i vari “gentiluomini” che si sono avvicendati all’Azienda Ospedaliera (e non solo) abbiano scelto la materia allo spirito. Anche se nello scegliere la prima non è che abbiano ottenuto grandi risultati: intendo per l’ammalato ! Personalmente e per i propri congiunti ed i congiunti degli amici, parenti ed affini vari siamo certi che li hanno raggiunti. Il “vile denaro” che per questi “galantuomini” è la “materia prima”, gli è servito e se ne sono serviti! Se consideriamo i “lauti compensi” (non sono cosi cattivo da pensare agli extra) non riusciremo mai a rassegnarci del motivo della loro inefficienza: cosi ben pagati non avrebbero potuto risolvere problemi di cosi “piccola portata” ? Come possiamo credere che saranno mai in grado di risolvere problemi di più ampia portata ?
La soluzione (almeno non solo questa) non è certamente quella del tagliare gli alberi vecchi. E’ necessario, preliminarmente, piantare gli “alberi nuovi”, non prima di aver preparato accuratamente il terreno, per poi farli crescere ! Le scelte devono essere oculate, innovative, condivise con gli operatori sanitari (quelli seri intendo: non basta avere una laurea per essere un medico! ), lungimiranti e soprattutto devono essere “scelte responsabili”. Intendo con questo, “servirsi” di chi ha a cuore l’ammalato (preferisco non chiamarlo paziente) e far si che chi non raggiunge gli obiettivi (che non può essere il solito “misero e schifoso bilancio”) sia il primo a pagare: patti avanti !. Oggi tutti cercano incarichi ben retribuiti senza rischio alcuno. Eh , mi si dirà, ma sono “professionisti”, gente esperta, “mostri sacri del sapere”. Pensate a come saremmo ridotti se ci fossero stati degli incompetenti ! Ma questa è una storia senza fine: si passa da incarico ad incarico, senza colpo ferire e sempre gli stessi. Insomma nulla di nuovo all’alba. Cosi sembra. Ed allora a cosa serve la chiesa in ospedale ? Serve certamente al malato ed ai parenti, ma serve pure a me per pregare Iddio di “illuminare” la mente di chi deve operare delle scelte. Serve al personale medico, paramedico ed amministrativo tutto, per andare quotidianamente a “battersi il petto” e recitare il mea culpa, per tutto questo disastro di cui anche noi siamo responsabili. Serve per un pentimento e per fare dei buoni propositi, suggellati da un patto con il Signore. Come avrete capito sono arrivato all’ultima fermata del treno: sono disperato !. Chiedo aiuto al Signore per risolvere il “problema sanità” !. Ed in virtù di questo, anche se so che qualunque luogo può servire per pregare, vi chiedo: ristrutturiamo la “chiesetta dell’Ospedale”. Ero partito a lottare per un nuovo ospedale (incomincio a perdere le speranze) e mi ritrovo a lottare per una “misera ristrutturazione”. Ma forse nostro Signore vuol farmi capire che bisogna accontentarsi di poco e che bisogna “prendersi cura”dell’anima. Quell’anima che oggi è ammalata più del corpo. E’ all’anima dunque che bisogna tornare. In fondo come diciamo dalle nostre parti: “siamo di passaggio”. Questo dovremmo capirlo tutti, medici, ammalati, e perche no ! Anche noi politici.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune -