lunedì 20 settembre 2010

Caro Governatore

Caro Governatore,
lasci che Le dica subito una cosa, senza mezzi termini o giri di parole.
Lo dirò in maniera chiara, diretta, ed al mio solito provocatoria, anche a costo di attirarmi le antipatie di molti: questa è una terra di cialtroni che merita soltanto di essere abbandonata a se stessa.
Mi scuserà per lo sfogo, ma sono amareggiato e indignato: amareggiato per l’aggressione e indignao per il comportamento di chi è a capo di simili proteste.
Una terra capace solo di insorgere quando (come è già successo) qualcuno ci dice chiaramente che non siamo in condizioni di saperci gestire e che siamo dei fannulloni.
Alla stessa maniera capace di indignarsi e di protestare, non appena qualcuno mette in atto dei tentativi per toglierci dalla “ merda “ in cui ci hanno costretti a vivere sino ad oggi.
Come si fa a non capire la gravità in cui versa la sanità ?
Non riesco a comprendere l’atteggiamento di quei manifestanti, che hanno commesso quella vile aggressione nei Suoi confronti, in quel di Cosenza. Così come non riesco a trovare un epiteto diverso da quello di “cialtroni” riferito a chi strumentalizza una “ scelta obbligata “ quale è quella della chiusura di alcuni ospedali. O forse dobbiamo continuare con la TAC imballata e deposta nel sottoscala ?
Gente che non rappresenta certamente noi medici ed operatori sanitari, che non può nemmeno rappresentare i cittadini, ne tantomeno i pazienti.
Conosco il Suo modo di operare fatto di scelte coraggiose e lungimiranti, la capacità decisionale e l’amore verso questa terra.
Li conosco per aver lavorato al Suo fianco per anni e, di questo, ne sono orgoglioso.
Riconosco in Lei una caratteristica che poche persone hanno: la voglia di riscatto e il desiderio di modificare questa nostra triste e misera condizione.
So perfettamente ( come lo sanno tutti ) che nella sanità non si può agire diversamente da come Lei sta facendo: è l’unico modo per “ tentare “ di riportare alla normalità il diritto alla salute.
Non molto tempo fa io scrissi testualmente: “ speriamo che la sanità in Calabria non cambi “.
Era un modo ironico per porre l’accento e per fare comprendere (ove ve ne fosse bisogno) che la sanità rappresenta il luogo dove ognuno ci “sguazza” e si “trastulla” oltre che arricchirsi.
Tanti, troppi sono gli interessi che ruotano attorno alla sanità.
Non solo interesse economico ma anche interesse a non lavorare, a mantenere privilegi, non migliorare, continuare a vivere facendo i propri comodi: anche se tutto ciò può comportare la fine della sanità.
Troppi privilegi e per molti, a discapito della povera gente e di chi è costretto a doversi curare in Calabria.
Confesso che questa reazione ( nonostante la mia scarsa considerazione verso i Calabresi ) comunque mi ha sorpreso: non pensavo si potesse arrivare a tanto.
Basta ! Si è superato ogni limite: non ci si ferma neanche se è a rischio la vita dei propri familiari.
Perché di questo si tratta: continuare come si è fatto sino ad oggi significa morire.
I quotidiani atti intimidatori nei Suoi confronti e questa ultima aggressione sono un segnale chiaro e preciso: c’è gente che ama vivere in questo disastro, in questa illegalità, in questo abbandono. Solo così possono più facilmente gestire i loro “ sporchi interessi “.
La gente onesta, coraggiosa, perbene e chi non vuole questo “ squallido sistema di vita “ deve ribellarsi, e lo deve fare al di là del colore politico e del ceto di appartenenza.
E’ ora di dire basta e di gridarlo con forza tutti insieme.
Non c’è altro modo di cambiare le cose in Calabria: scelte coraggiose e senso di responsabilità.
A Lei non mancano questi requisiti e sta agendo di conseguenza .
In precedenza, tutti hanno rinviato queste decisioni nella sanità perché scomode, impopolari e punitive
Punitive per i ladri, per i nullafacenti, per gli inetti che sono tanti.
Questi signori, ch appartengono ad una di queste categorie, dovrebbero vergognarsi come dovrebbe vergognarsi chi è loro complice o istigatore.
Questi “ squallidi personaggi” vanno isolati ed additati al pubblico ludibrio.
Noi Governatore saremo sempre al Suo fianco. Perché noi stiamo dalla parte delle persone perbene e che amano , nonostante tutto, questa terra.
Vada avanti ! La gente onesta, chi ha bisogno di curarsi, chi vuole il ripristino della legalità gliene sarà grato.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl Comune di Reggio Calabria -

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