In città aleggiano molti fantasmi: due sono facilmente identificabili anche perché hanno qualcosa “in comune”.
Uno è l’Assessore allo Sport , tale Capua, e l’altro il Palazzetto dello Sport di Pentimele.
Il primo arriva, saltuariamente, in aereo dalla Capitale non per portare qualcosa ma per prendersi la sua bella e lauta indennità.
Apparizioni fugaci ed altrettanta rapida scomparsa senza lasciare traccia di se.
Non risultano ad oggi iniziative per la città, ne provvedimenti per lo sport: una presenza incorporea proprio come i fantasmi.
Il Palazzetto dello Sport è li, immobile, un “fantasma fatiscente”, una struttura cementificata destinata a diventare il simbolo del degrado strutturale.
Rimane pietrificato, mummificato a ricordarci la nostra misera condizione: un cuore di pietra.
Non so ancora quanto resisterà prima di crollare definitivamente.
Eppure ha ospitato ed ospita una squadra di pallacanestro che ha regalato momenti di gloria a Reggio: una squadra che ha giocato in serie A e che ha avuto giocatori considerati di prim’ordine, dei veri campioni.
Il PalaCalafiore il più grande impianto sportivo calabrese ed il settimo d’Italia sta ormai lentamente morendo sotto gli sguardi indifferenti di noi tutti.
Eppure il palazzetto continua ad ospitare la squadra di pallacanestro e tantissime associazioni di “volontariato sportivo” (costretti però a pagarne l’affitto per la struttura) dove vengono praticati i più diversi sport.
E tanti sono i ragazzini in tenera età che praticano e vorrebbero praticare in maniera sana e salubre lo sport: ad accoglierli c’è il degrado.
E’ vero, in questa città, proliferano i campi di calcetto (uno a rione) e spuntano come i funghi quasi che a Reggio si nasce con il “pallone attaccato al piede”: cosa naturalmente non vera.
Esistono tantissime realtà sportive diverse dal calcio.
Ma i ragazzini del Palazzetto dello Sport e la prestigiosa struttura non meritano alcuna attenzione.
I ragazzi sono costretti a praticare l’attività sportiva in un ambiente malsano e degradato.
Stiamo aspettando che di questa struttura rimanga lo scheletro, da esibire quale monumento e ricordo di momenti belli per lo sport reggino ?
Eppure questi giovani che lo frequentano sono in condizioni (e lo fanno) di svolgere attività agonistica a livello nazionale ed internazionale.
Eppure questa struttura potrebbe ospitare della manifestazioni a livello nazionale.
Dalle attenzioni (non ricevute) sembrerebbe che il suo destino sia segnato: il declino ed il crollo finale.
Mi viene da sorridere (un sorriso sardonico) al pensiero delle parole rivolte ai giovani, alla loro crescita, al loro futuro, alle promesse mai mantenute.
Ma quale futuro possono avere questi ragazzini se non siamo in condizioni di garantire una seppur minima manutenzione di una struttura.
Garantire la pratica di uno sport è segno di civiltà e segno di rispetto verso i giovani che vivono e crescono in questa città.
Ed invece navigano tra gli allagamenti, la mancanza di acqua potabile, l’improvvisa interruzione elettrica e la sporcizia. Altro che civiltà !
E stanno li tra mille sacrifici sperando che, prima o poi, qualcuno si ricorderà di loro.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio-
Uno è l’Assessore allo Sport , tale Capua, e l’altro il Palazzetto dello Sport di Pentimele.
Il primo arriva, saltuariamente, in aereo dalla Capitale non per portare qualcosa ma per prendersi la sua bella e lauta indennità.
Apparizioni fugaci ed altrettanta rapida scomparsa senza lasciare traccia di se.
Non risultano ad oggi iniziative per la città, ne provvedimenti per lo sport: una presenza incorporea proprio come i fantasmi.
Il Palazzetto dello Sport è li, immobile, un “fantasma fatiscente”, una struttura cementificata destinata a diventare il simbolo del degrado strutturale.
Rimane pietrificato, mummificato a ricordarci la nostra misera condizione: un cuore di pietra.
Non so ancora quanto resisterà prima di crollare definitivamente.
Eppure ha ospitato ed ospita una squadra di pallacanestro che ha regalato momenti di gloria a Reggio: una squadra che ha giocato in serie A e che ha avuto giocatori considerati di prim’ordine, dei veri campioni.
Il PalaCalafiore il più grande impianto sportivo calabrese ed il settimo d’Italia sta ormai lentamente morendo sotto gli sguardi indifferenti di noi tutti.
Eppure il palazzetto continua ad ospitare la squadra di pallacanestro e tantissime associazioni di “volontariato sportivo” (costretti però a pagarne l’affitto per la struttura) dove vengono praticati i più diversi sport.
E tanti sono i ragazzini in tenera età che praticano e vorrebbero praticare in maniera sana e salubre lo sport: ad accoglierli c’è il degrado.
E’ vero, in questa città, proliferano i campi di calcetto (uno a rione) e spuntano come i funghi quasi che a Reggio si nasce con il “pallone attaccato al piede”: cosa naturalmente non vera.
Esistono tantissime realtà sportive diverse dal calcio.
Ma i ragazzini del Palazzetto dello Sport e la prestigiosa struttura non meritano alcuna attenzione.
I ragazzi sono costretti a praticare l’attività sportiva in un ambiente malsano e degradato.
Stiamo aspettando che di questa struttura rimanga lo scheletro, da esibire quale monumento e ricordo di momenti belli per lo sport reggino ?
Eppure questi giovani che lo frequentano sono in condizioni (e lo fanno) di svolgere attività agonistica a livello nazionale ed internazionale.
Eppure questa struttura potrebbe ospitare della manifestazioni a livello nazionale.
Dalle attenzioni (non ricevute) sembrerebbe che il suo destino sia segnato: il declino ed il crollo finale.
Mi viene da sorridere (un sorriso sardonico) al pensiero delle parole rivolte ai giovani, alla loro crescita, al loro futuro, alle promesse mai mantenute.
Ma quale futuro possono avere questi ragazzini se non siamo in condizioni di garantire una seppur minima manutenzione di una struttura.
Garantire la pratica di uno sport è segno di civiltà e segno di rispetto verso i giovani che vivono e crescono in questa città.
Ed invece navigano tra gli allagamenti, la mancanza di acqua potabile, l’improvvisa interruzione elettrica e la sporcizia. Altro che civiltà !
E stanno li tra mille sacrifici sperando che, prima o poi, qualcuno si ricorderà di loro.
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio-
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