L’azione quotidiana, puntuale ed “aggressiva”, da parte delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, di questi ultimi tempi personalmente ( parlo come cittadino/politico ma in primis come cittadino) non può che farmi piacere: costi quel che costi. Non mi limito ad esprimere “formalmente” l’apprezzamento ma tenterò una riflessione. Solo gli sciocchi ed i ciechi (non voglio pensare a chi fa finta di non capire) non riescono a vedere la realtà che ci viene messa sotto il naso quotidianamente. Viviamo in una terra in cui l’abuso di potere, la mafia, la mafiosità rappresentano la regola e non l’eccezione. L’unico modo per contrastarla è rappresentato dal l’imporre il rispetto della legge e delle regole del vivere civile. E’ compito, oltre che un dovere, da parte di chi rappresenta la legge andare in questa direzione. Bene dunque, anzi benissimo.
Quella che viene chiamata “zona grigia” rappresenta la fetta più grossa di questo “pasticcio”, tanto da determinare il “grigiore e lo squallore” che pervade questa realtà. Realtà di fronte alla quale, il comune e banale cittadino, è costretto ad assistere ed a subire senza poter far nulla (o quasi). Dico “quasi” per due ordini di motivi. Il primo per la scarsa fiducia da parte del cittadino ed il secondo per “motivi di sopravvivenza”. Entrambi certamente non giustificabili. C’è da aggiungere che simili comportamenti non fanno altro che alimentare questo “circuito vizioso” ed, alla fine, non si fa altro che andare contro il proprio interesse e contro la comunità, di cui ognuno di noi fa parte.
Bene dunque quando si va nella direzione giusta: oggi siamo tutti pronti a lamentarci che non funziona nulla. Eppur qualcosa si muove ! Scardinare un sistema, una mentalità, un modo di fare comune non è cosa facile: bisogna incominciare. Dare ed avere fiducia.
Starà alla responsabilità (che non manca), di chi è deputato a fare questo, ad andare sino in fondo e colpire i veri responsabili di questo sistema e non (mi auguro) le vittime. Siamo arrivati oggi ad un “punto di non ritorno”: ognuno deve rimboccarsi le mani e contribuire nel proprio piccolo a migliorare la situazione.
Le responsabilità della politica sono notevoli e sono “allocate” molto in alto: si arriverà all’apice ? questo lo vedremo in quello che è stato definito l’inizio di un “percorso di pulizia”. E’ certa una cosa: c’è la probabilità che, in questo sistema di illegalità diffusa, qualcuno “rischi” di rimanere inconsapevolmente vittima.
Debellare un sistema cosi complesso ed articolato non è certo una cosa facile! Nemmeno per chi ci si è avventurato. Ma non esiste altra soluzione: in fondo ci si chiede la normalità. Le dichiarazioni fatte da Pignatone a Firenze (la ‘ndrangheta ha fatto campagna elettorale) non hanno stupito credo nessuno, cosi come nessuno si stupirà, più di tanto, per i “fiumi di denaro” spesi (truffe a parte).Vittime cittadini inconsapevoli o disinteressati ? Propenderei per questa ultima ipotesi: ergo ognuno si responsabilizzi !
Chi ha beneficiato di tutto questo ? Chi deve essere “attenzionato” dopo quelle non sono solo “voci di popolo” ma anche oltre ? Certamente le mie domande sono banali e c’è chi se li ha già poste: i risultati sono certo arriveranno. Ad oggi grandi sono stati i risultati delle azioni mirate da parte delle forze dell’ordine e dalle dichiarazioni ci saranno ulteriori sviluppi.
Di una cosa siamo certi: qualunque cosa và nella direzione di ripristinare la legalità è l’unica soluzione per cambiare questo sistema, anche e sopratutto politico. La politica tra i suoi compiti dovrebbe avere la cura di “educare” il cittadino: questa politica oggi quale titolo ha per farlo ?
Esiste anche la parte sana della politica che si impegna, che opera per migliorare la società: questa politica deve essere più incisiva e più credibile attraverso scelte meritocratiche, di sempre più trasparenza e di coerenza. Credo che la morale che va tratta è quella di sempre: bisogna essere al servizio della comunità con la responsabilità dovuta al fine di poter migliorare la realtà. La Magistratura sta andando in questa direzione. La politica cosa vuole fare ?
Quella che viene chiamata “zona grigia” rappresenta la fetta più grossa di questo “pasticcio”, tanto da determinare il “grigiore e lo squallore” che pervade questa realtà. Realtà di fronte alla quale, il comune e banale cittadino, è costretto ad assistere ed a subire senza poter far nulla (o quasi). Dico “quasi” per due ordini di motivi. Il primo per la scarsa fiducia da parte del cittadino ed il secondo per “motivi di sopravvivenza”. Entrambi certamente non giustificabili. C’è da aggiungere che simili comportamenti non fanno altro che alimentare questo “circuito vizioso” ed, alla fine, non si fa altro che andare contro il proprio interesse e contro la comunità, di cui ognuno di noi fa parte.
Bene dunque quando si va nella direzione giusta: oggi siamo tutti pronti a lamentarci che non funziona nulla. Eppur qualcosa si muove ! Scardinare un sistema, una mentalità, un modo di fare comune non è cosa facile: bisogna incominciare. Dare ed avere fiducia.
Starà alla responsabilità (che non manca), di chi è deputato a fare questo, ad andare sino in fondo e colpire i veri responsabili di questo sistema e non (mi auguro) le vittime. Siamo arrivati oggi ad un “punto di non ritorno”: ognuno deve rimboccarsi le mani e contribuire nel proprio piccolo a migliorare la situazione.
Le responsabilità della politica sono notevoli e sono “allocate” molto in alto: si arriverà all’apice ? questo lo vedremo in quello che è stato definito l’inizio di un “percorso di pulizia”. E’ certa una cosa: c’è la probabilità che, in questo sistema di illegalità diffusa, qualcuno “rischi” di rimanere inconsapevolmente vittima.
Debellare un sistema cosi complesso ed articolato non è certo una cosa facile! Nemmeno per chi ci si è avventurato. Ma non esiste altra soluzione: in fondo ci si chiede la normalità. Le dichiarazioni fatte da Pignatone a Firenze (la ‘ndrangheta ha fatto campagna elettorale) non hanno stupito credo nessuno, cosi come nessuno si stupirà, più di tanto, per i “fiumi di denaro” spesi (truffe a parte).Vittime cittadini inconsapevoli o disinteressati ? Propenderei per questa ultima ipotesi: ergo ognuno si responsabilizzi !
Chi ha beneficiato di tutto questo ? Chi deve essere “attenzionato” dopo quelle non sono solo “voci di popolo” ma anche oltre ? Certamente le mie domande sono banali e c’è chi se li ha già poste: i risultati sono certo arriveranno. Ad oggi grandi sono stati i risultati delle azioni mirate da parte delle forze dell’ordine e dalle dichiarazioni ci saranno ulteriori sviluppi.
Di una cosa siamo certi: qualunque cosa và nella direzione di ripristinare la legalità è l’unica soluzione per cambiare questo sistema, anche e sopratutto politico. La politica tra i suoi compiti dovrebbe avere la cura di “educare” il cittadino: questa politica oggi quale titolo ha per farlo ?
Esiste anche la parte sana della politica che si impegna, che opera per migliorare la società: questa politica deve essere più incisiva e più credibile attraverso scelte meritocratiche, di sempre più trasparenza e di coerenza. Credo che la morale che va tratta è quella di sempre: bisogna essere al servizio della comunità con la responsabilità dovuta al fine di poter migliorare la realtà. La Magistratura sta andando in questa direzione. La politica cosa vuole fare ?
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune-