giovedì 14 gennaio 2010

COS'E' LA LEGALITA ?


  • La sinistra alimenta la sfiducia nelle istituzioni e per farlo sceglie il Consiglio Comunale: quale miglior luogo e quale migliore occasione visto che il tema era la legalità: occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Cosi è stato. La giustificazione sarà trovata in seguito con il solito clichè : da aggressori ad aggrediti, da carnefici a vittime, da villani a signori.
    Una strategia strana, paradossale ed incomprensibile, dettata (certamente) da “logiche perverse” di qualche burattinaio, sotto “guida telefonica” ed “osservatore” al seguito.
    Una “bomba ad orologeria” innescata da “noti personaggi faziosi”, con vittime inconsapevoli e solite scene da “comari isteriche”.
    Niente li ferma ed a nessuno importa del segnale negativo che si va ad innescare: l’importante è dimostrare che questa Amministrazione non riesce a garantire una seduta “regolare” di Consiglio, che tradotto vuol dire assenza di legalità.
    E per farlo basta poco: aggressione verbale, offese al limite della diffamazione, chiusura ad ogni dialogo e bugie. Tante, troppe bugie.
    A nessuno importa della cattiva figura. A Nessuno interessa lanciare un segnale forte contro la ndrangheta: l’importante è denigrare questa Amministrazione e dimostrare una fragilità delle Istituzioni: come se questo esentasse la sinistra da responsabilità.
    Il tutto naturalmente, se ci pensate bene, facendo il gioco della ndrangheta.
    Sempre poca roba in un clima di campagna elettorale che (secondo i vari sondaggi) da la sinistra perdente: meglio dunque tentare il tutto per tutto, anche la violenza verbale ed il sabotaggio di qualunque azione positiva, che possa essere riconducibile a questa Amministrazione.
    Fosse anche un “documento simbolico” !
    Mentre la maggioranza “rettifica” il proprio documento (quale segnale di apertura), la sinistra si trova (alla fine nella votazione) “costretta” in parte ad astenersi, in parte a votare favorevolmente, ed in parte (paradosso dei paradossi) a non votare un loro codice etico
    La vittoria di “qualcuno” era quella di creare un clima di confusione e di degrado.
    Ma basta un po’ di giudizio e di logica per capire dove sta il marcio: ed io sono tranquillo perchè il cittadino, al momento del voto, ha dimostrato e dimostrerà di possedere tali requisiti.
    Lasciatemi dire che se prima avevo qualche dubbio, sulla possibilità di sconfiggere la mafia, oggi ho quasi la certezza che è un’impresa impossibile.
    Se prima avevo qualche dubbio, sul fatto che non ha tutti interessa il “problema ndrangheta”, oggi ne ho la certezza.
    Se prima avevo qualche dubbio, che l’uomo non può travalicare certi limiti nella “finzione”, oggi so che si può tentare di fare credere agli altri ciò che si vuole, basta essere abili nel farlo.
    Questo è il tentativo mal riuscito della sinistra nel Coniglio Comunale.
    E ancora una riflessione che esula dal Consiglio ma che vuole essere un consiglio: non si sconfigge la ndrangheta con la polizia, l’esercito, i carabinieri, i magistrati se (comunque) non c’è la partecipazione diretta a questa lotta, di ogni singolo cittadino/persona.
    Un’altra rivelazione di recente acquisizione è che ognuno di noi “pretende” che siano sempre gli altri a dover risolvere i problemi: noi dobbiamo limitarci a fare ciò che è nostro dovere. Dimenticando, naturalmente, il primo dei doveri dell’uomo: lottare per conquistare e mantenere il benessere nella società in cui vive !
    In fondo questo ci libera da “certe responsabilità” che potrebbero riservarci sorprese sgradevoli !
    Non funziona cosi (almeno solo cosi): dobbiamo essere tutti parte attiva nel migliorare l’ambiente nostro circostante, con il quale ci rapportiamo quotidianamente, denunciando, lottando, offrendo il nostro fattivo sostegno, pretendendo ciò che è la norma.
    Bisogna isolare chi non lavora per il bene comune, chi pensa di trarre vantaggi illeciti, chi non compie il proprio dovere, chi “utilizza e strumentalizza” tutto per il proprio tornaconto .
    Forse cosi può iniziare la “trasformazione positiva” di una società: non possono essere gli eventi, naturali o forzati, a modificare le cose ma il nostro costante e fattivo impegno sociale.

    Antonio Nicolò – Consigliere Comunale

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