Va fatta qualche riflessione, che va al di là della solidarietà, che tutti unisce, dal Capo dello Stato all’ultimo cittadino, per l’attentato alla Procura Generale. Mi spiego .
Due più due fanno quattro: è questa una tautologia matematica.
Se il cuore cessa di battere l’uomo muore: è questa una tautologia biologica.
Se qualcuno piazza una bomba alla Procura, bomba che poteva provocare una tragedia, è un delinquente, un mafioso ( a voler essere benevoli): è questa una tautologia etica.
C’è poco da “cincischiare”, c’è poco da fare teoremi, ipotesi e “corbellerie varie”: banalmente ci troviamo di fronte a dei criminali che si ribellano all’autorità dello Stato e che vogliono sostituirsi ad esso.
Gente che non ritiene di sottostare a delle leggi dello Stato, e che pensa a dover essere loro a dettare le leggi.
Dire che è un fatto grave, condannare, solidarizzare, manifestare, indignarsi, aumentare il livello di guardia può servire ma non basta !
E’ il momento di comprendere che ci vuole un po’ di sforzo in più da parte di ciascuno di noi.
E mi viene in mente la denuncia fatta a Bovalino da un commerciante, sottoposto all’attenzione della mafia per pagare il pizzo.
Questo signore, a chi lo intervistava, dichiarava semplicemente di “non sono un eroe”, perché riteneva di aver fatto “semplicemente” il proprio dovere: denunciare chi con la forza voleva estorcergli del denaro.
Questo signore aveva deciso di stare dalla parte dello Stato e lo ha fatto compiendo quel gesto che ogni cittadino dovrebbe fare: denunciare un’ illegalità.
Un fatto normale (cosi dovrebbe essere) appare ai nostri occhi come un fatto straordinario!
Cosi come ci lascia indifferenti il fatto che ogni sera ci siano due macchine bruciate o che, “una tantum”, viene distrutto un negozio dalla mafia.
Non è questa la normalità cosi come non sono normali in questa città tantissimi esempi di “mafiosità” (fatti di abusi di potere, prevaricazione, disprezzo delle regole e delle leggi) : la normalità è altra cosa.
Ecco perché gradisco poco le manifestazioni di solidarietà ed i buoni propositi (che comunque servono) e punterei a qualcosa di più concreto.
Bisogna scegliere da che parte stare e nello scegliere dobbiamo agire di conseguenza !
La mafia si può vincere ma a farlo deve essere lo Stato: cioè tutti noi ! La magistratura, la polizia, l’esercito, etc. etc. possono ottenere delle vittorie, ma non potranno debellare completamente il cancro sociale se non c’è la collaborazione di noi tutti.
Per esempio, la politica cosa deve fare ? Non certo un Consiglio Comunale straordinario per parlare, parlare e parlare.
Deve dare, con tutti i suoi rappresentanti, un buon esempio di Amministrazione e di gestione della “cosa pubblica”, di rettitudine e di moralità: abbiamo (e dobbiamo sentire) la responsabilità verso ogni singolo cittadino.
I partiti devono, al momento delle elezioni, proporre dei candidati che non siano indagati o che siano “vociferati”: insomma proprio come la moglie di Cesare che oltre ad essere onesta devono anche sembrarlo.
Deve scegliere tra i propri candidati gente di “indubbia e provata onestà” e che abbiano dimostrato (con i fatti) di essere stati utili già in qualche modo alla nostra società, svolgendo sino in fondo il proprio dovere.
Insomma bisogna agire secondo giustizia perché come diceva Aristotele, nella sua Etica Nicomachea ( dedicando un intero libro), la giustizia è la virtù più efficace, e né la stella della sera, né quella del mattino sono così meravigliose.
Noi crediamo che solo la Giustizia può rappresentare la migliore delle virtù ed è per questo che dobbiamo starle al suo fianco in maniera fattiva e non solo in maniera solidale.
Antonio Nicolò – Consigliere Comunale
Due più due fanno quattro: è questa una tautologia matematica.
Se il cuore cessa di battere l’uomo muore: è questa una tautologia biologica.
Se qualcuno piazza una bomba alla Procura, bomba che poteva provocare una tragedia, è un delinquente, un mafioso ( a voler essere benevoli): è questa una tautologia etica.
C’è poco da “cincischiare”, c’è poco da fare teoremi, ipotesi e “corbellerie varie”: banalmente ci troviamo di fronte a dei criminali che si ribellano all’autorità dello Stato e che vogliono sostituirsi ad esso.
Gente che non ritiene di sottostare a delle leggi dello Stato, e che pensa a dover essere loro a dettare le leggi.
Dire che è un fatto grave, condannare, solidarizzare, manifestare, indignarsi, aumentare il livello di guardia può servire ma non basta !
E’ il momento di comprendere che ci vuole un po’ di sforzo in più da parte di ciascuno di noi.
E mi viene in mente la denuncia fatta a Bovalino da un commerciante, sottoposto all’attenzione della mafia per pagare il pizzo.
Questo signore, a chi lo intervistava, dichiarava semplicemente di “non sono un eroe”, perché riteneva di aver fatto “semplicemente” il proprio dovere: denunciare chi con la forza voleva estorcergli del denaro.
Questo signore aveva deciso di stare dalla parte dello Stato e lo ha fatto compiendo quel gesto che ogni cittadino dovrebbe fare: denunciare un’ illegalità.
Un fatto normale (cosi dovrebbe essere) appare ai nostri occhi come un fatto straordinario!
Cosi come ci lascia indifferenti il fatto che ogni sera ci siano due macchine bruciate o che, “una tantum”, viene distrutto un negozio dalla mafia.
Non è questa la normalità cosi come non sono normali in questa città tantissimi esempi di “mafiosità” (fatti di abusi di potere, prevaricazione, disprezzo delle regole e delle leggi) : la normalità è altra cosa.
Ecco perché gradisco poco le manifestazioni di solidarietà ed i buoni propositi (che comunque servono) e punterei a qualcosa di più concreto.
Bisogna scegliere da che parte stare e nello scegliere dobbiamo agire di conseguenza !
La mafia si può vincere ma a farlo deve essere lo Stato: cioè tutti noi ! La magistratura, la polizia, l’esercito, etc. etc. possono ottenere delle vittorie, ma non potranno debellare completamente il cancro sociale se non c’è la collaborazione di noi tutti.
Per esempio, la politica cosa deve fare ? Non certo un Consiglio Comunale straordinario per parlare, parlare e parlare.
Deve dare, con tutti i suoi rappresentanti, un buon esempio di Amministrazione e di gestione della “cosa pubblica”, di rettitudine e di moralità: abbiamo (e dobbiamo sentire) la responsabilità verso ogni singolo cittadino.
I partiti devono, al momento delle elezioni, proporre dei candidati che non siano indagati o che siano “vociferati”: insomma proprio come la moglie di Cesare che oltre ad essere onesta devono anche sembrarlo.
Deve scegliere tra i propri candidati gente di “indubbia e provata onestà” e che abbiano dimostrato (con i fatti) di essere stati utili già in qualche modo alla nostra società, svolgendo sino in fondo il proprio dovere.
Insomma bisogna agire secondo giustizia perché come diceva Aristotele, nella sua Etica Nicomachea ( dedicando un intero libro), la giustizia è la virtù più efficace, e né la stella della sera, né quella del mattino sono così meravigliose.
Noi crediamo che solo la Giustizia può rappresentare la migliore delle virtù ed è per questo che dobbiamo starle al suo fianco in maniera fattiva e non solo in maniera solidale.
Antonio Nicolò – Consigliere Comunale
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