Verrebbe da definire “polemica da pescivendolo” o “politica di bassa macelleria” quanto si è verificato in questi giorni sulla vicenda dello speakeraggio comunista che è costato una multa ad un loro militante.
Lungi da me a voler scendere ad un livello cosi basso, mi trovo comunque costretto ad intervenire sull’accaduto in quanto è una cosa che riguarda l’Amministrazione, la politica tutta ed il “ il banale e comune cittadino”.
Aver letto la nota stampa prima e la replica dopo , inviata dalla Federazione provinciale e comitato cittadino del Pdci, sono rimasto attonito e mi sono sentito disorientato e mortificato per i toni usati: non è possibile che si possa giungere cosi in basso…anche nell’assurda ipotesi di un eventuale ragione.
Dico questo perché si è trattato non di una nota ma di un “vomitare veleno” ed un’istigazione alla violenza che ricorda i tempi bui (ormai lontani) della politica: che la politica sia caduta in basso è cosa nota, ma che esista ancora chi utilizza come metodo di lotta l’istigazione e la calunnia non può lasciarci indifferenti.
La mia difesa va prima di tutto al cittadino, che è rispettoso della legge, e dopo all’Amministrazione che comunque li rappresenta (Assessore e Vigili Urbani compresi, naturalmente).
Questa Amministrazione non ha bisogno della mia difesa, in quanto parlano da se i fatti ed il consenso ricevuto. Consenso la cui risultante è la candidatura di un reggino, Giuseppe Scopelliti, alla guida della Regione Calabria : evento storico come storica è la conquista di Reggio Città Metropolitana. Fatti questi innegabili, cosi come sono sotto gli occhi di tutti le opere realizzate da questa Amministrazione ed il progresso civile e culturale della città di Reggio.
Resiste (è il termine giusto) ancora qualche “roccaforte di insipienza e di substrato culturale” che ci vuole “tenere ancorati” al passato.
Ricordo ancora che nel 1970 si voleva fare passare Reggio (che rivendicava un legittimo diritto) per una città fascista. Alla stessa maniera, oggi, i comunisti vorrebbero sostenere la stessa tesi visto il consenso plebiscitario del nostro Sindaco. Tesi confutata dai fatti e dalla storia. Un’argomentazione “tinta “ da eccessivo livore, da arroganza, di mancanza di rispetto delle regole e del Corpo dei Vigili Urbani: inutile il distinguo che i compagni cercano di fare.
Mi spiego. E’ stata elevata una multa ad un militante comunista (cittadino) da un vigile urbano: questi sono i fatti!
Un fatto che avviene, regolarmente e quotidianamente, a molte persone che non rispettano le regole nella nostra città: compito dei vigili è far rispettare le regole !
Nell’ipotesi che la multa non è legittima vi è la possibilità di fare ricorso; nel caso in cui un agente abusa del ruolo che ricopre (questa è un altra accusa rivolta dai compagni), esiste la possibilità di denunciarlo alle autorità competenti.
Questo è quanto dovrebbe avvenire in un paese civile ! Ed invece no . I compagni “a corto” di argomentazione e di “proposte costruttive” , infuriati “caricano a testa bassa” chiunque si trovi di fronte, senza rispetto per niente e nessuno.
Distorcono ed amplificano i fatti, ed innescano una polemica di “basso livello” morale e culturale: accusano di fascismo tutto e tutti e se la prendono con un intellettuale (reo di essere di destra) che avrebbe,udite udite egemonizzato la cultura a Reggio. Insomma “roba da regime”. Come un fiume in piena incuranti della forma e del rispetto del prossimo (cittadino) travalicano gli argini, del buon senso e delle elementari norme del vivere civile, per “inondarci” con un linguaggio “melmoso e liquamoso” che nessuno può tollerare. Un ultimo consiglio (questa volta ai vigili urbani): multate chi volete, un vecchietto, un bambino una gentile signora ma ..ricordate mai un comunista: non tollerano di essere “ripresi”….sono perfetti.
Gruppo Pdl al Comune (Antonio Nicolò)
Lungi da me a voler scendere ad un livello cosi basso, mi trovo comunque costretto ad intervenire sull’accaduto in quanto è una cosa che riguarda l’Amministrazione, la politica tutta ed il “ il banale e comune cittadino”.
Aver letto la nota stampa prima e la replica dopo , inviata dalla Federazione provinciale e comitato cittadino del Pdci, sono rimasto attonito e mi sono sentito disorientato e mortificato per i toni usati: non è possibile che si possa giungere cosi in basso…anche nell’assurda ipotesi di un eventuale ragione.
Dico questo perché si è trattato non di una nota ma di un “vomitare veleno” ed un’istigazione alla violenza che ricorda i tempi bui (ormai lontani) della politica: che la politica sia caduta in basso è cosa nota, ma che esista ancora chi utilizza come metodo di lotta l’istigazione e la calunnia non può lasciarci indifferenti.
La mia difesa va prima di tutto al cittadino, che è rispettoso della legge, e dopo all’Amministrazione che comunque li rappresenta (Assessore e Vigili Urbani compresi, naturalmente).
Questa Amministrazione non ha bisogno della mia difesa, in quanto parlano da se i fatti ed il consenso ricevuto. Consenso la cui risultante è la candidatura di un reggino, Giuseppe Scopelliti, alla guida della Regione Calabria : evento storico come storica è la conquista di Reggio Città Metropolitana. Fatti questi innegabili, cosi come sono sotto gli occhi di tutti le opere realizzate da questa Amministrazione ed il progresso civile e culturale della città di Reggio.
Resiste (è il termine giusto) ancora qualche “roccaforte di insipienza e di substrato culturale” che ci vuole “tenere ancorati” al passato.
Ricordo ancora che nel 1970 si voleva fare passare Reggio (che rivendicava un legittimo diritto) per una città fascista. Alla stessa maniera, oggi, i comunisti vorrebbero sostenere la stessa tesi visto il consenso plebiscitario del nostro Sindaco. Tesi confutata dai fatti e dalla storia. Un’argomentazione “tinta “ da eccessivo livore, da arroganza, di mancanza di rispetto delle regole e del Corpo dei Vigili Urbani: inutile il distinguo che i compagni cercano di fare.
Mi spiego. E’ stata elevata una multa ad un militante comunista (cittadino) da un vigile urbano: questi sono i fatti!
Un fatto che avviene, regolarmente e quotidianamente, a molte persone che non rispettano le regole nella nostra città: compito dei vigili è far rispettare le regole !
Nell’ipotesi che la multa non è legittima vi è la possibilità di fare ricorso; nel caso in cui un agente abusa del ruolo che ricopre (questa è un altra accusa rivolta dai compagni), esiste la possibilità di denunciarlo alle autorità competenti.
Questo è quanto dovrebbe avvenire in un paese civile ! Ed invece no . I compagni “a corto” di argomentazione e di “proposte costruttive” , infuriati “caricano a testa bassa” chiunque si trovi di fronte, senza rispetto per niente e nessuno.
Distorcono ed amplificano i fatti, ed innescano una polemica di “basso livello” morale e culturale: accusano di fascismo tutto e tutti e se la prendono con un intellettuale (reo di essere di destra) che avrebbe,udite udite egemonizzato la cultura a Reggio. Insomma “roba da regime”. Come un fiume in piena incuranti della forma e del rispetto del prossimo (cittadino) travalicano gli argini, del buon senso e delle elementari norme del vivere civile, per “inondarci” con un linguaggio “melmoso e liquamoso” che nessuno può tollerare. Un ultimo consiglio (questa volta ai vigili urbani): multate chi volete, un vecchietto, un bambino una gentile signora ma ..ricordate mai un comunista: non tollerano di essere “ripresi”….sono perfetti.
Gruppo Pdl al Comune (Antonio Nicolò)