Perdindirindina siamo alle solite !
Si contrabbanda una sanità “scadente e scaduta” con una sanità “in crescita” e di “rilancio”, facendo passare interessi particolari come interessi di “utilità collettiva”.
Bravi ! Dopo mesi di torpore e di “grigiore inquieto”, mentre continua inarrestabile il declino della sanità calabrese e reggina (in particolare), siamo costretti ad assistere inebetiti a “coupe de theatre” e giochi di prestigio, che vorrebbero stupire con effetti speciali.
Si tirano fuori dal cilindro “ fazzoletti” (che ci serviranno ad asciugare le lacrime da qui a poco), mentre i “conigli” partecipano alla festa.
Ribadisco il concetto, a chi ha la responsabilità morale e civile di non nascondere la verità: la sanità reggina ha toccato il fondo. Anche se alle disgrazie non c’è mai fine !
Gli interventi delle “due fazioni” che, l’altro giorno, si sono contesi il campo all’Azienda Ospedaliera, non potevano che essere scontate e da copione.
Da una parte i sindacati ( vicini politicamente a questa giunta di centrosinistra con Azzarà e dunque verosimilmente (?) credibili) per criticare, allertare e mobilitare i lavoratori per il degrado in cui versa l’ospedale e per le ingiustizie che vengono commesse quotidianamente.
Dall’altra lo stato maggiore “gaudioso e gioioso” che, approfittando di una “comunicazione di servizio” promette, promette, promette.
Nel mezzo noi “poveri fessi” attoniti, frastornati e confusi oltre che delusi !
Un quadro desolante si ripropone alla nostra visione: cose già viste, un cliché che si ripete, come il Natale con la neve ed il caminetto acceso.
Cosa voglio dire ? Vi accontento subito, ma in questi casi è d’obbligo il condizionale !
Se arriveranno i soldi, se stanziano i fondi, se ci sarà l’autorizzazione, se verrà approvato in giunta tale progetto, tale modifica etc. (vi risparmio i tanti se che sono seguiti) si prospetta un futuro “roseo” per la sanità reggina: in pratica se smetterà di piovere (e ad oggi diluvia!) possiamo aspettarci un cielo (forse) sereno o poco nuvoloso.
Se qualcuno vuole farci credere che l’asino vola abbia almeno la compiacenza di dirci (almeno) che a farlo sono solo quelli bravi e che peraltro lo fanno a bassa quota.
Morale della favola l’ospedale rischia a breve la paralisi, l’implosione e lor signori continuano a somministrarci i “brodini tiepidi”.
Non sarei cosi stupido da riservare le responsabilità di un simile disastro a chi in questo momento è al comando di questa nave, che imbarca acqua da tutte le parti, ma alla stessa maniera mi sentirei uno stupido se facessi finta di non vedere o capire.
La responsabilità di tale sfacelo ha origini lontane ed equamente distribuite tra i vari direttori e giunte regionali che si sono succeduti nel tempo, ma una domanda sorge spontanea : come mai si cerca sempre di nascondere la polvere sotto il tappeto ? Come mai periodicamente, con cadenza da ciclo mestruale, le organizzazioni sindacali protestano e non lo fanno ad oltranza sino alla risoluzione dei problemi?
Vi do subito la risposta: ci troviamo di fronte alla solita finzione, ai soliti giochini, ai soliti imbrogli!
La realtà non è quella che si vuole fare apparire ma quella documentata dai i fatti.
E i fatti parlano chiaro: siamo arrivati al capolinea! la sanità non ha più soluzione!
Attendiamo ancora la riapertura della Medicina Nucleare (sic!).
E’ di questi giorni la chiusura di alcune postazioni di guardie mediche (tra cui Gallico) che, pur non pesando quasi nulla sulle casse regionali, crea gravi disagi per i pazienti.
L’Hospice di via delle stelle (una realtà positiva nel nostro territorio) e costretto a scendere in piazza per poter sopravvivere.
E per finire il cavallo di battaglia: come un fantasma aleggia a Reggio il centro cuore.
Il tutto mentre si moltiplicano, a dismisura, i disagi per i pazienti “senza colpo ferire”.
Anche le cicale hanno smesso di frinire: per cortesia un po’ di silenzio!
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio-
Si contrabbanda una sanità “scadente e scaduta” con una sanità “in crescita” e di “rilancio”, facendo passare interessi particolari come interessi di “utilità collettiva”.
Bravi ! Dopo mesi di torpore e di “grigiore inquieto”, mentre continua inarrestabile il declino della sanità calabrese e reggina (in particolare), siamo costretti ad assistere inebetiti a “coupe de theatre” e giochi di prestigio, che vorrebbero stupire con effetti speciali.
Si tirano fuori dal cilindro “ fazzoletti” (che ci serviranno ad asciugare le lacrime da qui a poco), mentre i “conigli” partecipano alla festa.
Ribadisco il concetto, a chi ha la responsabilità morale e civile di non nascondere la verità: la sanità reggina ha toccato il fondo. Anche se alle disgrazie non c’è mai fine !
Gli interventi delle “due fazioni” che, l’altro giorno, si sono contesi il campo all’Azienda Ospedaliera, non potevano che essere scontate e da copione.
Da una parte i sindacati ( vicini politicamente a questa giunta di centrosinistra con Azzarà e dunque verosimilmente (?) credibili) per criticare, allertare e mobilitare i lavoratori per il degrado in cui versa l’ospedale e per le ingiustizie che vengono commesse quotidianamente.
Dall’altra lo stato maggiore “gaudioso e gioioso” che, approfittando di una “comunicazione di servizio” promette, promette, promette.
Nel mezzo noi “poveri fessi” attoniti, frastornati e confusi oltre che delusi !
Un quadro desolante si ripropone alla nostra visione: cose già viste, un cliché che si ripete, come il Natale con la neve ed il caminetto acceso.
Cosa voglio dire ? Vi accontento subito, ma in questi casi è d’obbligo il condizionale !
Se arriveranno i soldi, se stanziano i fondi, se ci sarà l’autorizzazione, se verrà approvato in giunta tale progetto, tale modifica etc. (vi risparmio i tanti se che sono seguiti) si prospetta un futuro “roseo” per la sanità reggina: in pratica se smetterà di piovere (e ad oggi diluvia!) possiamo aspettarci un cielo (forse) sereno o poco nuvoloso.
Se qualcuno vuole farci credere che l’asino vola abbia almeno la compiacenza di dirci (almeno) che a farlo sono solo quelli bravi e che peraltro lo fanno a bassa quota.
Morale della favola l’ospedale rischia a breve la paralisi, l’implosione e lor signori continuano a somministrarci i “brodini tiepidi”.
Non sarei cosi stupido da riservare le responsabilità di un simile disastro a chi in questo momento è al comando di questa nave, che imbarca acqua da tutte le parti, ma alla stessa maniera mi sentirei uno stupido se facessi finta di non vedere o capire.
La responsabilità di tale sfacelo ha origini lontane ed equamente distribuite tra i vari direttori e giunte regionali che si sono succeduti nel tempo, ma una domanda sorge spontanea : come mai si cerca sempre di nascondere la polvere sotto il tappeto ? Come mai periodicamente, con cadenza da ciclo mestruale, le organizzazioni sindacali protestano e non lo fanno ad oltranza sino alla risoluzione dei problemi?
Vi do subito la risposta: ci troviamo di fronte alla solita finzione, ai soliti giochini, ai soliti imbrogli!
La realtà non è quella che si vuole fare apparire ma quella documentata dai i fatti.
E i fatti parlano chiaro: siamo arrivati al capolinea! la sanità non ha più soluzione!
Attendiamo ancora la riapertura della Medicina Nucleare (sic!).
E’ di questi giorni la chiusura di alcune postazioni di guardie mediche (tra cui Gallico) che, pur non pesando quasi nulla sulle casse regionali, crea gravi disagi per i pazienti.
L’Hospice di via delle stelle (una realtà positiva nel nostro territorio) e costretto a scendere in piazza per poter sopravvivere.
E per finire il cavallo di battaglia: come un fantasma aleggia a Reggio il centro cuore.
Il tutto mentre si moltiplicano, a dismisura, i disagi per i pazienti “senza colpo ferire”.
Anche le cicale hanno smesso di frinire: per cortesia un po’ di silenzio!
Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl al Comune di Reggio-
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