martedì 24 agosto 2010

LA PREVALENZA DEL CRETINO

Il commissariamento, a questo punto della telenovela, rappresenta il “male necessario “ per la nostra città !
Questo è il mio personale convincimento.

Quando, irresponsabilmente, l’interesse del cittadino e della città non viene tutelato da chi è deputato a farlo è meglio “ scomparire “, “ eclissarsi “ e lasciare il posto ad altri per risolvere i problemi della città
Quando la politica non svolge il ruolo che gli compete ma risulta essere l’unico mezzo da cui trarre “sostentamento” o dare libero sfogo agli istinti più tribali non ci si può aspettare nulla.
Quel genio che era Marinetti aveva previsto tutto, nel promuovere quello che fu il genere poetico futurista.
Non aveva previsto una degenerazione di quelle che dovevano essere le “ parole in libertà “, con
l’abolizione di sintassi e punteggiatura.
Poteva anche essere un modo nuovo di scrivere, ma l’idea non era (certo) quella di affidare, a chi disconosce il significato delle parole o ne fa un uso “ deteriore ”, un’arma che può rivelarsi letale.
Ecco che “ le parole in libertà “ diventano parole espresse liberamente.
Senza assumersi la responsabilità (morale ) di ciò che si dice, senza preoccuparsi di dare un senso ad un discorso o sostenere una tesi anche se pur sbagliata: parole in libertà.
Comprendo che ognuno vive ed agisce per come ha sempre fatto; ma provate ad immaginare cosa fa un maiale nel salotto di casa vostra: ecco è la stessa cosa.
Il deterioramento di ogni cosa è la naturale conseguenza ( o la diretta conseguenza ) di questa nostra società dove, insegnare a dei bambini che la vita sulla terra si è evoluta da forme più elementari a più complesse diventa un’impresa ardua.
Cosi come è impensabile far comprendere che una cosa è il talk-show (nella sua versione peggiore) ed altra cosa è la politica !
Chi non possiede i “rudimenti”, i requisiti minimi del confronto civile ma solo quelli dello spettacolo e del cabaret difficilmente potrà comprendere il significato di un ragionamento che è frutto di un pensiero e di un substrato culturale costruito negli anni.
Se penso ai democristiani di trenta o quarant’anni fa mi sembrano giganti se paragonati ai “nanetti della politica” odierna.
In fondo è quello che Fruttero e Lucentini avevano anticipato: “ la prevalenza del cretino “
Il cretino è imperturbabile, la sua forza vincente sta nel fatto di non sapere di essere tale, di non vedersi né mai dubitare di sé: guai a scendere sul suo terreno ! Saresti un perdente.
Insomma. E’ il caso di dire: non c’è “ trippa per i gatti “.
A questo punto non rimane altro che la rassegnazione ! Anche quello di vedere commissariata la tua Città diventa un “male necessario “: ci liberiamo “ momentaneamente “ di taluni soggetti.
Personaggi che ritorneranno puntualmente, come un mal denti, se non si cura la “carie” che ha eroso alle radici questa nostra città.
Lo spettacolo è sotto gli occhi di tutti ed è il peggiore che si potesse offrire.
Dispiace prendere atto che si è nell’impossibilità di poter contribuire alla crescita culturale e civile di questa nostra terra: ecco “ spiegata “ la scelta di una Pivetti !
Impossibilitati in quanto il confronto è impari: da una parte chi ha dimostrato, con il proprio lavoro e con i propri studi, di appartenere a quella “società civile” dall’altra chi ha dimostrato esattamente il contrario.
Alla fine si cerca di ribaltare la situazione “mescolando ed intorpidendo con del liquame” le acque.
Anche una mela marcia in un sacco fa marcire tutte le mele ed in politica ( purtroppo ) il marciume non manca. Aspettiamo impazienti altri “ schizzi di fango “
Ma la città merita tutto ciò ? E’ una domanda sulla quale ognuno di noi è invitato a riflettere.


Antonio Nicolò Consigliere Comunale

sabato 21 agosto 2010

UNA BUSTA ESPLOSIVA

Puntuale ed improvvisa, come un acquazzone in piena estate, arriva la “ solita “ busta con pallottole al seguito.
Non so altrove ma dalle nostri parti ciò rappresenta la regola.
Il destinatario è sempre lo stesso: il Sindaco, l’imprenditore, il magistrato, il giornalista ed il politico.
Mai che ti inviano dei saluti, degli auguri, un regalo. Niente.
E’ meglio ironizzare su questa “ folle ed incivile società “, lasciando il compito di indagare agli inquirenti dandone per scontato il risultato.
Inviare una busta non costa niente se non le spese di spedizione: gli effetti ed il senso, per chi ancora ragiona, sono devastanti !
Ma, come quell’acqua non fa bene alla campagna, la “ busta esplosiva ” non fa bene ad una comunità: di questo ne sono certo.
E’ utilizzata in genere per esprimere formale solidarietà e vicinanza, per una “ raffinata strumentalizzazione” e (cadendo più in basso) può essere motivo di chiacchiericcio al bar, agli angoli della strada o dal barbiere.
Dunque non servono gli inviti, i proclami ed i buoni propositi: serve riflettere sulla misera condizione umana che alberga in questa città ed in questa Regione..
Naturalmente, per indagare non servono le buste o gli “ accorati consequenziali appelli “ dei paladini della Giustizia, non serve demonizzare cosi come non serve snocciolare ipotesi e congetture varie: ritengo che chi ha il compito di farlo non tralascia certamente nulla. E di norma lo fa in silenzio.
Ma noi rischiamo di assuefarci ( se non lo siamo già ) a qualcosa che ha il sapore di “ primordiale ” , di incivile e di basso livello culturale.
Anonima la busta ed anonimi noi: abbiamo perso il senso vero di appartenenza ad una comunità, la nostra identità, e quelli che sono i valori ed i principi del vivere civile.
Non sentiamo neppure la necessità di avere degli eroi: gente disposta a dare la vita per gli altri o per un ideale. E’ triste !
La busta rappresenta quella “ miserabile realtà “ che ci accompagna; realtà che molto spesso non vediamo o, ancora peggio, facciamo finta di non vedere.
Eppure dovrebbe ( seriamente ) indignare, far pensare, stimolare al fine di cercare una soluzione che ci renda un po’ più simili agli “ umani “.
Niente di tutto questo ! Le cose accadono sempre agli altri e per colpa degli altri: pura follia.
Ed allora a cosa serve “ sbracciarsi “, indignarsi, non indietreggiare, solidarizzare e richiamare al senso di responsabilità quando quotidianamente ci comportiamo esattamente all’opposto ?
Infatti ci mascheriamo da “ gentili signori “, siamo insensibili a qualunque cosa contrasta con la civiltà ( e di cose ce ne sono tante ), andiamo avanti calpestando tutto e tutti , dimostriamo di essere degli irresponsabili e la solidarietà non sappiamo neppure dove stia di casa.
Dunque una busta con proiettile che, in un “ paese normale “, è un fatto di una gravità estrema da noi diventa una cosa ( si fa per dire ) normale come cosi come è normale non fare la fila agli sportelli o non dare la precedenza, mentre guidiamo, una persona ( magari anche anziana ) sulle strisce pedonali.
Dunque epilogo scontato: “ Molto rumore per nulla “, parafrasando il titolo della tragicommedia di William Shakespeare, dove a pieno titolo l’elemento comico si fonde a quello tragico.
Questo scritto vuole essere un invito ad una maggiore consapevolezza del senso delle cose, un invito ad una “ responsabilità quotidiana “ da parte di ognuno di noi, un invito ad incominciare a rispettare e far rispettare la legge in ogni nostro atto e gesto compiuto, a smascherare ed isolare chi usa anche il solo termine legalità quale paravento di un falso “ perbenismo ”, a contrastare legalmente con ogni mezzo chi dell’illegalità ne ha fatto uno stile di vita ( mafioso ed “ atteggiamento mafioso “ ) e chi approfitta dell’illegalità diffusa per “ giustificare “ la propria illegalità.
Dobbiamo crescere culturalmente e nell’educazione del senso civico; per fare questo è necessario servirsi del contributo e dell’impegno, “ in prima persona “, di ciascuno di noi.
Ognuno con il proprio peso: ad una maggiore responsabilità ( derivante dal ruolo che riveste ) DEVE corrisponde un maggiore impegno.
E questo vale a partire dal Presidente dello Stato Italiano all’ultimo ” comune cittadino “.
Insomma: “ non fiori ma opere di bene “ per la comunità alla quale “ diciamo “ di appartenere.

martedì 3 agosto 2010

IL GIOCO DEL GRANCHIO

Avrei preferito tacere, di fronte al solito “ teatrino politico ”, anche per non confondermi con i “ comici ”, i “ buffoni di corte “ e gli “ strateghi di giornata “
Insomma oscilliamo, come un pendolo, dalle barzellette di bar dello sport alle strategie politiche dell’ “autocrata “ di turno.
Per chi non ha il senso dell’umorismo ed è interessato ai problemi reali ( il banale e comune cittadino per intenderci ) viene difficile comprendere ed accettare questa pseudorealtà: infatti appare incomprensibile il “ mutare degli avvenimenti e degli uomini “ che non rientri nell’ eracliteo “ Panta rei “ del tutto scorre.
Non voglio parlare, in una maniera che potrebbe sembrare oscura, criptica ( chi vuole intendere intenda ), ma dare un “piccolo assaggio “ di quello che dirò a chiare lettere nei giorni che seguiranno.
Gli incapaci, gli inetti, gli amorali e gli umorali, la smettano di “ pontificare ” ! Gli incoerenti ed i pavidi non assumano atteggiamenti coraggiosi o di coerenza se poi non sanno sostenerli sino alla fine.
Comunque, aspettiamo la conclusione di questa “ fantastoria “ : i folletti, gli gnomi , i “ minuscoli spiritelli “ si sveleranno da soli ai nostri occhi.
Quello che a me interessa sono i fatti. Fatti che, “ volutamente”, vengono travisati dal “ cretino di turno “ e da chi pensa che la politica sia un realty show.
Infatti, alcuni protagonisti si comportano come se fosse la loro vita reale ( senza che lo sia ) e dove si costruisce una struttura di “ nomination “ e di eliminazione a ruota libera.
La politica, quella seria, è un’altra cosa !
Purtroppo c’è chi invece si è trovato per puro caso a fare il politico, senza averne la stoffa, e si è talmente calato nel ruolo da convincersi di esserlo veramente !
Al peggio non c’è mai fine e si danza sul “ baratro del ridicolo “, con uscite estemporanee di alcuni la cui capacità di parlare e scrivere dipende, al massimo, dal saper “ girare la ruota per scegliere la vocale “.
Basta, per carità di Dio ! Fate tacere gli stupidi e gli inetti.
La libertà e il merito non posso essere proclamati, e sbandierati ai quattro venti, se non prima lo si è dimostrato ( con i fatti) di essere veramente liberi e meritevoli. E’ questo fa parte della “ storia personale “ di ciascuno di noi !
Non si può inventare una “ storia “ o peggio ancora mettere sotto i piedi la “ storia “ degli altri.
Ecco la necessità dei partiti ( ad oggi ripeto inesistenti ), il rispetto dei ruoli, il rispetto delle regole, il rispetto verso i cittadini, il rispetto verso l’intelligenza altrui: insomma nessuno dovrebbe essere legittimato a parlare senza cognizione di causa !
Oggi, purtroppo, chiunque parla ! E non vado oltre.
C’è bisogno di chiarezza ed ognuno “ liberamente” può farlo ! Ma se ognuno di noi se sceglie di farlo lo faccia sino in fondo, altrimenti la smetta di “ ciarlare “ o di minacciare !
Ad una azione deve corrispondere una reazione uguale e contraria.
Il sottoscritto, è sempre disponibile a dare dimostrazione con i fatti che è in grado ( ” autonomamente “ ) di assumersi la responsabilità di ogni azione, a spiegarne le motivazioni e condurla sino alla fine.
La coerenza non è più una qualità in politica ! Per me lo è: sia in politica che nella vita.
Il “ gioco del granchio “ è vecchio come il cucco ! Si gioca facendo un passo avanti ed uno indietro, un giorno dicendo una cosa, ed il giorno dopo dicendone un'altra. Chi arriva prima alla verità, o chi la nasconde meglio vince!
Ciò non va bene. Le persone coerenti vadano nella direzione della coerenza quando sono messi di fronte ai fatti !
Lanciare accuse per difendersi non mi sembra un modo adeguato di comportarsi.
Il Governatore Scopelliti dovrà spiegare chi è “ la cricca “ di questa città. Alla stessa maniera Raffa dovrà spiegare chi, e perché quale motivo, gli “ impedisce “ di svolgere il proprio dovere.
Da capogruppo del Pdl al comune esigo delle risposte chiare e concrete da parte di ognuno.
Rivolgo un invito, a chi intende alimentare i dissensi per propri scopi, a mettersi da parte cosi come invito chiunque a non farsi strumentalizzare !
L’intento di un “ documento di diffida “ ( anche se con toni aspri e duri), firmato da quasi l’intera maggioranza del Consiglio e della Giunta, andava in questa direzione: dare la possibilità a Raffa di “ chiarirsi e di chiarire “. La sua sfiducia se tale voleva essere sarebbe potuta avvenire giorni prima all’ approvazione del bilancio. Anzi in quell’occasione si è dimostrato il contrario ! Se volevano le sue dimissioni li avremmo chiesti !
Invece, la città e noi tutti, reclamiamo chiarezza: è arrivato il momento di farla !
Al momento di candidarci, con Scopelliti Sindaco, ognuno di noi aveva scelto di condividere un “ progetto in itenere “: è quel progetto che vogliamo portare avanti ! Le candidature a Sindaco, le strategie politiche, le “logiche sottobanco” non ci interessano e altri dovrebbero essere deputati ad occuparsene, cioè i partiti.
Antonio Nicolò - Capogruppo Pdl al Comune di Reggio -