"La 'ndrangheta, l'organizzazione criminale ad oggi piu' forte e potente che c'e, fa campagna elettorale cosi' come la fa Cosa nostra siciliana''. Questo è quanto ha affermato Giuseppe Pignatone, il procuratore capo di Reggio Calabria, a Firenze. La cosa credo non ci abbia sorpreso e, se proprio volete che ve lo dica a cuor aperto, credo nemmeno i Fiorentini lo saranno stati . Questo è quanto avvenuto alle ultime elezioni regionali e nessuno ha motivo di dubitare. Anche perché il paese è piccolo e la gente mormora.
La ‘ndragheta si sceglie il candidato da sostenere (uno o più di uno: c’è solo l’imbarazzo della scelta !) e lo fa eleggere consigliere regionale. Le conseguenze che ne derivano sono “a cascata”: affari, truffe, ruberie varie, gestione di “settori strategici” che portano, inevitabilmente, come risultato a quello che è ormai sotto gli occhi di tutti: il degrado totale ed il sottosviluppo in tutti i settori.
E sembra di assistere ad una commedia tragicomica, quando qualche “consigliere regionale stagionato” viene fuori con dichiarazioni di stupore e di rammarico per il degrado ed il debito n.q. (non quantificabile) di una sanità che…. di sanità gli è rimasto solo il nome. E per sembrare più credibile si parte con l’ “operazione ritocco”: qualche taglietto (giusto un po’ di fondotinta) ai lauti compensi e alle spese folli per la gestione dei gruppi, gruppuscoli e similari. Per esempio basterebbe andare a controllare le “finte residenze” che abbondano… causa missione.
Ma Pignatone non dice nulla che già non era a conoscenza, anche da parte dell’ultimo “banale e comune cittadino”. Dirò forse qualcosa di diverso: questi candidati, dei “loschi appoggi”, ne fanno motivo di cui vantarsi e quale punto di “forza aggregativa” di altri soggetti: la regola (quasi sempre), di chi fa politica, è che bisogna votare la persona che ha maggior probabilità di successo.
Ma, perdindirindina, con questa storia bisogna finirla una volta per tutti: non diamo sempre la colpa a questa povera ‘ndrangheta. In fondo loro…. fanno il loro mestiere. Perché non andiamo a vedere le spese folli delle campagne elettorali, le “campagne acquisto” di signori (si fa per dire) che sostengono, in cambio di soldi e favori vari, alcuni candidati ? La gente mormora ed i favori sono visibili e tangibili.
Tutti sanno, tutti si indignano ma alla fine nessuno isola questi individui che imperterriti continuano a dire la loro: ci parlano di moralità, di regole, di dignità, di onestà intellettuale (non ho mai capito cosa vuol dire), di coerenza: insomma gente di cui potersi fidare. Il che equivarrebbe di avere il coraggio di affidare i propri figli ad un pedofilo.
E la libertà ? A cosa serve la libertà ? Questa è la domanda che si pose, in maniera cinica e squallida, quell’altro gran signore che era Lenin. La libertà serve eccome ! La si può togliere ma c’è sempre la possibilità di riconquistarla. Abbiamo bisogno della libertà ma, pian pianino, ci stanno “disabituando”, ci fanno dimenticare anche che cosa è la libertà sino a farla scomparire anche dalla nostra vita. Credetemi, non è solo la ‘ndrangheta che mina la nostra libertà: il dramma è che ci stanno abituando a saperne fare a meno.
Ecco che i soprusi, le arroganze del potere, il menefreghismo, l’irresponsabilità, l’incuria e quant’altro ci scivolano addosso senza che ce ne accorgiamo: facciamo finta di indignarci, facciamo finta di lottare, facciamo finta di reagire ma alla fine…nulla cambia dentro di noi e di conseguenza nemmeno all’esterno.
La ‘ndragheta ed i “mafiosetti da asporto” continuano nella loro opera; i politici continuano a “beneficiare” di tali servizi previo impegno di contraccambiare (lo chiamano voto di scambio naturalmente) ed, alla fine, il solito fesso di “cittadino ignoto” si presenta alla cassa per pagare.
Non mi fido di proporvi un cambiamento (potreste sospettare anche di me) perché questa è la parola d’ordine. Vorrei, invece, farvi semplicemente notare (per qualcuno che nel frattempo si è distratto o è stato distratto) che tutto va a peggiorare. Tranquilli comunque: al peggio non c’è mai fine ! E poi chissà che un giorno non salti fuori qualcuno che chiamerà in causa uno di questi “soliti noti” a rendere conto del proprio operato ! Non mettiamo limiti alla Provvidenza.
La ‘ndragheta si sceglie il candidato da sostenere (uno o più di uno: c’è solo l’imbarazzo della scelta !) e lo fa eleggere consigliere regionale. Le conseguenze che ne derivano sono “a cascata”: affari, truffe, ruberie varie, gestione di “settori strategici” che portano, inevitabilmente, come risultato a quello che è ormai sotto gli occhi di tutti: il degrado totale ed il sottosviluppo in tutti i settori.
E sembra di assistere ad una commedia tragicomica, quando qualche “consigliere regionale stagionato” viene fuori con dichiarazioni di stupore e di rammarico per il degrado ed il debito n.q. (non quantificabile) di una sanità che…. di sanità gli è rimasto solo il nome. E per sembrare più credibile si parte con l’ “operazione ritocco”: qualche taglietto (giusto un po’ di fondotinta) ai lauti compensi e alle spese folli per la gestione dei gruppi, gruppuscoli e similari. Per esempio basterebbe andare a controllare le “finte residenze” che abbondano… causa missione.
Ma Pignatone non dice nulla che già non era a conoscenza, anche da parte dell’ultimo “banale e comune cittadino”. Dirò forse qualcosa di diverso: questi candidati, dei “loschi appoggi”, ne fanno motivo di cui vantarsi e quale punto di “forza aggregativa” di altri soggetti: la regola (quasi sempre), di chi fa politica, è che bisogna votare la persona che ha maggior probabilità di successo.
Ma, perdindirindina, con questa storia bisogna finirla una volta per tutti: non diamo sempre la colpa a questa povera ‘ndrangheta. In fondo loro…. fanno il loro mestiere. Perché non andiamo a vedere le spese folli delle campagne elettorali, le “campagne acquisto” di signori (si fa per dire) che sostengono, in cambio di soldi e favori vari, alcuni candidati ? La gente mormora ed i favori sono visibili e tangibili.
Tutti sanno, tutti si indignano ma alla fine nessuno isola questi individui che imperterriti continuano a dire la loro: ci parlano di moralità, di regole, di dignità, di onestà intellettuale (non ho mai capito cosa vuol dire), di coerenza: insomma gente di cui potersi fidare. Il che equivarrebbe di avere il coraggio di affidare i propri figli ad un pedofilo.
E la libertà ? A cosa serve la libertà ? Questa è la domanda che si pose, in maniera cinica e squallida, quell’altro gran signore che era Lenin. La libertà serve eccome ! La si può togliere ma c’è sempre la possibilità di riconquistarla. Abbiamo bisogno della libertà ma, pian pianino, ci stanno “disabituando”, ci fanno dimenticare anche che cosa è la libertà sino a farla scomparire anche dalla nostra vita. Credetemi, non è solo la ‘ndrangheta che mina la nostra libertà: il dramma è che ci stanno abituando a saperne fare a meno.
Ecco che i soprusi, le arroganze del potere, il menefreghismo, l’irresponsabilità, l’incuria e quant’altro ci scivolano addosso senza che ce ne accorgiamo: facciamo finta di indignarci, facciamo finta di lottare, facciamo finta di reagire ma alla fine…nulla cambia dentro di noi e di conseguenza nemmeno all’esterno.
La ‘ndragheta ed i “mafiosetti da asporto” continuano nella loro opera; i politici continuano a “beneficiare” di tali servizi previo impegno di contraccambiare (lo chiamano voto di scambio naturalmente) ed, alla fine, il solito fesso di “cittadino ignoto” si presenta alla cassa per pagare.
Non mi fido di proporvi un cambiamento (potreste sospettare anche di me) perché questa è la parola d’ordine. Vorrei, invece, farvi semplicemente notare (per qualcuno che nel frattempo si è distratto o è stato distratto) che tutto va a peggiorare. Tranquilli comunque: al peggio non c’è mai fine ! E poi chissà che un giorno non salti fuori qualcuno che chiamerà in causa uno di questi “soliti noti” a rendere conto del proprio operato ! Non mettiamo limiti alla Provvidenza.