Eccomi…mi rivolgo a Te che tra breve sarai chiamato ad esprimere, attraverso il voto, un giudizio su questa classe politica.
Comprendo l’amarezza, la delusione, la mancanza di fiducia ed il senso di impotenza che noi tutti abbiamo di fronte a questa triste realtà calabrese. Lo comprendo !
Ma, allo stesso momento, non ho mai compreso e mai comprenderò la rinuncia a lottare, il lasciare che gli eventi prendano il sopravvento su di noi, che la nostra vita e quella dei nostri cari sia lasciata in mano a chi della politica, fa un uso strettamente personale e clientelare.
Il tutto senza che vi sia da parte nostra un’ accenno a qualsiasi reazione. Anzi, ci adattiamo e ci amalgamiamo a questo sistema.
Oggi, più che mai, non comprendo coloro i quali hanno chiara questa realtà e che scelgono, quale mezzo di difesa, l’ isolamento e la rinuncia a qualsiasi forma di lotta contro il “malcostume imperante” e l’arroganza politica.
Intendo la politica come “volontariato”, come disponibilità ad un impegno serio per modificare in meglio la realtà che ci circonda. Una politica buona che lascia parlare i fatti e che sceglie gli uomini migliori.
Anche se sono cosciente dell’impresa titanica, non rinuncio a lottare, e preferisco farlo in prima persona, senza delegare altri alla gestione della mia vita
Non voglio rassegnarmi al degrado crescente, in questa nostra terra calabrese, che vede la gente costretta a vivere senza il minimo dei servizi essenziali (e, da medico, penso subito alla sanità, all’abbandono delle classi più deboli e svantaggiate, al degrado ambientale e culturale).
Penso anche ai tantissimi giovani senza lavoro e che difficilmente avranno la possibilità di averlo!
Giovani che vengono sistematicamente illusi dal politico di turno che alimenta “canagliescamente” speranze ed aspettative che mai si realizzeranno.
Penso a quei giovani, che nonostante l’impegno nello studio e la professionalità acquisita non trovano da noi le condizioni adatte per potersi esprimere e sono costretti ad allontanarsi.
Ad ogni elezione si parla di cambiare tutto per poi, gattopardescamente, non cambiare nulla.
Ecco che, alla fine, subentra in noi la “convinzione letale” che nulla mai potrà cambiare e da qui l’abbandono ed il degrado inarrestabile che ne deriva.
Il cambiamento è possibile ma…. solo se saremo in tanti a volerlo e se c’è la disponibilità a lottare per ciò in cui veramente crediamo.
Il mio è stato sempre un impegno come medico al servizio del paziente in quanto l’ammalato si trova in una condizione di debolezza e di bisogno.
E chi se non il medico deve prendersi cura dell’ammalato ? Chi se non il medico lo deve tutelare ?
Ecco perché mi rivolgo principalmente ai medici, ma non solo, anche a tutti i cittadini, che prima o poi saranno pazienti, a lottare insieme per quello che è il “bene primario” per tutti: la salute.
Ed in questa direzione va avanti la mia battaglia ed il mio impegno costante per un Nuovo Ospedale a Reggio. A breve verrà comunicato il sito, assegnato dal Comune, dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale ed in seguito lotteremo per reperire i soldi necessari per costruirlo: aspetto naturalmente, riguardo i fondi, impegni ben precisi dai candidati a Governatore di tutti gli schieramenti !
Naturalmente, bisogna da subito pensare di rendere più funzionale e strutturalmente più adeguato l’ospedale esistente, avendo cura di qualificare ancor di più le professionalità esistenti, con nuove attrezzature e corsi di aggiornamento.
E’ impensabile di aumentare a dismisura le difficoltà a chi già soffre per uno stato di malattia.
Ecco perché è necessaria la buona politica. Mi rendo conto che è drammaticamente complesso costruire il cambiamento, moralizzare la vita pubblica ma oggi più che mai non abbiamo scelta perché siamo arrivati ad un punto in cui, in Calabria, si rischia il collasso totale ed a pagarne le conseguenze saremo tutti.
Ecco perché io chiedo alla politica scadente e scaduta di fare un passo indietro, agli “illusionisti della politica” di farsi da parte. Nello stesso tempo chiedo a tutte le persone perbene, che non hanno perso ancora tutte le speranze, di fare un passo avanti e lottare insieme.
Insieme si può vincere, insieme si può cambiare. Io ci sono! E tu ?
Antonio Nicolò
Comprendo l’amarezza, la delusione, la mancanza di fiducia ed il senso di impotenza che noi tutti abbiamo di fronte a questa triste realtà calabrese. Lo comprendo !
Ma, allo stesso momento, non ho mai compreso e mai comprenderò la rinuncia a lottare, il lasciare che gli eventi prendano il sopravvento su di noi, che la nostra vita e quella dei nostri cari sia lasciata in mano a chi della politica, fa un uso strettamente personale e clientelare.
Il tutto senza che vi sia da parte nostra un’ accenno a qualsiasi reazione. Anzi, ci adattiamo e ci amalgamiamo a questo sistema.
Oggi, più che mai, non comprendo coloro i quali hanno chiara questa realtà e che scelgono, quale mezzo di difesa, l’ isolamento e la rinuncia a qualsiasi forma di lotta contro il “malcostume imperante” e l’arroganza politica.
Intendo la politica come “volontariato”, come disponibilità ad un impegno serio per modificare in meglio la realtà che ci circonda. Una politica buona che lascia parlare i fatti e che sceglie gli uomini migliori.
Anche se sono cosciente dell’impresa titanica, non rinuncio a lottare, e preferisco farlo in prima persona, senza delegare altri alla gestione della mia vita
Non voglio rassegnarmi al degrado crescente, in questa nostra terra calabrese, che vede la gente costretta a vivere senza il minimo dei servizi essenziali (e, da medico, penso subito alla sanità, all’abbandono delle classi più deboli e svantaggiate, al degrado ambientale e culturale).
Penso anche ai tantissimi giovani senza lavoro e che difficilmente avranno la possibilità di averlo!
Giovani che vengono sistematicamente illusi dal politico di turno che alimenta “canagliescamente” speranze ed aspettative che mai si realizzeranno.
Penso a quei giovani, che nonostante l’impegno nello studio e la professionalità acquisita non trovano da noi le condizioni adatte per potersi esprimere e sono costretti ad allontanarsi.
Ad ogni elezione si parla di cambiare tutto per poi, gattopardescamente, non cambiare nulla.
Ecco che, alla fine, subentra in noi la “convinzione letale” che nulla mai potrà cambiare e da qui l’abbandono ed il degrado inarrestabile che ne deriva.
Il cambiamento è possibile ma…. solo se saremo in tanti a volerlo e se c’è la disponibilità a lottare per ciò in cui veramente crediamo.
Il mio è stato sempre un impegno come medico al servizio del paziente in quanto l’ammalato si trova in una condizione di debolezza e di bisogno.
E chi se non il medico deve prendersi cura dell’ammalato ? Chi se non il medico lo deve tutelare ?
Ecco perché mi rivolgo principalmente ai medici, ma non solo, anche a tutti i cittadini, che prima o poi saranno pazienti, a lottare insieme per quello che è il “bene primario” per tutti: la salute.
Ed in questa direzione va avanti la mia battaglia ed il mio impegno costante per un Nuovo Ospedale a Reggio. A breve verrà comunicato il sito, assegnato dal Comune, dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale ed in seguito lotteremo per reperire i soldi necessari per costruirlo: aspetto naturalmente, riguardo i fondi, impegni ben precisi dai candidati a Governatore di tutti gli schieramenti !
Naturalmente, bisogna da subito pensare di rendere più funzionale e strutturalmente più adeguato l’ospedale esistente, avendo cura di qualificare ancor di più le professionalità esistenti, con nuove attrezzature e corsi di aggiornamento.
E’ impensabile di aumentare a dismisura le difficoltà a chi già soffre per uno stato di malattia.
Ecco perché è necessaria la buona politica. Mi rendo conto che è drammaticamente complesso costruire il cambiamento, moralizzare la vita pubblica ma oggi più che mai non abbiamo scelta perché siamo arrivati ad un punto in cui, in Calabria, si rischia il collasso totale ed a pagarne le conseguenze saremo tutti.
Ecco perché io chiedo alla politica scadente e scaduta di fare un passo indietro, agli “illusionisti della politica” di farsi da parte. Nello stesso tempo chiedo a tutte le persone perbene, che non hanno perso ancora tutte le speranze, di fare un passo avanti e lottare insieme.
Insieme si può vincere, insieme si può cambiare. Io ci sono! E tu ?
Antonio Nicolò
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