Inaudito ! Vergognoso! Sconvolgente e, a dir poco, irreale il (paradossale) discorso fatto dal segretario regionale del PD Guccione. A quale titolo, un rappresentante politico di “tale spessore” (sic !) chiama “tutti ed ognuno a produrre un grande sforzo
per corrispondere ad un’esigenza largamente avvertita e che scaturisce dal bisogno di crescita e di riscatto della nostra regione”.
Perché l’”ipocrisia politica” sfiora il ridicolo e giunge ad un punto di totale mancanza di rispetto per il banale e comune cittadino, tanto da trattarlo come fosse un cavernicolo?
Perché parlare di cultura, ed ergersi a giudice della cultura altrui, quando è sotto gli occhi di tutti l’”imbarbarimento politico” e la mancanza di rispetto verso la dignità altrui ?
Perché parlare e chiedere il riscatto della nostra Regione quando è l’ultima delle cose di cui, “gran parte” della classe politica, si è fatta carico in questi anni ?
E’ vero! c’è la necessità di crescita, di riscatto e bla bla bla…ma credo che ad avvertirlo e volerlo, sono altri e non certamente i “Guccioni di turno”.
Veniamo fuori da un consiglio regionale più indagato d’Italia, dall’uccisione di Fortugno e di gente indagata e di altra ancora in galera e….. “tiriamo fuori” la cultura. Ma di quale cultura stiamo parlando ?
Ma di quale crescita stiamo parlando ? Di cosa dobbiamo riscattarci ?
Ve lo dico io: dobbiamo riscattarci di questa politica truffaldina, becera, piccina e di “bassa cucina” che, come una zavorra, ci tiene legati al fondo!
Dobbiamo recuperare la cultura, ma non quella di come si usa il congiuntivo e dove trovano posto le virgole (io sarei fuori): la cultura deve essere quella della “buona politica” intesa come volontariato”, come servizio, come fonte di miglioramento di una comunità.
Nulla di questo si è mai fatto concretamente: a parlare di meritocrazia sono gli incapaci, a parlare di cultura sono gli ignoranti, a parlare di legalità sono i delinquenti, a parlare di eticità sono gli amorali ed a far sorridere non sono più i comici ma i politici !
Ma perché parlare adesso e non prima (per esempio durante la legislatura Loiero) ?
Stessa cosa dicasi per i consiglieri di opposizione di centrodestra che solo adesso si indignano, protestano e progettano mentre continuano ad avere cattive frequentazioni.
Perché aprire la bocca solo ora in campagna elettorale ? Ed il pudore, il buonsenso, l’altrui rispetto dove lo mettiamo ?
Una “politica senza frontiere” quella che circola dalle nostre parti. Una politica che non conosce limiti alla decenza, una politica che ha solo un merito: quello di aver tenuta affossata questa nostra Calabria !
Una politica che ha affossato la sanità, che ha prodotto disoccupazione e che ha consentito di devastare il territorio.
Una politica che conosce una sola cultura…quella dell’imbroglio più spregevole, delle truffe, del disprezzo delle regole, dell’arroganza del potere, della mancanza del minimo pudore e che “urla a gran voce” una voglia di riscatto e di crescita per la nostra terra.
Qualcosa non ci convince, qualcosa ci sfugge, qualcosa ci lascia attoniti e qualcosa ci atterrisce: nulla potrà mai cambiare ?
Si vuole cambiare tutto per poi, gattopardescamente, non cambiare nulla !
Ed allora stiano zitti i “soloni della politica” smettano di frinire le cicale per un “minuto di silenzio”.
Ed in questo silenzio lasciate che vi dica: questa politica “scadente e scaduta” deve fare un passo indietro mentre le persone oneste e libere devono fare un passo avanti per lottare per un “cambiamento vero”.
per corrispondere ad un’esigenza largamente avvertita e che scaturisce dal bisogno di crescita e di riscatto della nostra regione”.
Perché l’”ipocrisia politica” sfiora il ridicolo e giunge ad un punto di totale mancanza di rispetto per il banale e comune cittadino, tanto da trattarlo come fosse un cavernicolo?
Perché parlare di cultura, ed ergersi a giudice della cultura altrui, quando è sotto gli occhi di tutti l’”imbarbarimento politico” e la mancanza di rispetto verso la dignità altrui ?
Perché parlare e chiedere il riscatto della nostra Regione quando è l’ultima delle cose di cui, “gran parte” della classe politica, si è fatta carico in questi anni ?
E’ vero! c’è la necessità di crescita, di riscatto e bla bla bla…ma credo che ad avvertirlo e volerlo, sono altri e non certamente i “Guccioni di turno”.
Veniamo fuori da un consiglio regionale più indagato d’Italia, dall’uccisione di Fortugno e di gente indagata e di altra ancora in galera e….. “tiriamo fuori” la cultura. Ma di quale cultura stiamo parlando ?
Ma di quale crescita stiamo parlando ? Di cosa dobbiamo riscattarci ?
Ve lo dico io: dobbiamo riscattarci di questa politica truffaldina, becera, piccina e di “bassa cucina” che, come una zavorra, ci tiene legati al fondo!
Dobbiamo recuperare la cultura, ma non quella di come si usa il congiuntivo e dove trovano posto le virgole (io sarei fuori): la cultura deve essere quella della “buona politica” intesa come volontariato”, come servizio, come fonte di miglioramento di una comunità.
Nulla di questo si è mai fatto concretamente: a parlare di meritocrazia sono gli incapaci, a parlare di cultura sono gli ignoranti, a parlare di legalità sono i delinquenti, a parlare di eticità sono gli amorali ed a far sorridere non sono più i comici ma i politici !
Ma perché parlare adesso e non prima (per esempio durante la legislatura Loiero) ?
Stessa cosa dicasi per i consiglieri di opposizione di centrodestra che solo adesso si indignano, protestano e progettano mentre continuano ad avere cattive frequentazioni.
Perché aprire la bocca solo ora in campagna elettorale ? Ed il pudore, il buonsenso, l’altrui rispetto dove lo mettiamo ?
Una “politica senza frontiere” quella che circola dalle nostre parti. Una politica che non conosce limiti alla decenza, una politica che ha solo un merito: quello di aver tenuta affossata questa nostra Calabria !
Una politica che ha affossato la sanità, che ha prodotto disoccupazione e che ha consentito di devastare il territorio.
Una politica che conosce una sola cultura…quella dell’imbroglio più spregevole, delle truffe, del disprezzo delle regole, dell’arroganza del potere, della mancanza del minimo pudore e che “urla a gran voce” una voglia di riscatto e di crescita per la nostra terra.
Qualcosa non ci convince, qualcosa ci sfugge, qualcosa ci lascia attoniti e qualcosa ci atterrisce: nulla potrà mai cambiare ?
Si vuole cambiare tutto per poi, gattopardescamente, non cambiare nulla !
Ed allora stiano zitti i “soloni della politica” smettano di frinire le cicale per un “minuto di silenzio”.
Ed in questo silenzio lasciate che vi dica: questa politica “scadente e scaduta” deve fare un passo indietro mentre le persone oneste e libere devono fare un passo avanti per lottare per un “cambiamento vero”.