martedì 23 febbraio 2010

LA CULTURA DELLA POLITICA .....

Inaudito ! Vergognoso! Sconvolgente e, a dir poco, irreale il (paradossale) discorso fatto dal segretario regionale del PD Guccione. A quale titolo, un rappresentante politico di “tale spessore” (sic !) chiama “tutti ed ognuno a produrre un grande sforzo
per corrispondere ad un’esigenza largamente avvertita e che scaturisce dal bisogno di crescita e di riscatto della nostra regione”.
Perché l’”ipocrisia politica” sfiora il ridicolo e giunge ad un punto di totale mancanza di rispetto per il banale e comune cittadino, tanto da trattarlo come fosse un cavernicolo?
Perché parlare di cultura, ed ergersi a giudice della cultura altrui, quando è sotto gli occhi di tutti l’”imbarbarimento politico” e la mancanza di rispetto verso la dignità altrui ?
Perché parlare e chiedere il riscatto della nostra Regione quando è l’ultima delle cose di cui, “gran parte” della classe politica, si è fatta carico in questi anni ?
E’ vero! c’è la necessità di crescita, di riscatto e bla bla bla…ma credo che ad avvertirlo e volerlo, sono altri e non certamente i “Guccioni di turno”.
Veniamo fuori da un consiglio regionale più indagato d’Italia, dall’uccisione di Fortugno e di gente indagata e di altra ancora in galera e….. “tiriamo fuori” la cultura. Ma di quale cultura stiamo parlando ?
Ma di quale crescita stiamo parlando ? Di cosa dobbiamo riscattarci ?
Ve lo dico io: dobbiamo riscattarci di questa politica truffaldina, becera, piccina e di “bassa cucina” che, come una zavorra, ci tiene legati al fondo!
Dobbiamo recuperare la cultura, ma non quella di come si usa il congiuntivo e dove trovano posto le virgole (io sarei fuori): la cultura deve essere quella della “buona politica” intesa come volontariato”, come servizio, come fonte di miglioramento di una comunità.
Nulla di questo si è mai fatto concretamente: a parlare di meritocrazia sono gli incapaci, a parlare di cultura sono gli ignoranti, a parlare di legalità sono i delinquenti, a parlare di eticità sono gli amorali ed a far sorridere non sono più i comici ma i politici !
Ma perché parlare adesso e non prima (per esempio durante la legislatura Loiero) ?
Stessa cosa dicasi per i consiglieri di opposizione di centrodestra che solo adesso si indignano, protestano e progettano mentre continuano ad avere cattive frequentazioni.
Perché aprire la bocca solo ora in campagna elettorale ? Ed il pudore, il buonsenso, l’altrui rispetto dove lo mettiamo ?
Una “politica senza frontiere” quella che circola dalle nostre parti. Una politica che non conosce limiti alla decenza, una politica che ha solo un merito: quello di aver tenuta affossata questa nostra Calabria !
Una politica che ha affossato la sanità, che ha prodotto disoccupazione e che ha consentito di devastare il territorio.
Una politica che conosce una sola cultura…quella dell’imbroglio più spregevole, delle truffe, del disprezzo delle regole, dell’arroganza del potere, della mancanza del minimo pudore e che “urla a gran voce” una voglia di riscatto e di crescita per la nostra terra.
Qualcosa non ci convince, qualcosa ci sfugge, qualcosa ci lascia attoniti e qualcosa ci atterrisce: nulla potrà mai cambiare ?
Si vuole cambiare tutto per poi, gattopardescamente, non cambiare nulla !
Ed allora stiano zitti i “soloni della politica” smettano di frinire le cicale per un “minuto di silenzio”.
Ed in questo silenzio lasciate che vi dica: questa politica “scadente e scaduta” deve fare un passo indietro mentre le persone oneste e libere devono fare un passo avanti per lottare per un “cambiamento vero”.

mercoledì 17 febbraio 2010

L'ILLUSIONISTA DELLA POLITICA

Eccomi…mi rivolgo a Te che tra breve sarai chiamato ad esprimere, attraverso il voto, un giudizio su questa classe politica.
Comprendo l’amarezza, la delusione, la mancanza di fiducia ed il senso di impotenza che noi tutti abbiamo di fronte a questa triste realtà calabrese. Lo comprendo !
Ma, allo stesso momento, non ho mai compreso e mai comprenderò la rinuncia a lottare, il lasciare che gli eventi prendano il sopravvento su di noi, che la nostra vita e quella dei nostri cari sia lasciata in mano a chi della politica, fa un uso strettamente personale e clientelare.
Il tutto senza che vi sia da parte nostra un’ accenno a qualsiasi reazione. Anzi, ci adattiamo e ci amalgamiamo a questo sistema.
Oggi, più che mai, non comprendo coloro i quali hanno chiara questa realtà e che scelgono, quale mezzo di difesa, l’ isolamento e la rinuncia a qualsiasi forma di lotta contro il “malcostume imperante” e l’arroganza politica.
Intendo la politica come “volontariato”, come disponibilità ad un impegno serio per modificare in meglio la realtà che ci circonda. Una politica buona che lascia parlare i fatti e che sceglie gli uomini migliori.
Anche se sono cosciente dell’impresa titanica, non rinuncio a lottare, e preferisco farlo in prima persona, senza delegare altri alla gestione della mia vita
Non voglio rassegnarmi al degrado crescente, in questa nostra terra calabrese, che vede la gente costretta a vivere senza il minimo dei servizi essenziali (e, da medico, penso subito alla sanità, all’abbandono delle classi più deboli e svantaggiate, al degrado ambientale e culturale).
Penso anche ai tantissimi giovani senza lavoro e che difficilmente avranno la possibilità di averlo!
Giovani che vengono sistematicamente illusi dal politico di turno che alimenta “canagliescamente” speranze ed aspettative che mai si realizzeranno.
Penso a quei giovani, che nonostante l’impegno nello studio e la professionalità acquisita non trovano da noi le condizioni adatte per potersi esprimere e sono costretti ad allontanarsi.
Ad ogni elezione si parla di cambiare tutto per poi, gattopardescamente, non cambiare nulla.
Ecco che, alla fine, subentra in noi la “convinzione letale” che nulla mai potrà cambiare e da qui l’abbandono ed il degrado inarrestabile che ne deriva.
Il cambiamento è possibile ma…. solo se saremo in tanti a volerlo e se c’è la disponibilità a lottare per ciò in cui veramente crediamo.
Il mio è stato sempre un impegno come medico al servizio del paziente in quanto l’ammalato si trova in una condizione di debolezza e di bisogno.
E chi se non il medico deve prendersi cura dell’ammalato ? Chi se non il medico lo deve tutelare ?
Ecco perché mi rivolgo principalmente ai medici, ma non solo, anche a tutti i cittadini, che prima o poi saranno pazienti, a lottare insieme per quello che è il “bene primario” per tutti: la salute.
Ed in questa direzione va avanti la mia battaglia ed il mio impegno costante per un Nuovo Ospedale a Reggio. A breve verrà comunicato il sito, assegnato dal Comune, dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale ed in seguito lotteremo per reperire i soldi necessari per costruirlo: aspetto naturalmente, riguardo i fondi, impegni ben precisi dai candidati a Governatore di tutti gli schieramenti !
Naturalmente, bisogna da subito pensare di rendere più funzionale e strutturalmente più adeguato l’ospedale esistente, avendo cura di qualificare ancor di più le professionalità esistenti, con nuove attrezzature e corsi di aggiornamento.
E’ impensabile di aumentare a dismisura le difficoltà a chi già soffre per uno stato di malattia.
Ecco perché è necessaria la buona politica. Mi rendo conto che è drammaticamente complesso costruire il cambiamento, moralizzare la vita pubblica ma oggi più che mai non abbiamo scelta perché siamo arrivati ad un punto in cui, in Calabria, si rischia il collasso totale ed a pagarne le conseguenze saremo tutti.
Ecco perché io chiedo alla politica scadente e scaduta di fare un passo indietro, agli “illusionisti della politica” di farsi da parte. Nello stesso tempo chiedo a tutte le persone perbene, che non hanno perso ancora tutte le speranze, di fare un passo avanti e lottare insieme.
Insieme si può vincere, insieme si può cambiare. Io ci sono! E tu ?
Antonio Nicolò

domenica 7 febbraio 2010

SOLIDARIETA' E DINTORNI

Non ho mai capito bene a cosa serve la solidarietà di fronte ad un “evento delittuoso”.
E’ come andare ad un lutto per esprimere le condoglianze: un rituale “sentito” da pochi e “percepito” ancor di meno dall’interessato: comunque è norma farlo !
Ergo, mi appresto (pure io) ad esprimere la solidarietà al giornalista Antonino Monteleone.
Nel farlo mi passa per la mente un pensiero: sarà di aiuto ? Servirà a qualcosa ed a qualcuno ? Posso fare qualcosa di diverso che sia di maggiore concretezza ed efficacia ?
Ed altri ed altri ancora sono i pensieri, che mi “attanagliano” la mente, quando leggo gli attestati di solidarietà che giungono al giornalista ( Non vi rendo partecipi di questi pensieri per mio pudore).
E comunque abbiamo un problema che è chiaro a tutti: da una parte esiste la legalità (e chi lotta per difenderla) e dall’altra l’illegalità (ndrangheta e “sporcizia” varia); nel mezzo la cosiddetta “zona grigia”.
E’ questa la più pericolosa, la più rappresentativa, la più subdola ed insidiosa e la peggiore delle forme di criminalità.
Vi possono far parte anche coloro che esprimono (per esempio) la solidarietà a chi è vittima di un attentato (con discorsi “toccanti” e “partecipativi”) cosi come quando l’assassino và al funerale della vittima: ecco perché ci vado cauto nell’esprimere una “qualsivoglia” solidarietà.
Tradotto vuol dire: ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per impedire che l’evento delittuoso si verificasse ?
E se ci rifletto bene e senza ipocrisia dico: NO!
Ecco perché ho timore ad esprimere la solidarietà a chicchessia.
E poi, consentitemelo, non vorrei essere discriminante nei confronti di coloro i quali ogni “santa notte” si vedono incendiata l’auto o il negozio.
Ancora un piccolo esempio: ROSARNO. Oggi tutti esprimono solidarietà e sostegno per una vergogna “datata”. E di questi quanti sono quelli che non sapevano cosa “bolliva in pentola” ?
E’ questa la famosa “zona grigia”, costituita da persone poco affidabili, che ricoprono ruoli importanti nella società, che vivono di affari, compromessi, interessi e quanto altro accompagnati ed affiancati da una “folta schiera” di servi pronta a riverirli.
Chi lotta perché crede nella Giustizia e nella Verità è notorio si ritrova quasi sempre SOLO.
Ed immagino la solitudine di Antonino oggi ed i mille dubbi che gli passano per la mente e poca cosa può essere la solidarietà espressa.
Non dico questo per vanificare un gesto, che và sempre fatto, quanto per “stimolare” la mia e l’altrui coscienza a dare di più alla nostra comunità.
Dico questo, perché è necessario che la gente di buona volontà esca fuori dal proprio guscio, e tenti di ribaltare questa situazione di “degrado morale e civile”, che imperversa dalle nostre parti.
Non si possono lasciare da solo i vari Monteleone ed esprimergli la “solidarietà al bisogno”.
Dobbiamo prendere atto che la nostra vita è gestita (a voler essere benevoli) da “gentucola”, nanerottoli vari, delinquenti “da asporto”, personaggi squallidi ed incompetenti ai quali aggiungiamo i ndraghetisti e mafiosi vari.
Ecco perché qualsiasi tentativo di modificare lo stato dei fatti, da parte di chicchessia, viene prontamente punito.
E non bastano i buoni propositi e la solidarietà del momento. Serve un “atto corale di ribellione”, una reazione chiara, determinata ed efficace.
Serve che gli Antonino Monteleone si moltiplicano, senza infingimenti, per dare una buona volta per tutti un calcio a codesti “cialtroni” che inquinano la nostra vita e la nostra terra.

Antonio Nicolò – Consigliere Comunale-