mercoledì 30 settembre 2009

BRONZI A... CLONAZIONE


Il Consiglio di Stato, finalmente, ha risolto (spero) definitivamente il problema dei Bronzi, che da sempre è stato motivo di discussione nella nostra città, consentendone l’eventuale clonazione .
Se cosi stanno le cose possiamo (volendo) impegnarci affinché si riproducano quanti più guerrieri possibili tali da costituire un esercito, cosi numeroso, da poter conquistare il mondo !
Invaderemmo le città, le metropoli, le regioni e le nazioni ed in breve tempo saremmo al “centro del mondo”.
Ho voluto esasperare la clonazione (so che è limitata alla “parte scientifica”e spero alla coscienza) solo per far comprendere sin dove arriva la nostra stupidità.
E meno male che (mi riferisco alla stupidità) non la possono clonare, altrimenti creeremmo danni !
Nell’era del cretino, purtroppo molte decisioni vengono presi da….cretini e, pertanto, il risultato non può che essere catastrofico.
Da quasi trenta anni questi guerrieri, che rappresentano un patrimonio culturale ed artistico di valore universale, non sono stati valorizzati ne utilizzati al fine di incrementare quella cosa di cui tutti e da sempre si riempiono la bocca: il turismo.
Pensate, è come avere Pelè e Maradona insieme nella Reggina e tenerli in panchina !
Forse sarebbe stato meglio se li avessimo lasciati nel fondale melmoso del Mare Ionio, invece di collocarli nelle acque stagnanti di questa palude che è la nostra città.
Quello che voglio dire (ove non fosse stato chiaro) è che parlare di opportunità di trasferimento, di collocazione solo per essere schierati l’un l’altro armati è da stupidi !
Parlare di un progetto, di un’idea, di un sogno da realizzare per questi guerrieri e per la nostra città che li ospita, ha un senso…..altrimenti rimane solo “mediocre e stucchevole poesia” fatta da “venditori di pentole” per massaie un poco tonte.
Ha senso confrontarsi su quale possa essere il mezzo migliore per sfruttare questi capolavori, che il mare ci ha regalato; in che maniera e con quale mezzi possiamo veicolare la loro immagine nel mondo per stimolare la curiosità e l’interesse dei turisti; come integrarli e farli entrare in un “circuito artistico” virtuoso da proporre al visitatore; come valorizzare la loro immagine trovando una giusta collocazione che non sia un “angusto spazio museale” ed, infine, tutto ciò che può produrre utilità per il turismo a Reggio.
Nel dire queste cose non mi aspetto di essere proposto per il Premio Nobel (considerato la banalità della riflessione) ma invitare chi legge a cercare di capire del perché non se ne parla.
Perché non si organizzano studi, si abbozzano progetti, non si fanno convegni dove si discuta di questo e di quanto altro possa servire alla crescita turistica e culturale del territorio ?
Perché ci si accapiglia sui pettegolezzi e sulle voci da corridoio ? Perché la buttiamo sempre in politica ? Perché pur di far un dispetto alla parte politica avversa non tentiamo (solo un tentare) un dialogo costruttivo ?
Ve lo dico io !! Siamo piccini, “nanerottoli insipidi” ed inconcludenti ! Pensiamo sempre e solo al vantaggio personale o politico incuranti del danno che arrechiamo alla comunità !
E questo discorso è valido per ogni cosa che riguardi il “famoso e fumoso” bene comune.
Bisogna voltar pagina (anche se la vedo difficile) se vogliamo riacquistare un pochino di credibilità, dobbiamo essere più concreti e più rapidi nel fare, lenti a promettere ma veloci a mantenere e soprattutto dobbiamo amare la nostra città ed i nostri concittadini.
Questa possibilità della clonazione dei Bronzi, che il Consiglio di Stato ci ha regalato, spero divenga anche una possibilità per “aprire” le menti ottuse di chi detiene il potere al fine di fare quello che sino ad oggi non è stato fatto: utilizzare al meglio quello che potrebbe essere il nostro petrolio in Calabria e cioè i Bronzi di Riace.
Altrimenti continueremo a fare come gli abitanti di Abdera che litigavano per l’ombra dell’asino.
Capito beduini !!

Antonio Nicolò – Capogruppo Pdl del Comune di Reggio Calabria -

giovedì 10 settembre 2009

IL DIRITTO ALLA SALUTE E' UGUALE PER TUTTI


Se ci fate caso (ne sono certo) quando un problema di salute riguarda un uomo pubblico, ecco che c’è l’attenzione mediatica con il solito rituale di “interventi giustificativi” e di “pseudopressione politica” che farebbero illudere per una soluzione del problema.
E parlo della cardiochirurgia, ma non solo di questa !
Ricordo, a voi tutti, che l’idea di una cardiochirurgia a Reggio nasce (purtroppo) sempre da un problema di salute che ha visto coinvolto sempre un uomo politico.
Oggi, tra dubbi ed incertezze relativi alla sua realizzazione, se ne riparla con insistenza proprio perché un altro politico si è trovato coinvolto in una problematica seria di cuore.
Indubbiamente sono felice quando un ammalato viene adeguatamente curato e si giunge felicemente ad una guarigione; doppiamente felice quando si salva la vita ad una persona, chiunque essa sia!
E’ certo che, personalmente in qualità di medico, un politico o l’”uomo della strada” per me pari sono di fronte alla salute, ma (in certi casi) una riflessione si impone in maniera preponderante: pensate che identico problema a quello di Morabito non sia capitato in tutti questi anni a “comuni e banali” cittadini ? Se ne parlato ? Sapete come si è risolto ? Pensate che il problema sanità debba essere affrontato solo nel momento in cui rimangono coinvolti “persone note” o (peggio ancora) quando si verificano casi di mala sanità ?
Conosco la risposta ! Tutti siamo d’accordo che bisogna migliorare la sanità, che la colpa del dissesto è sempre delle precedenti gestioni, che l’interesse della salute è prioritario rispetto ad ogni altra cosa, che si sta lavorando in maniera seria con interventi, programmazione, controlli, verifiche, progettazione, che in fondo non bisogna denigrare, che abbiamo anche delle eccellenze, dei validi professionisti, che la sanità non funziona dappertutto, etc. etc..
Stronzate ! Scusatemi ma sono tutte stronzate !
Dico questo perché ad oggi non ho visto neanche il “minimo tentativo” di affrontare il problema della sanità in maniera seria: si va avanti a proclami entusiastici, a denunce, a promesse, a “pseudosoluzioni” e risoluzioni di problemi ma mai (dico mai) una presa di posizione seria e lungimirante.
Per essere chiaro vi faccio qualche esempio.
E’ sotto gli occhi di tutti il degrado e lo sfascio dell’Ospedale Riuniti, le difficoltà legate a carenza di personale ed attrezzature ma la cosa sembra lasciare indifferenti tutti.
Avevo ipotizzato la costruzione di un nuovo ospedale per Reggio (necessario!) ed avevo offerto una soluzione per l’utilizzo del “cosiddetto” Ospedale Morelli (creazione di un dipartimento di OncoEmatologia).
Della necessita di costruire un nuovo ospedale sembra ne siano convinti un po’ tutti ma ancora nessuno, di quelli che ha potere decisionale, ha fatto qualcosa in tale direzione !
Stessa cosa dicasi per il Morelli ! Da più parti si dice che l’ospedale (?) è sotto utilizzato ma anche in questo caso chi dovrebbe parlare….tace.
Di certo io non mi stancherò di lottare !
La lettera dei genitori di Sara Sarti (equilibrata e sincera), la bimba morta in ospedale a Locri, descrive perfettamente una realtà ed offre un’unica soluzione, che condivido pienamente, ed è quella che da anni io vado suggerendo inutilmente: la sanità deve ritornare in mano ai medici !
A quei professionisti (e sono tanti) seri, preparati e che si prendono cura degli ammalati.
Questi medici che sino ad oggi si sono preoccupati soltanto di lavorare con coscienza e con professionalità, garantendo cosi il servizio ed, a volte, facendo la fortuna di molti primari e di medici la cui carriera è legata ad un carrozzone politico o al caso fortuito !
Purtroppo molti di questi medici sono stanchi e rassegnati, di fronte a cosi tanto degrado morale e civile, e molti prossimi al pensionamento.
Cosa fare quando si è in pochi a lottare ? Cercare l’aiuto di altre persone interessate al problema !
Cerchiamo, noi medici, nei cittadini/pazienti l’aiuto necessario per migliorare la sanità, portandoli a conoscenza e rendendoli partecipi dei problemi.
Insieme forse potremmo cercare di porre fine ad un declino inarrestabile della sanità !
Antonio Nicolò – Medico e Capogruppo Pdl al Comune di Reggio _

venerdì 4 settembre 2009

UN NOVELLO SAVONAROLA


Concordo pienamente con l’On. Nino Foti: ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale !
Questo è quanto affermato da Foti, relativamente alla situazione calabrese, avanzando di conseguenza la proposta di un governo politico di salute pubblica.
Proposta che (naturalmente) ha trovato il consenso in pochi “eccentrici politici naif”, che fanno sentire la propria voce, solo nelle ricorrenze o nelle grandi occasioni (cioè quelle in cui dovrebbero tacere !)
Voglio essere chiaro e diretto , affinché non vi sia dubbio alcuno, su questa mia affermazione: se la politica calabrese (e perché no, reggina) è rappresentata da “personaggi” come l’Onorevole Foti, l’emergenza ha assunto i connotati di una catastrofe.
E già perché il nostro, già provato, “ecosistema cerebrale” ha raggiunto un limite di tolleranza tale che non riesce a tollerare più le idiozie o, ancor peggio, gli “squallidi giochini” di una politica becera e piccina.
E, per amor del cielo, allontano subito da me il pensiero (capirete, nasce spontaneo) che le affermazioni fatte da Foti possano rispondere a logiche “diverse” da quelle squisitamente politiche.
Preferisco pensare che Foti, come la Bella Addormentata, svegliatosi da un lungo sonno si sia trovato catapultato in una realtà a lui sconosciuta.
Cosi, come un buon samaritano, preso da “compassione” per questa nostra terra, ha aguzzato l’ingegno (sottoponendo a duro sforzo i suoi neuroni) tanto da venir fuori con una proposta che definire bizzarra è un eufemismo: un governo politico di salute pubblica.
Verrebbe da chiedersi: possibile che tutto ciò sia farina del suo sacco ?
La cosa che più sconcerta (credetemi) è l’incoscienza di “certe affermazioni” ed anche l’inaspettata ed incomprensibile “timida condivisione” da parte dell’Onorevole Valentino.
Strabiliante! Due rappresentanti politici reggini che, anziché sostenere la candidatura di un proprio concittadino illustre, quale è Scopelliti, che ha dimostrato con i fatti una buona gestione di governo cittadino ed una lungimiranza politica, cercano di ostacolarlo.
In un momento in cui da più parti viene indicato, da autorevoli esponenti politici, quale “candidato naturale “ Giuseppe Scopelliti, ecco il “coup de theatre” del novello Savonarola, dell’Illuminato Foti le cui parole, pure come “distillato di neve tibetana”, disorientano e lasciano perplessi.
E si, perché anche il più stupido dei cittadini si chiederebbe: ma questo signore mentre si consumava il dramma alla Regione Calabria, mentre tutto andava alla deriva, come mai non ha alzato forte la sua voce per denunciare, per proporre un rimedio, per porre un freno ?
Come mai, in questi anni, nessun accenno alla scarsa o nulla opposizione al governo Loiero ? Come mai nessuna indignazione dinnanzi ad arresti eccellenti ? Perché si è sempre taciuto dinnanzi ad una “combriccola di indagati” ? Solo oggi auspichiamo giustizia ?
Ed ancora ! Sarebbe interessante capire se, in questo tanto auspicato “governo anticlientelismo”, troverebbero spazio nelle liste candidati già indagati e/o condannati ? E già perché di questo Foti si guarda bene di farne cenno!
Troverebbero ancora spazio in questa politica soggetti “nominati” e non eletti dal popolo ?
Gente che non è stata eletta con i voti dei cittadini e che poi si ergono a paladini di giustizia ?
Le “farneticazioni” di Foti potrebbero lasciarci indifferenti, in quanto provenienti da una persona che dimostra “scarsa considerazione” dell’intelligenza altrui, ma ci “irritano” perché hanno il sapore di proclami propagandistici e non di scelte maturate e condivise in un percorso politico partito da lontano.
La cosa “sconfortante” è quando afferma che “non è etico sperare di imporre dall’alto, solo in virtù di buoni rapporti personali, una propria candidatura”.
Onorevole Foti la sua elezione a deputato a quale “congiunzione astrale” favorevole appartiene?
Il Sindaco di Reggio ha lavorato cosi bene in questi anni per guadagnarsi la stima e la simpatia di tantissimi big della politica e di tutti i cittadini, tanto da aver meritato l’appellativo di “Sindaco più amato d’Italia”.
Ha prodotto un “modello Reggio”, preso ad esempio da altre amministrazioni, ed ha raggiunto eccellenti risultati politici, conquistando sul campo i galloni (non con investiture divine !)
Il tutto (naturalmente) non poteva che attirare l’invidia e la “resistenza” di chi vuol continuare a far politica con i “soliti giochini” mascherati da “amor patri”.
Mi creda: sarebbe stato meglio tacere ! La Calabria ha già tanti guai da sopportare e ….se dobbiamo preoccuparci anche di chi vuole “agitare le acque” chissà per quale oscuro motivo, allora siamo belli e fritti !
Antonio Nicolò – Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale

mercoledì 2 settembre 2009

UNA DEPENDANCE DELL'OSPEDALE RIUNITI

Se provate a dare una definizione di ciò che è l’ospedale Morelli la cosa vi riuscirà difficile!
Certamente, non può essere considerato un vero e proprio ospedale in quanto carente di pronto soccorso medico, di sale operatorie reparto di rianimazione.
Inoltre, se dico che questa struttura , di recente costruzione, è sotto/scarsamente utilizzata non farei altro che ripetere ciò che tante volte ( da più parte) è stato detto.
Pertanto, dire che all’Ospedale Morelli trovano sistemazione alcuni reparti medici e servizi che svolgono un’attività ridotta, rispetto a quelli dei Riuniti, non dovrebbe (spero) scandalizzare nessuno.
Ma tutto ciò non può (non deve) passare sopra le nostre teste come delle banali “nuvole passeggere” perché, se di nuvole trattasi, sono “nuvole minacciose” che preludono un temporale !
Mi spiego: l’Ospedale Riuniti è a “rischio implosione” (strutture fatiscenti spazi esigui).
Nasce da questo assunto la mia proposta di un nuovo ospedale, che costerebbe di meno rispetto ad una “ristrutturazione globale”; l’Ospedale Morelli è notoriamente definita una “dèpendance” dei Riuniti (per pochi privilegiati), con ampi locali e qualche attrezzatura tecnologicamente avanzata non utilizzati pienamente.
Questo naturalmente, se me lo consentite, non può essere tollerabile (e non ce lo possiamo permettere) nel momento in cui si parla di sprechi e mala sanità.
Ed allora signori , cerchiamo di essere seri : è giunta l’ora di “mischiare le carte” ed iniziare una nuova partita !
Non può esserci altra soluzione che una migliore e più proficua utilizzazione delle risorse , che avvantaggi sia il paziente (non l’utente !) che il medico.
Insomma, una soluzione che alla fine consenta un miglioramento della sanità ospedaliera reggina nel suo insieme.
Ecco (sinteticamente) la proposta ed i relativi vantaggi !
L’Ospedale Morelli deve ospitare un dipartimento di Onco-Ematologia, che sia attrezzato e provvisto di tutto ciò che ci sia di tecnologicamente avanzato.
Dunque presso questa struttura dovranno trovare posto l’ematologia, l’oncologia un laboratorio analisi, una radiologia, il Centro Trasfusionale ed il Laboratorio di Genetica.
Naturalmente, i pazienti che fanno riferimento a tale struttura, non necessitano di interventi urgenti ma programmati e, pertanto possono serenamente ed adeguatamente essere seguiti dai medici nel migliore e più completo dei modi.
Capirete che un lavoro sinergico, concentrato in un solo ospedale, significa miglioramento della qualità dei servizi per il paziente e migliore confort per questi soggetti già penalizzati da patologie croniche e gravi !
All’ Ospedale Riuniti potrebbero e “dovrebbero” trovare posto la cardiologia, la medicina e le Pneumotisiologie in carico (ad oggi) al Morelli.
La conseguenza è che finirebbe l’annosa “questione barelle” del reparto medicina, una migliore utilizzazione del personale, medico e paramedico, con conseguente miglioramento della prestazione medica !
Non ultimo (e non per questo meno importante ) si potrebbe risolvere definitivamente anche il problema del Pronto Soccorso con strutture più ampie ed adeguate !
Infatti nonostante i ripetuti “rimaneggiamenti” strutturali ad oggi l’Ospedale, di una grande città come è Reggio (dove fa riferimento tutta la provincia), non è provvisto di un Pronto Soccorso adeguato alle sue necessità.
Naturalmente non sono cosi sciocco da credere di essere ascoltato (sostenuto) nei miei suggerimenti ma io….insisto ! Antonio Nicolò- Capogruppo Pdl al Comune RC-