domenica 29 marzo 2009

COORDINAMENTO REGIONALE PDL

Dinnanzi al grigiore inquieto e alle contraddizioni che vive l’uomo contemporaneo, fa piacere un sussulto di “gioiosa vitalità” che fa presagire un’inversione di tendenza nella politica calabrese: il Sindaco Scopelliti è il coordinatore regionale di quello che già è il più grande partito della Repubblica.
Esprimo piena soddisfazione per questa scelta, da uomo il cui unico “pennacchio” è la libertà e che non è per nulla incline ai “prodigi di agilità dorsale” ( genuflessioni per compiacere gli altri), con la consapevolezza del “ruolo giusto assegnato all’uomo giusto”.
Un prestigioso riconoscimento, legato, per Scopelliti, al suo spirito di iniziativa ed alla capacità innovativa del modo di fare politica dalle nostre parti, al coraggio di osare (anche con scelte impopolari) ed alla determinazione di realizzare un progetto: mostrare all’Itala il volto di un Sud libero da sudditanze e capace di costruire da se il proprio futuro ed il proprio destino.
La scelta di Scopelliti quale coordinatore, nasce da un impegno, da parte dello stesso, quotidiano, costante e faticoso sul territorio, riuscendo a dare risposte concrete ai cittadini ed interagendo con essi: ha saputo interpretare, fattivamente, quella spinta evolutiva che la società di oggi richiede.
Il tutto, in perfetto sincretismo con la nuova realtà politica, il Pdl, ma conservando l’”anima giovanile” che lo ha portato a cosi grandi traguardi.
La scelta nasce, conseguenzialmente da un giusto, obiettivo e sincero riconoscimento che Scopelliti è riuscito a conseguire grazie alle sue “disinteressate” ed umane capacità: quello di essere il Sindaco più amato d’Italia.
La scelta nasce dalla lungimiranza politica, dalla caparbietà e dal desiderio di realizzare un progetto che vede oggi Reggio al centro dell’attenzione: penso al prestigioso ruolo di Reggio città metropolitana ed al Protocollo d’intesa a Expo 2015 firmato con la città di Milano frutto di un lavoro “certosino e paziente” dello stesso Scopelliti.
La scelta nasce da una “credibilità” politica e da una propedeutica “certificazione di garanzia” presso i vertici del Pdl (Berlusconi in testa), costruita nel suo ,seppur breve, percorso politico: è questo un motivo in più, per un riconoscimento cosi importante ed ambito.
La scelta nasce dal desiderio di questo Governo di fare uscire dall’isolamento ( dove è stato relegato negli anni dalle varie classi dirigenti politiche) il Sud, per liberarlo dagli atavici problemi che lo affliggono, ed a garanzia di un impegno: anche in tal senso và letta la “scelta Scopelliti”.
La scelta nasce dal ruolo che AN ha all’interno del Pdl: bisogna vederne, in questa designazione, un giusto e dovuto riconoscimento.
Riconoscimento ad un uomo di Destra, che è portatore di principi e valori, di cui questa nostra società ha, oggi più che mai, bisogno.
La scelta nasce, infine (e non per minore importanza), per dare valore a tutti quei cittadini calabresi che hanno visto e continuano a vedere in Scopelliti il “futuro politico” di questa Calabria.
Insomma la scelta non poteva essere altra: auguri a Scopelliti ed alla Calabria.

Antonio Nicolò – Capogruppo di Alleanza Nazionale-


martedì 24 marzo 2009

LA FINE DI ALLEANZA NAZIONALE

Muore alla Nuova Fiera di Roma per “crisi ideologica” la Destra Italiana, all’età di sessant’anni.
Così direbbe uno dei tanti, comuni e anonimi necrologi che scivolano sotto il nostro sguardo disattento: lo piangono gli amici e parenti tutti.
Badate bene, non sopporto gli addii, le scene commoventi e strappalacrime, i lamenti da teatro tragico di Sofocle e, tanto meno, l’ipocrisia, il grigiore inquieto e la contraddizione di alcuni uomini.
Sono disposto ad accettare delle scelte tanto necessarie, nelle loro ragioni profonde, quanto rovinose nelle loro conseguenze, ma non il pianto !
Stessa cosa dicasi per i “roboanti proclami” ed i “megagalattici entusiasmi”.
Guardiamo in faccia la realtà e consideriamola per quello che è.
Posso consentire a qualche nostalgico, come me, una “civile e salutare rassegnazione ”: non ne parliamo più ! Stendiamo come si usa dire, in queste circostanze, un velo pietoso.
Spegniamo le luci e lasciamoci dietro gli eventuali “entusiastici proclami” (che non mancano mai in circostanze simili), gli “inutili lamenti” e raccogliamoci in un “ossequioso silenzio”: non possiamo fare altro.
Ma, alla fine dei conti, chi si lamenta e di che cosa ?
Comprendo ed ho rispetto del “militante ignoto”, cosi come ho rispetto del comune cittadino che si è nutrito di valori ed ideali per una vita, ma gli altri no (intendo chi ha fatto e continua a fare politica).
Perdindirindina, non lamentatevi : in compenso nasce il partito degli Italiani !
In fondo così è la vita: una morte ed una nascita ed il ciclo non si arresta.
Non mi chiedete che cosa sia il partito degli Italiani, perché non l’ho capito neanche io: dovete però ammettere che il nome è azzeccato ! Suona bene ed è d’effetto!
Il leader ? Berlusconi ! Non vi sta bene ?
In fondo un partito degli Italiani ci voleva, se ne sentiva la mancanza, considerato, che a rappresentare gli Italiani, di partiti, obiettivamente, non è che ne esistessero più.
Personalmente, una cosa mi rasserena, resteranno nel Pdl i valori comuni e la classe dirigente di destra: vi sembra poco ?
Volete forse insinuare che dei valori non se ne vede neanche l’ombra o, che i dirigenti che andranno a rappresentarci nel Pdl non hanno niente a che vedere con la Destra ?
Sciocchini ! Le innovazioni, i percorsi , le svolte, i progetti, le scelte vincenti e “cianfrusaglie varie” dove le mettete ! Siete proprio “tosti” a voler ancora parlare di Destra!
Se il Fascismo è stato il male assoluto lo scioglimento di “questa” Destra è il male minore.
E poi lo volete capire che “essere di destra” non vuol dire appartenere ad un partito o ad un “cumulo di valori e di ideali”: essere di Destra vuol dire avere un “imprinting genetico”: tradotto vuol dire che o lo si è naturalmente di Destra o no lo si è per nulla. Non esistono le mezze misure cosi come non esistono più le mezze stagioni.
Ecco l’inutilità del parlare, del disperarsi, del contestare, del rinnegare, del trasformarsi, del progredire: queste cose fanno parte della “finzione”.
E la finzione altro non è che creazione: chi è di Destra non ha bisogno di finzione perché vive la realtà (di destra) cosi com’è !
Dunque la domanda da porsi non è che fine farà la Destra ma…. dov’è la Destra ?
Non chiedetelo a me, perché ne ho perso le tracce e non so più dove andare a cercarla (intendo la destra politica), se non dentro di me !
Dunque, che la Destra si chiami MSI, Fiamma, Destra, Alleanza Nazionale, Partito degli Italiani o “compagnia ballando” ha poca importanza; la cosa di cui dovremmo preoccuparci è: siamo in grado di parlare e comportarci da Uomini di Destra ?
Riconosciamo che esiste una Destra che riesca a vivere a qualsiasi cambiamento presente e futuro ?
Tutto il resto è fatica sprecata: “sti pagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive, nuje simmo serie….appartenimmo à morte !”



Antonio Nicolò – Uomo di Destra e Capogruppo di Alleanza Nazionale-